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venerdì 21 settembre 2018

DISCARICA DI CA' ROSSA, IL M5S: "LE VECCHIE AMMINISTRAZIONI NON HANNO ACCANTONATO LA CIFRA PER LA GESTIONE DOPO LA SUA CHIUSURA"

Il gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle torna a occuparsi della questione che riguarda la discarica di Ca' Rossa. «Nell'arco di almeno due decenni - scrivono i consiglieri stellati - questa ha prodotto utili per svariati milioni di euro. Ma che fine hanno fatto tutti questi introiti?». L'analisi del M5S porta a dire che «dai piani finanziari Tia, Tares e Tari dal 2008 in poi si deduce che parte, se non tutti, degli utili sono stati utilizzati per coprire il costo del servizio rifiuti, ma gli introiti totali della discarica sono stati certamente molti di più, nell’arco dell’intera vita della stessa. Vogliamo conoscere la verità, i cittadini devono sapere dove sono finiti i soldi derivanti da questo impianto, che avrebbero dovuto essere utilizzati per opere e servizi utili alla collettività, a compensazione dei disagi provocati dall’ingombrante presenza dello stesso nel territorio comunale».
Ma ciò che è più grave - continua la nota della maggioranza - è che la discarica «da grande risorsa è poi diventata un debito, a causa della mala gestione dei ricavi della stessa». Infatti, nemmeno con l’entrata in vigore del decreto legislativo 36/2003, che prevede che le entrate derivanti dalla gestione delle discariche debbano essere obbligatoriamente accantonate per la gestione post mortem delle stesse, «da una parte la partecipata e dall’altra le varie amministrazioni succedutesi hanno mai pensato di accantonare la cifra necessaria, continuando invece ad utilizzarne gli introiti per fare bella figura con i cittadini e dimostrando, contemporaneamente, totale incapacità nel coprire o limitare i costi del servizio rifiuti». Come se ciò non bastasse - sono sempre i consiglieri del M5S a parlare - «sono anche riuscite ad accumulare ulteriori debiti nei confronti della partecipata.
Tanto che nel 2013 l’amministrazione Casson-PD si è vista obbligata a confezionare un maxi accordo con Veritas, che quantifica l’intero debito con la stessa in 17.2 milioni, tra costi per la discarica e debiti sulla gestione del servizio rifiuti, da spalmare in 31 "comode" rate annuali da 550mila euro». Il tutto, scrivono i grillini, «senza approfondire la veridicità dei conti presentati da Veritas né, tantomeno, accertare colpe o responsabilità delle precedenti amministrazioni». Ora il gruppo consiliare ha chiesto alla giunta di accertare, tramite una perizia, la consistenza del debito stabilito nel 2013 e la conformità di quanto accumulato dal 2003 in avanti come fondo per la gestione post mortem della discarica, che lo stesso accordo del 2013 sancisce come nettamente insufficiente; riservandosi, comunque, la facoltà di segnalare il tutto alle autorità competenti. «Fino a che non sarà svolto tale accertamento - conclude il comunicato - il gruppo consiliare del M5S proporrà di annullare l’accordo del 2013, una vera e propria sanatoria degli errori delle precedenti amministrazioni e sta già verificando presso gli uffici competenti se vi sia la possibilità di sospendere l'applicazione della quota dello stesso nel piano finanziario Tari per il 2019».

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