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domenica 9 dicembre 2018

ANCHE IL COLLETTIVO FUORILUOGO DI CHIOGGIA ADERISCE ALLA MARCIA PER IL CLIMA: "CONTRO IL DEPOSITO DI GPL, PER LE ENERGIE NON FOSSILI"

Ieri a Padova si è tenuta la "marcia per il clima", cui hanno partecipato anche i giovani del collettivo FuoriLuogo di Chioggia. Prima della partenza, si sono fotografati davanti al deposito di gpl in costruzione a Val da Rio con lo striscione "Stop biocidio", e Ranjan Giacomo Spinadin spiega le motivazioni: «Visti gli ultimi rapporti dell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), che avvertono che siamo ancora in tempo per poter cambiare sistema di produzione di energia elettrica, sistema di gestione delle coltivazioni e degli allevamenti, ma soprattutto per spingere verso un nuovo sistema di sviluppo fondato sull’utilizzo di fonti rinnovabili e alternative per ridurre l’emissione di CO2 nell’astmosfera, uno dei gas principali causa dell’effetto serra, cercando quindi di rendere entro livelli gestibili l’aumento di temperatura globale che è già in corso, in modo che non superi 1.5 gradi, abbiamo poco tempo per rinviare i contrasti al cambiamento climatico, ma siamo ancora in tempo per avanzare un nuovo sistema di sviluppo di queste fonti alternative e rinnovabili».
Di qui si intreccia la vicenda locale: «A Chioggia siamo costretti a parlare di giustizia ambientale a causa della presenza del deposito di gpl, la cui costruzione provocherà nel tempo gravi danni all’ecosistema lagunare con il passaggio di 20-25 botti di gas, ma soprattutto perché, oltre ai problemi legati alla viabilità, sussistono quelli legati all’impatto ambientale e all’impatto economico, in quanto un innesto di una nave gasiera dal porto fino al deposito provocherebbe possibili danni ai fondali marittimi e renderebbe improponibile la coesistenza del passaggio di quest’ultima con le attività di pesca (indispensabili per lo sviluppo del turismo in città), che sarebbero costrette a sospendere per il passaggio di tali navi». Il collettivo FuoriLuogo continua così a «dire ad alta voce che è la costruzione di grandi opere come questa, inutile, ad essere una delle principali cause di inquinamento ambientale e di devastazione dei territori, di cambiamento climatico e di vittime», nel ricordo della recentissima esplosione di Rieti dove un’autocisterna che stava scaricando gpl nell’area di servizio. «Per il profitto di pochi noi non ci stiamo, per noi viene prima l’ambiente e la salute», conclude Spinadin.

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