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sabato 4 aprile 2020

"HOTEL" SAN FELICE, COMITATO E COMUNE RIBATTONO AI COMMENTI INDIGNATI: «L'87% RIMARRÀ A USO PUBBLICO, STORICO E MUSEALE». IN BILICO LE VISITE ESTIVE

Ha fatto molto discutere l'articolo del Gazzettino, ripreso giovedì da Chioggia Azzurra, riguardo l'approssimarsi della scelta fra una cordata chioggiotta e una veneziana in merito all'utilizzo di una parte del Forte San Felice di Sottomarina a fine ricettivo-alberghiero. Ai numerosi commenti indignati per la presunta svendita risponde Erminio Boscolo Bibi, presidente del comitato che da anni valorizza la struttura e "anima" del protocollo d'intesa tra il Comune di Chioggia, i Ministeri e altri enti verso la sua smilitarizzazione.
«Il bando - ricorda Bibi - era stato lanciato tra agosto e ottobre 2019, finalizzato a raccogliere eventuali manifestazioni d'interesse al sito. Hanno risposto in tre, poi un soggetto si è ritirato. Vale ricordare che si tratta solo del 13% della superficie del forte, tra cui l'edificio della Reggenza Fari. Mentre il restante 87% appartiene al Ministero delle Infrastrutture per uso pubblico, e riguarda le strutture storiche più significative come il portale monumentale del Tirali del 1704, il castello della Luppa del 1385, la blockhaus austriaca, la polveriera veneziana, i bastioni cinquecenteschi che andranno recuperati nel quadro delle opere compensative del Mose».

La vera licitazione sarà pubblicata quindi dopo il restauro della parte a uso pubblico e una volta che sarà definita la sua gestione, ancora in discussione a Roma; a tutti gli interventi partecipa la Soprintendenza, a garanzia del mantenimento dei valori storici e culturali dell’intera area. «Non ci nascondiamo - insiste il comitato - che ci aspettavamo una maggiore rapidità nel realizzare quanto previsto dal protocollo d’intesa: il rallentamento dell’attività del tavolo tecnico preposto è sicuramente dovuto ai problemi amministrativi e burocratici legati al processo di smilitarizzazione, ma l’urgenza degli interventi dovrebbe spingere ad una maggior rapidità».
All’inizio di febbraio è entrato in attività il cantiere per il primo stralcio del progetto, che prevede il restauro del portale monumentale e la realizzazione di percorsi di visita tutt’intorno sopra i bastioni (spesa prevista circa 2 milioni). La gru e le recinzioni del cantiere sono visibili anche dall’esterno; il tempo previsto per il completamento 9 mesi, ma purtroppo l’emergenza Coronavirus ha bloccato l’attività del cantiere.
È ancora in fase di definizione il secondo stralcio del progetto, che riguarda la restante parte del Forte, compreso il castello della Luppa: «Il problema - prosegue Erminio Bibi - è che i rimanenti 5 milioni non sono sufficienti a coprire la spesa necessaria, e le amministrazioni stanno tentando di recuperare altri finanziamenti. Anche perché è previsto un terzo stralcio del progetto, che riguarda il recupero di tutta la vasta area verde di 13 ettari posta tra i Murazzi, la spiaggia e la diga. Ora è abbandonata, ma deve diventare una pregiata oasi verde protetta, tuttavia aperta al pubblico quale "compensazione ambientale"».
Di tutti i progetti relativi alla destinazione del Forte e della sua area, il comitato ha chiesto a più riprese alle amministrazioni che ne fosse data informazione attraverso un convegno pubblico: «Una prima ipotesi, nel settembre 2019, non si è realizzata per i cambiamenti avvenuti nella direzione dell’ex Magistrato alle Acque. Abbiamo avanzato l'idea - continua il portavoce - perciò di svolgerlo il 9 maggio, in occasione delle prime visite al Forte programmate per il 2020. Avremmo previsto al mattino il convegno all’auditorium, con la partecipazione di tutte le amministrazioni interessate, poi nel pomeriggio e la domenica mattina le visite guidate al Forte.
L’emergenza Coronavirus ha fermato tutto: difficile prevedere cosa sarà possibile fare, difficile sapere se e come si potrà realizzare l’intero programma di visite guidate al Forte per il 2020, richiesto dal Comune alla Marina Militare nei giorni del 9 e 10 maggio, il 6 giugno, il 4 luglio, l'8 agosto e il 19 settembre. Già sono saltate - conclude Erminio Bibi - le visite di scuole e associazioni programmate in aprile e all'inizio di maggio». Il comitato Forte San Felice comunque si impegna a che il convegno sia realizzato eventualmente in altra data, e che sia possibile -anche con limitazioni- riprendere le visite guidate al prestigioso complesso.

Anche il vicesindaco Marco Veronese, che ha seguito in prima persona l'intera partita, interviene sull'argomento: Ho letto commenti di cittadini che non conoscono la reale situazione, anche da parte di un consigliere di opposizione. Non c'è nessuna svendita del forte, ma solo due manifestazioni di interesse di investitori disposti a recuperarne una parte (il 13%) a uso turistico-ricettivo, di modo da poter rendere sostenibile la gestione economica. Il rimanente 87% sarà adibito ad uso storico-museale. Prima dell'avvento dell'attuale amministrazione, nessuno ha avuto una prospettiva di recupero per il Forte di San Felice».

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