Il Comune di Chioggia contro quello di Venezia in merito alla vicenda del deposito di gpl in ultimazione a Val da Rio, e al dossier inviato dal capoluogo all'Unesco per la protezione della laguna. «Avevamo scritto a Ca' Farsetti, sede del Comune di Venezia, il 27 aprile 2017 - afferma una nota del Comune di Chioggia - e c'era tutto il tempo per far inserire il deposito nel dossier Unesco, fino al termine stabilito per l'invio a Parigi in questi giorni». All'unica riunione del comitato di pilotaggio a cui hanno partecipato i Comuni di gronda, avvenuta il 14 marzo 2017, gli amministratori avevano letto una prima bozza del dossier; in seguito, il 27 aprile appunto, Chioggia aveva fatto pervenire le osservazioni relative alla pericolosità che determina la presenza di grandi quantitativi di gpl a ridosso del centro storico e, non ultimo, il notevole impatto visivo del deposito sul paesaggio della laguna sud di Venezia, progetto che manca di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Tutte le riunioni che si sono succedute hanno avuto carattere tecnico quanto alla cosiddetta buffer zone, ovvero il contesto territoriale che ha una diretta influenza sulla tutela e salvaguardia dei beni del sito Unesco. «A prescindere da tutte le nostre osservazioni - dice Chioggia - il dossier è stato fatto da Venezia senza convocare il comitato di pilotaggio e senza sentire gli altri Comuni. Ad oggi non abbiamo ancora preso visione di cosa sia stato inviato agli ispettori. Non pare che il sindaco di Venezia possa garantire la necessaria correttezza che un Comune capofila deve tenere nei confronti degli altri enti partecipanti, di questo informeremo il ministro per i Beni Culturali Alberto Bonisoli».
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