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mercoledì 19 agosto 2020

ALLEVAMENTI DELLE COZZE A MARE, BENIAMINO BOSCOLO: «LA LENTEZZA DELLA BUROCRAZIA FRENA GLI ALLEVATORI DI CHIOGGIA E PELLESTRINA»

Il candidato alle elezioni regionali, Beniamino Boscolo, ha incontrato degli addetti alla coltivazione dei mitili, i quali lo hanno informato delle difficoltà e dei problemi dovuti non solo alla crisi generale scaturita dal Covid-19, che ha portato a -30% le economie di vendita, ma anche all’anomalia nella rotazione di raccolta. Infatti, la partenza ritardata dell'Emilia Romagna ha coinciso con la raccolta nelle aree del Veneto (il sistema inizia d'inverno con le aree del sud Adriatico per finire alla fine dell'estate a nord).
A questo, poi, si sono aggiunte anche le lungaggini burocratiche causate dall'ufficio veterinario di Mestre e dell'Istituto Zooprofilattico di Legnaro, di competenza per le aree di Chioggia e Pellestrina. Gli allevatori di cozze a mare sono soggetti, ogni anno, a controlli settimanali da parte dei veterinari dell’ULSS, ai fini della prevenzione e contrasto di presenza di biotossine marine biosolubili (acido okadaico) dovute alle alghe.
A fronte di una riunione con gli addetti ai lavori, è emerso che la lentezza burocratica dell’ULSS 3 Serenissima, dopo il periodo di pandemia sanitaria e di lockdown, che ha visto alterare la rotazione di raccolta degli ambiti presenti nel mare Adriatico, si è fatta sentire creando molti problemi alle imprese, in particolare di Chioggia e di Pellestrina, le quali contano numerose decine di operatori e un interessante indotto.
La lunga attesa dei referti e dei nullaosta da parte degli uffici veterinari spesso è favorevole, ma vi è l’impossibilità concreta di commercializzare il prodotto finchè non viene elargita la documentazione dagli uffici. Questo comporta che, nelle more dell’attesa, l'azienda rischia di non raccogliere e non commercializzare, per non essere richiamata al ritiro del prodotto previe ingenti spese: spesso e volentieri le imprese hanno la necessità di raccolta del prodotto per non vederlo collassare e affinché non diventi incommerciabile ma, finché non arrivano i referti veterinari, ci rimettono.
«Vi sono forse due pesi e due misure - si chiede Beniamino Boscolo - degli stessi uffici veterinari dell’ULSS Serenissima, che per l’ambito 2 (ufficio di Chioggia che ha competenza per le aree a sud della città, fino ad Albarella) riescono a dare risposte più celeri, mentre per l’ambito 3 (Ufficio di Mestre con competenza per le aree di Chioggia e Pellestrina) l’iter è molto più lento?.
Se l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Venezia, istituto unico a cui si appoggia l’ufficio di Mestre del servizio veterinario per le cozze raccolte nell’ambito 3, non riesce a dare risposte celeri come gli altri istituti (ad esempio quello di Cesenatico o altri), forse è il caso di cambiare istituto o cambiare sistema di lavoro».
La seconda domanda riguarda i numeri di campionature che in Veneto sono di gran lunga superiori alle altre regioni dell’Adriatico, quando le regole dovrebbero essere coerenti per tutto il territorio nazionale. «La Regione Veneto - conclude l'esponente di Forza Italia - deve intervenire anche per aiutare il comparto degli allevamenti di cozze a mare, visto il calo di fatturato che equivale a circa il 30% in meno rispetto all’anno precedente, prevedendo contributi a contrasto del periodo di crisi. Inoltre occorre uniformare la frequenza dei controlli e delle campionature, in linea con le altre regioni dell’Adriatico, e sburocratizzare per ridurre i tempi di risposta, permettendo alle aziende di poter lavorare».

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