Il MoVimento 5 Stelle replica alle opposizioni -e segnatamente al leghista Marco Dolfin- riguardo la vertenza Tari. «Oltre alla delicatissima questione della copertura del fondo crediti di dubbia esigibilità - dice Paolo Bonfà, capogruppo consiliare stellato - esiste un altro fattore che incide nei costi caricati nel piano finanziario Tari, del quale l’opposizione, tanto arrembante e compatta quando si tratta di gettar fango sull’operato dell’attuale amministrazione, non ha mai fatto menzione». Spiega Bonfà: «Per moltissimi anni, certamente dal 2008 in poi, ma probabilmente anche prima, le entrate derivanti dalle varie Tia, Tares e Tari non erano sufficienti a coprire i costi del servizio. Ma, anziché adeguare le aliquote per ottenere il bilancio tra entrate ed uscite, le diverse amministrazioni succedutesi hanno preferito utilizzare la marginalità della discarica, cioè il guadagno della stessa, per compensare gli aumenti. Scelta politica discutibile, soprattutto per la mancanza di visione futura della questione, visto che era ben chiaro a tutti che la nostra discarica avrebbero dovuto chiudere di lì a breve, ma, almeno all’apparenza, pur sempre una scelta politica a favore dei cittadini chioggiotti».
Continua l'esponente della maggioranza: «Se non che una legge, il decreto legislativo 36/2003, prevedeva che le entrate derivanti dalla gestione delle discariche dovessero essere obbligatoriamente accantonate per la gestione post mortem delle stesse, giusto provvedimento a salvaguardia dell’ambiente. Nel 2013 l’allora amministrazione Casson-PD ha confezionato un maxi accordo con Veritas che prevedeva di spalmare i costi non coperti dalle entrate degli anni precedenti, i costi degli interventi necessari sulla discarica e quelli per la sua gestione post mortem per un totale di 17.2 milioni di euro, sui piani finanziari dei successivi 31 anni, per un ammontare di circa 550mila euro all’anno. Così facendo ha sanato tutte le scelte politiche e gli eventuali errori gestionali fatti fino ad allora, scaricandone però completamente il peso sui cittadini per i successivi 31 anni». Aggiunge Paolo Bonfà: «Come se ciò non bastasse, è anche riuscita a trovare tra i meandri del risicato bilancio la modica somma di 2200mila euro per garantirsi la non applicazione dell’aumento di 550mila € all’anno fino al 2018, mettendosi così al riparo fino a dopo le elezioni del 2016. Peccato che poi, tra il 2015 e il 2016, è scoppiata la questione delle attività balneari che, da troppi anni, chiedevano giustamente di rivedere le aliquote applicate alle loro attività. Cosicché nel 2016 l’amministrazione ha dovuto comunque apportare un considerevole aumento alle tariffe a causa dell’aumento del fondo crediti di dubbia esigibilità».
L’intero gruppo consiliare del M5S ora «pretende sia fatta completa chiarezza su tutta la questione da parte degli uffici ed organi competenti, e nel caso dovessero emergere situazioni di illegalità o illegittimità di atti, verranno prontamente informate le autorità competenti». Per quanto riguarda la questione impellente della copertura del fondo crediti di dubbia esigibilità, il gruppo consiliare di maggioranza pensa che, «pur partendo da una posizione di ragione sulla non adeguatezza delle aliquote a loro applicate, gli utenti balneari siano poi passati ad una posizione di torto iniziando a non pagare. Se proprio erano convinti di non dover pagare la tariffa, in tutto o in parte, avrebbero comunque dovuto continuare a pagarla, facendo valere le proprie ragioni in sede giudiziaria anziché innescare un meccanismo contorto che ha come unica conseguenza l’aumento della tassa ai cittadini corretti. Per quanto possiamo, in parte, capire l’atteggiamento di forte protesta da parte di queste categorie, che per molti anni non sono state ascoltate dalle amministrazioni, sfociato nella provocazione della rivolta fiscale, non possiamo tuttavia continuare a tollerarlo».
Per questo il M5S invita le categorie a «rivedere profondamente il loro atteggiamento e a collaborare con l’amministrazione, che si sta impegnando da diverso tempo per trovare un accordo soddisfacente per tutte le parti coinvolte. Nel caso ciò non dovesse accadere a breve, siamo pronti ad intraprendere e sollecitare qualsiasi azione necessaria a ripristinare la normalità. A tal fine abbiamo già presentato, a firma dell’intero gruppo, una proposta di modifica del regolamento delle attività balneari che prevede, tra le altre cose, la possibilità di far decadere la concessione per mancato pagamento delle tasse comunali, proposta che oggi sta attendendo il parere tecnico da parte degli uffici competenti. Restiamo comunque fiduciosi che non sarà necessario arrivare a tanto, e per questo siamo disponibili ad incontrare già da domani le categorie».
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