La discussione delle istanze cautelari del Comune di Chioggia, relative al deposito di gpl in via di ultimazione a Val da Rio si terranno il 25 ottobre avanti il Consiglio di Stato a Roma. Lo ha comunicato al sindaco l'avvocatura civica, dopo l'udienza preliminare tenutasi stamane nella Capitale: «Anche il WWF ha presentato un ricorso alla sentenza del TAR del Veneto», dice Alessandro Ferro, che ha convocato per la seconda settimana di ottobre un tavolo tecnico sulla sicurezza dell'area coinvolta, invitando la Regione, la Città Metropolitana, la Capitaneria di Porto, l'Autorità di Sistema Portuale dell'Alto Adriatico e i Vigili del Fuoco. Il tema sarà l'operatività del Porto di Chioggia in ragione
dell'esercizio del deposito di gpl, in particolare la verifica delle condizioni di transito in sicurezza delle navi gasiere all'interno dell'area portuale.
«Questo incontro è necessario per condividere le reciproche vedute sulla gestione della sicurezza del Porto di Chioggia – continua il sindaco – in prospettiva di una possibile entrata in esercizio del deposito e pertanto dell'ingresso in porto delle navi gasiere». Continua il vicesindaco Marco Veronese: «Il Porto di Chioggia si caratterizza per una stretta vicinanza del canale navigabile al centro cittadino ed a zone densamente popolate. Inoltre nella storia si ricordano già incidenti, anche di una certa entità, causati da manovre errate delle navi. In questo incontro di ottobre verrà discussa in particolare la determina dirigenziale n. 333/2015 della Città Metropolitana di Venezia a mezzo della quale l'ente dichiarava la non assoggettabilità dell'impianto di deposito di gpl a procedura di valutazione impatto ambientale (V.I.A.) condizionandola “all'approvazione da parte delle autorità competente delle necessarie varianti conseguenti all'introduzione del traffico di navi gasiere alla struttura organizzativa e gestionale del porto, emergenti dal piano di sicurezza”.
Da questo incontro verrà prodotto un opportuno documento da trasmettere al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in cui verrà indicato se la variante conseguente all'introduzione del traffico di navi gasiere alla struttura organizzativa e gestionale del porto è, in diversi termini, la variante al piano regolatore portuale. Se così verrà riscontrato, la variante si collocherebbe in un momento precedente all'introduzione del nuovo traffico e sarebbe un tema molto più vasto in termini di sicurezza. Non riguarderebbe più solo la sicurezza dei trasporti via mare collegati al gestore dell'impianto, ma i rischi per tutta l'area anche a terra, dai piazzali alle altre navi e attività presenti nel porto. Inoltre il procedimento di modifica del piano regolatore portuale, come sottolinea anche la Capitaneria del Porto di Chioggia, non è mai stato avviato. Una volta preso visione del documento prodotto dall'incontro – conclude il vicesindaco Veronese - ci aspettiamo che il Ministero convochi una conferenza di servizi o un nuovo tavolo tecnico a Roma. Ribadiamo che la partita è ancora aperta».
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