Sarà firmato giovedì 18 gennaio in sala consiliare a Chioggia il protocollo d'intesa per iniziare il percorso di sdemanializzazione del Forte San Felice, verso una piena potestà cittadina. Le istituzioni interessate sono il Ministero della Difesa, quelli delle Infrastrutture e dei Beni Culturali, l'agenzia del Demanio e il Comune di Chioggia. La cerimonia coronerà un evento pubblico che avrà inizio alle ore 16 con gli interventi del sindaco Ferro e dell'assessore al demanio Veronese, del dirigente del settore Urbanistica del Comune Gianni Favaretto, del generale Massimo Scala e di Roberto Linetti, provveditore alle opere pubbliche, i quali presenteranno il progetto assieme alla sovrintendente Emanuela Carpani e a Dario Di Girolamo della direzione regionale del Demanio. Seguiranno i contributi di Erminio Bibi, portavoce del Comitato Forte San Felice, e di Andrea Grigoletto, consigliere dell'Istituto dei Castelli. Quindi la firma, che apre un nuovo panorama davanti al futuro della struttura, dopo il finanziamento di 20mila euro da parte del Fondo per l'Ambiente Italiano nell'ambito del progetto Luoghi del Cuore, supportato da circa 25mila firme di chioggiotti e turisti vocati alla sua salvaguardia.
Dopo un anno di lavoro tra incontri e atti di vario tipo, quindi, l’amministrazione comunale è riuscita a mettere al tavolo tutti i soggetti istituzionali: «Si tratta di un evento di rilevanza storica - commenta il vicesindaco Marco
Veronese - il primo che sancisce finalmente l’avvio di un percorso concreto verso la ristrutturazione del Forte S.Felice al fine di renderlo finalmente fruibile alla cittadinanza nella sua interezza». Grazie a questo documento il Provveditorato alle Opere Pubbliche potrà utilizzare i fondi per le opere di compensazione del sistema MoSe, che comprendevano anche interventi sul Forte San Felice, per avviare interventi di ristrutturazione dell’immobile.
Grande soddisfazione è espressa dal comitato per il Forte: «Pur con limiti e problemi ancora aperti - sottolinea Erminio Bibi - il protocollo rappresenta una svolta cruciale per il futuro del Forte, poiché avvia la smilitarizzazione, lo si consegna al Ministero delle Infrastrutture per uso pubblico, ci si impegna ad utilizzare i finanziamenti delle misure compensative del MoSe per iniziare il recupero della parte monumentale. Ci sarà ancora molto da fare per concretizzare in tempi brevi quanto in esso contenuto, è fondamentale che continuino interesse e partecipazione della gente, noi proseguiremo ad impegnarci affinchè crescano conoscenza e amore per questo nostro patrimonio».
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