lunedì 6 aprile 2020
MONTANARIELLO (PD): «PREOCCUPATO DALLA CASA DI RIPOSO, UNA MALA GESTIONE DEL CONTESTO PUÒ RIVELARSI UNA BOMBA EPIDEMIOLOGICA»
Il capogruppo del Partito Democratico al consiglio comunale di Chioggia, Jonatan Montanariello, interviene a riguardo della situazione nella casa di riposo di Sottomarina durante l'emergenza da Coronavirus. «Da quanto si apprende dal video comunicato del sindaco - esordisce Montanariello - e dalle parole del capogruppo del M5S, la situazione nella casa di riposo pare non essere delle più idilliache, sia per gli ospiti contagiati che per l'incolumità del personale. Se fosse mal gestita, si potrebbe rivelare una bomba epidemiologica nel centro della città».
Secondo l'esponente democratico, «vanno assolutamente isolati i lavoratori che non abitano da soli e hanno famiglia, trovando una struttura dove farli alloggiare. Il personale infatti, oltre a doversi sobbarcare un'incessante e ammirevole attività assistenziale, vive con la paura di tornare a casa dai propri cari mettendone in pericolo la vita».
Montanariello afferma di «non voler entrare in merito alle polemiche del capogruppo Bonfà, oppure del suo saggio collega Padoan che si scorda spesso che sono loro a governare, ma non si può non sottolineare che le nomine del consiglio di amministrazione della casa di riposo sono avvenute con questa consiliatura. Nomine fortemente sostenute dal sindaco e ribadite anche in risposta ad alcune interrogazioni».
Il consigliere del PD intende conoscere «se gli ospiti hanno sufficiente spazio per convivere in sicurezza e se i lavoratori, dell'IPAB e delle cooperative, possono operare nel rispetto della norma attraverso l'uso di dispositivi di protezione individuale, prevedendone il cambio definito dalle linee guida. Visto che, dopo il lavoro, gli stessi sono attivi nella società».
La soluzione di una struttura alternativa dove fare rientrare il personale dopo il lavoro è - ribadisce Jonatan Montanariello - di prioritaria importanza: «Anzi urgentissima, per gli ospiti, per dipendenti, e nell’interesse della città tutta. Lancio un appello all'Associazione Albergatori, perché una struttura ricettiva già pronta velocizzerebbe di molto la cosa». A quanto risulta, e a quanto ha ripetuto anche ieri il sindaco, alcuni lavoratori della casa di riposo già fruiscono di una struttura ricettiva.
Secondo l'esponente democratico, «vanno assolutamente isolati i lavoratori che non abitano da soli e hanno famiglia, trovando una struttura dove farli alloggiare. Il personale infatti, oltre a doversi sobbarcare un'incessante e ammirevole attività assistenziale, vive con la paura di tornare a casa dai propri cari mettendone in pericolo la vita».
Montanariello afferma di «non voler entrare in merito alle polemiche del capogruppo Bonfà, oppure del suo saggio collega Padoan che si scorda spesso che sono loro a governare, ma non si può non sottolineare che le nomine del consiglio di amministrazione della casa di riposo sono avvenute con questa consiliatura. Nomine fortemente sostenute dal sindaco e ribadite anche in risposta ad alcune interrogazioni».
Il consigliere del PD intende conoscere «se gli ospiti hanno sufficiente spazio per convivere in sicurezza e se i lavoratori, dell'IPAB e delle cooperative, possono operare nel rispetto della norma attraverso l'uso di dispositivi di protezione individuale, prevedendone il cambio definito dalle linee guida. Visto che, dopo il lavoro, gli stessi sono attivi nella società».
La soluzione di una struttura alternativa dove fare rientrare il personale dopo il lavoro è - ribadisce Jonatan Montanariello - di prioritaria importanza: «Anzi urgentissima, per gli ospiti, per dipendenti, e nell’interesse della città tutta. Lancio un appello all'Associazione Albergatori, perché una struttura ricettiva già pronta velocizzerebbe di molto la cosa». A quanto risulta, e a quanto ha ripetuto anche ieri il sindaco, alcuni lavoratori della casa di riposo già fruiscono di una struttura ricettiva.
4 commenti:
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Quello che fa male e porta incertezza e ansia è il troppo tempo che passa fra il prelievo del tampone e l’esito dello stesso, se è negativo o positivo.
RispondiEliminaSi è detto che l’esito dei prelievi eseguiti più una decina di giorni addietro e relativi a 120 (sui170 test eseguiti) ha trovato 19 anziani positivi al Covid. Degli altri 50 nessuno sa nulla, come non si da nulla sull’esito dei tamponi relativi agli operatori, sia dipendenti che esterni.
Guarda che non è che i risultati non siano celeri perché qualcuno batte la fiacca, la provincia di Venezia ha una popolazione di quasi un milione di persone. Riescono ad avere i risultati di 1000/1.500 tamponi al giorno, stanno cercando di aumentare la velocità e il numero delle analisi ma ci vuole tempo, c'era un articolo sul corriere del veneto di ieri dove il dirigente del laboratorio della asl 3, dottor Mosè Favarato spiega con precisione le difficoltà dello "smaltimento" delle analisi
EliminaHo detto che “qualcuno batte la fiacca”?
EliminaA me non interessa quale sia il limite delle analisi giornaliere che le ULS veneziane sono in grado di eseguire. Resta il fatto che è inaccettabile che debba trascorrere più di 10 giorni per sapere l’esito dei tamponi. Punto!
Ho pubblicato sul mio profilo personale di fb l'articolo di ieri del corriere del Veneto, leggiti quello.
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