L'accusa lanciata nei giorni scorsi dall'assessora D'Este, riguardo il gettito invariato dell'imposta di soggiorno a fronte di una stagione turistica positiva, non è passata inosservata e continua a far discutere. Dopo l'intervento della neopresidente del consorzio Con Chioggia SI, Silvia Vianello, che rimanda al mittente gli «attacchi» definiti «superficiali e poco dignitosi», anche il presidente dei concessionari balneari raccolti in Ascot, Giorgio Bellemo, e il consigliere comunale di Forza Italia Beniamino Boscolo dicono la loro: il primo innanzitutto confuta la bontà dei dati riguardo l'andamento della scorsa stagione estiva. «Quando taluni rappresentanti di categoria -dice Bellemo a Chioggia Azzurra- hanno parlato anzitempo di “estate da incorniciare”, credo abbiano compiuto un errore, già che oggi nemmeno i quadri si incorniciano più. L'estate è stata sicuramente positiva, ma a vedere il trend da giugno a settembre è meno interessante di quanto potrebbe sembrare». Analizza il presidente di Ascot: «Sottomarina vive sostanzialmente di escursionismo festivo dovuto al bel tempo, con i pendolari che scendono al mare senza pagare un'imposta di soggiorno, dovuta solo a chi frequenta campeggi, hotel, residence, bed and breakfast». Proprio con riguardo alle più recenti forme di ricettività punta il focus Bellemo: «Se è facile intercettare i primi soggetti, non è così per chi fa attività commerciale (ad esempio i locatori sul portale Airbnb, ndr) ed elude l'imposta. Certo che i controlli vanno fatti, ma non vanno abbinati alla considerazione sull'andamento della stagione: bisogna ampliare la base soggetta all'imposta di soggiorno».
E questo contempla anche un ripensamento dell'offerta turistica cittadina: «Le persone devono rimanere qui, all'evoluzione della domanda deve corrispondere un cambio dell'offerta». Giorgio Bellemo si riferisce ad esempio alla possibilità, pubblicata nell'ultima settimana, di allestire nella zona ex Reduci un parcheggio auto per i residenti: «Abbastanza svilente -è la sua opinione- considerando anche che nel piano del 2004 la zona andava estesa anche oltre il lungomare. Ma le idee sono quelle che mancano». Immancabile un accenno all'asporto dei rifiuti: «L'amministrazione sa bene -conclude Ascot- che sono tantissimi i soggetti che non pagano la Tari, privati e commerciali, non solo i balneari in contenzioso. A questi ultimi (spesso piccoli soggetti) arrivano le cartelle esattoriali, mentre non succede ad alcuni grandi imprenditori della città, che hanno debiti importanti con Veritas, anche per milioni di euro, e non sono soggetti di azioni pressanti per recuperare ciò che è dovuto». Qualche cifra: nel 2003 c'erano 800mila metri quadri di stabilimenti balneari soggetti alla TIA, la tassa allora in vigore, mentre oggi sono 1200mila mq. Allo stesso modo, quattordici anni fa ogni stabilimento pagava 1.84 euro al mq, oggi 3.49 euro: «Non può essere che ogni anno aumentino i costi di Veritas, a fronte di un puntuale disservizio», è la sentenza di chi regge le sorti del settore.
Dal canto suo Beniamino Boscolo critica decisamente l'uscita dell'assessora in materia di imposta di soggiorno: «Appare strumentale, specie senza fornire dati precisi né aver studiato i risultati dell'applicazione della tassa. In un anno e mezzo non hanno mai verificato l'argomento, con l'aggravante della mancata trasparenza quanto all'utilizzo dei proventi, e alle rare convocazioni dell'OGD». Nell'agosto 2016 -nota Boscolo- «ci sono state solo promesse di cambiare rotta in merito alla gestione della tassa, mettendo a disposizione del turismo capitoli certi e rendicontati in modo trasparente, ma il bilancio è rimasto la fotocopia degli anni precedenti».
Anzi, per il 2018 il consigliere di Forza Italia ravvisa il pericolo nell'intenzione di raddoppiare l'aliquota, corroborata dal Documento Unico di Programmazione che ha previsto per le prossime due stagioni un'entrata di 1300mila euro, ovvero il doppio rispetto ad ora. A finire nel mirino di Boscolo, poi, sono i camper che sostano per molti giorni all'isola dell'Unione e all'arena Duse: «Se si parla di evasione, la prima a dare l'esempio negativo è proprio l'amministrazione a 5 Stelle, dal momento che i parcheggi gestiti da SST ospitano migliaia di camper durante l'estate, sottraendo clienti alle strutture private in regola e introiti alla tassa di soggiorno, con zero multe erogate finora». Pertanto «lo stesso rigore che i grillini chiedono agli operatori -esclama Beniamino Boscolo- oggi i cittadini lo pretendono dai grillini!».
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