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sabato 23 maggio 2020

COLPO DI SCENA, IL COMUNE DI CHIOGGIA CHIEDE INDIETRO ALLA DARSENA SAN FELICE I 2 MILIONI CHE AVEVA DOVUTO SBORSARE DOPO IL PROCESSO

Colpo di scena nel contenzioso che da circa vent'anni vede opposti il Comune di Chioggia e la società che gestisce la darsena Porto San Felice. Il percorso giudiziario, iniziato con la prima giunta Guarnieri e concluso durante la sindacatura di Romano Tiozzo Pagio, aveva portato i giudici a riconoscere le ragioni dell'impresa, imponendo al Comune il risarcimento di circa 2 milioni di euro a vantaggio della darsena, motivato con la perdita dei finanziamenti europei a seguito del blocco temporaneo dei lavori.

Lo scorso gennaio Fortunato Guarnieri, assistito dall'avvocato Massimo Carlin, aveva convocato una conferenza per spiegare i crismi del proprio proscioglimento nel processo avanti la Corte dei Conti, dimostrando l'esistenza di un accordo tra società e Comune che non era stato preso in considerazione dal commissario ad acta. In tale circostanza lo stesso ex sindaco suggerì all'amministrazione attuale di «recuperare ciò che ha dovuto cedere in maniera distorta».
E così, in questi giorni, sta avvenendo: trova conferma la notizia che il Comune di Chioggia, tramite una lettera ufficiale, ha "messo in mora" la società Darsena Porto San Felice, chiedendo indietro i circa due milioni sborsati illo tempore. Ancora non è nota la reazione dell'impresa, impegnata nelle opere di allargamento della struttura a terra e contemporaneamente chiamata di nuovo in causa dalla lite avanti la Corte dei Conti.

14 commenti:

  1. commento indirizzato al sig. Comparato.

    Come già le avevo preannunciato, puntualmente si è verificato: a seguito della sentenza della Corte dei Conti, la richiesta del comune alla società Darsena Porto San Felice per il rimborso di circa due milioni a suo tempo sborsati dall’allora sindaco Tiozzo Pagio.

    Questa è una prima mossa e vedremo come andrà a finire.

    Un consiglio a questa amministrazione: date l’incarico all’avv. Carlin per la difesa nella causa di richiesta danni promossa della Socogas nei confronti del comune di Chioggia per i 55 giorni di sospensione dei lavori dell’impianto GPL.

    Infine, penso che alla luce degli eventi, perlomeno per quanto riguarda la questione darsena S. Felice, dovrebbe essere rivisto il parere negativo nei confronti del sig. Rossi.

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    1. Dunque premesso che PRIMA bisognerà vedere come andrà a finire. La San Felice ha già risposto e non mi sembra che il comune abbia fatto alcunché oltre a mandare quella richiesta. Dubito molto che ci sia un modo di potersi rivalere sulla San Felice che ha dimostrato in tutti i gradi di giudizio le sue ragioni. Detto questo non cambia assolutamente nulla sulle responsabilità di Rossi e dei suoi amici INCAPACI che sono i VERI responsabili di quella vicenda perché sono stati loro, allora all'interno della maggioranza di Guarnieri, a fare di tutto per impedire (come sta succedendo con la socogas) la realizzazione della darsena.

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    2. La “San Felice che ha dimostrato in tutti i gradi di giudizio le sue ragioni”, però ha nascosto l’accordo col comune. Gli avvocati che hanno difeso il comune, a sua volta, non hanno saputo fare il loro lavoro.

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    3. La San Felice non ha nascosto proprio nulla, il procedimento non era certo gestito da loro. State cercando di ribaltare i fatti. I fatti sono che ad una società che aveva tutti i diritti di esercitare la propria attività le è stato impedito ingiustamente, stupidamente e senza avere a cuore l'interesse comunale di L-A-V-O-R-A-R-E. Dopo anni di battaglie legali i tribunali a tutti i livelli hanno dato ragione alla San felice e TORTO al comune. Questi sono i fatti. Ora c'è un procedimento della corte dei conti che deciderà chi è stato responsabile di questo sperpero di denaro pubblico. Poi, semmai, si potranno fare delle valutazioni. Secondo te il torto è di chi è stato danneggiato e ha avuto ragione dai tribunali?

