Il consiglio di amministrazione della scuola paritaria Paolo VI interviene riguardo la questione che lo vede moroso nei confronti del Comune per circa 100mila euro di canone arretrato, stante quanto ha dichiarato il vicesindaco Veronese nel fine settimana. La scuola sostiene che i conteggi del Comune non tengono in conto la normativa statale -ed oggi anche comunale- di riferimento sulla determinazione dei canoni per immobili utilizzati da organizzazioni non lucrative di utilità sociale, com’è appunto la Paolo VI. Il Comune aveva accolto già nel 2010 alcune osservazioni della cooperativa sociale che regge l'istituto, portando il canone da 14293 euro a 9500 euro annui, prima che scadesse la convenzione (il cui rinnovo è stato sollecitato nel tempo proprio dalla Paolo VI). Ma soprattutto, la scuola ha operato migliorie all'immobile di via Domenico Schiavo a proprio carico, formalmente acquisite dal Comune ma dall'ente pubblico mai pagate: quindi -conclude la nota della Paolo VI- dovrebbe vigere una compensazione fra i canoni di affitto e le spese sostenute per ampliare i locali.
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