Il sindaco Alessandro Ferro, in un dialogo davanti alle telecamere di Chioggia Azzurra, denuncia la ricezione tardiva da parte dell'amministrazione dei dati relativi alle persone positive al Coronavirus e quindi da sottoporre a controlli in modo che non escano di casa. «Si sono infatti verificati casi - ha detto il primo cittadino - in cui questi pazienti sono usciti per fare la spesa o per andare in farmacia, pur non potendolo assolutamente fare. Il monitoraggio avviene anche attraverso le forze dell'ordine, ma solo 15 giorni fa abbiamo avuto le password per accedere alle banche dati che contengono le informazioni riguardanti queste persone. A fronte di questi fatti preoccupanti, noto un'esagerata "caccia alle streghe" verso chi da solo fa jogging nei campi o lungo gli argini», commenta il sindaco.
Il Comune, dice Ferro, «affronta l'emergenza nel miglior modo possibile, con gli strumenti e le risorse a disposizione, come tutti i Comuni d'Italia. I controlli sono intensi, c'è stato un buon riscontro dalla cittadinanza con comportamenti abbastanza buoni (40 multe su oltre 2400 verifiche della polizia locale), e vorrei portare le sanzioni a zero». Intanto stamane è stata emanata la nuova ordinanza comunale che limita al martedì e al mercoledì la vendita nelle librerie, nelle cartolerie e nei negozi di abbigliamento per bambini e neonati.
Ieri i vertici dell'ULSS 3 Serenissima hanno tenuto una conferenza stampa per parlare delle disposizioni relative agli ospedali e alle case di riposo. «Se bisogna recarsi all'ospedale con un valido motivo - ha detto il direttore generale, Giuseppe Dal Ben - sono sempre necessari la mascherina e i guanti. Ma non si va in ospedale se non c’è una vera necessità: all’ingresso di ogni struttura da qualche giorno è stato attivato un controllo, per misurare la febbre a chi intende accedere, chiedendo il motivo. Se non è valido, non si entra».
Dal canto suo, la Regione Veneto ha chiesto alle ULSS di organizzare un piano delle strutture residenziali per gli anziani, gestito dal direttore dei servizi sociosanitari: il piano si avvale di una squadra di professionisti chiamati a valutare il rischio nelle singole strutture, compresa la presenza costante dei dispositivi di protezione individuale per operatori e ospiti. A ieri sono stati individuati con lo screening 315 ospiti positivi, 34 ricoverati, 29 deceduti nei centri servizi per anziani del Veneto. Gli operatori positivi sono 137.
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