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    4. Che faccia di “tolla”
      La San Felice, dopo avere firmato un accordo di non belligeranza col comune, una volta ottenuto il nulla osta, ha costruito la darsena ed ha iniziato la causa legale, infischiandosene dell’accordo scritto.
      Questi i fatti.

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    5. La faccia di tolla ce l'hai tu, la San Felice per poter lavora ha dovto far nominare dalla regione un commissario ad acta.

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    6. Conferenza stampa? La xe la solita ciacolà mi ti el can

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    7. Se ti riferisci a quella tenuta da Guarnieri al Granso a gennaio 2020 ti sbagli di grosso, a parte il sottoscritto, c'erano più giornalisti, è stata una cosa molto approfondita da Guarnieri stesso e dall'avvocato Carlin di cui nessuno può dire nulla da un punto di vista di capacità professionali (forse su altri aspetti magari sì, ma non certo sulle sue capacità) purtroppo l'ho caricata ma la devo sistemare è un documento sicuramente interessante che, in questo continuo susseguirsi di colpi di scena, tornerà sicuramente utile.

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  2. Chi è l' anonimo??
    Comparato, da come ne parli, sembri conoscerlo.
    E chi è Rossi ???

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    1. No, non conosco chi scrive in anonimato, rispetto la loro volontà di non comparire anche se a volte è palesemente incoerente. E' una scelta che ho fatto fin dall'inizio, sono l'unico a consentire i commenti anonimi e continuerò a farli: graditi, sgraditi, antipatici e simpatici. Anzi ringrazio perché spesso, pur non condividendoli, mi sono di stimolo e mi incitano a migliorarmi. (ammesso che ne sia in grado visto la testa che ho)

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  3. visto che lei è appassionato di storia, vediamo adesso la storia della Darsena San Felice.

    Tutto è iniziato negli anni ’96/’97 quando era sindaco Boscolo Sandro Todaro. A seguito del piano regionale redatto dall’architetto Gian Paolo Mar di Venezia, sono state individuate le aree con destinazione a darsene, fra cui figurava anche quella a ridosso del forte S. Felice.
    Il sindaco Todaro diede vita alla S.p.A. S. Felice cui risultava come azionista il comune di Chioggia e altri soci. I fratelli Contadin acquistarono tutte le quote (se non erro 5 del valore di lire 500.000 cadauna).
    Il comune di Chioggia, negli anni ’97 e seguenti, incaricò l’arch: Dal Gesso per la redazione del Piano Particolareggiato della darsena e di tutta l’area interessata. Detto piano per svariati motivi ha avuto degli alti e bassi finché non venne firmato un accordo di non belligeranza fra comune e soci della darsena.
    La nomina della regione del commissario ad acta, stando alle parole del dott. Fortunato Guarnieri, avvenne dopo il succitato accordo.

    Questa la sintesi della storia che non vuole né demonizzare e né santificare nessuno.

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    1. Sì confermo Garnieri e l'avvocato carlin hanno spiegato, nell'intervista che abbiamo fatto, con molti particolari questi passaggi.

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    2. Dopo la storia, c’è la realizzazione del Piano Particolareggiato.

      Siccome la norma del piano particolareggiato prevedeva che ad ogni posto barca dovesse corrispondere uno stallo a parcheggio, veniva individuato all’interno della perimetrazione del Piano Particolareggiato una vasta area già destinata a parcheggio, ma da anni in concessione ad altri. Quest’ultima venne revocata e assegnata alla S. Felice, non si sa se in via benevole o imposta dal demanio.
      Questo parcheggio per 500 posti macchina doveva essere realizzato entro 10 anni dall’inizio della costruzione della darsena e prevedeva: un piano totalmente interrato ed un altro a raso. Dopo 15 anni, probabilmente per una variante al Piano Particolareggiato, il costoso piano interrato è stato eliminato e si è vista spuntare una elegante struttura metallica fuori terra.

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    3. E' stato regolarmente autorizzato, anzi gli hanno fatta perdere un sacco di tempo per uno sbaglio tra ufficio urbanistica e l'altro ente (non ricordo se magistrato alle acque oppure demanio) sono totalmente in regola. Avrebbero potuto far causa anche per questo e chiedere i danni.

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