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martedì 16 gennaio 2018

COMMISSIONE SUI MIGRANTI: A BRONDOLO C'È SOVRAFFOLLAMENTO, NOVE PROFUGHI VERRANNO ALLONTANATI

Tanto rumore per nulla. Sir William Shakespeare avrebbe saputo sceneggiare bene la commissione consiliare a tema accoglienza dei migranti, che ieri pomeriggio ha animato la vita del municipio: il popolo spettatore protagonista, giunto in massa dalla frazione di Brondolo, pronto a salire alla ribalta uno per volta o tutto assieme. L'autorità assente, nella persona del prefetto Boffi, che non si è degnato di rispondere all'invito mandando manco un vice. Le guardie fra la folla o in disparte. La relazione tecnica dell'architetto Favaretto, dirigente del settore urbanistica del Comune, un raggio di chiarezza che forse quslcuno non avrà voluto ascoltare per non cambiare idea. Il capro espiatorio: un maturo volontario della Caritas destinato a ricevere gli oltraggi che sarebbero dovuti andare all'altro contumace illustre di giornata, Mr. Tiengo e i suoi appartamenti. Il tribuno abituale che si modera perché sulla sua strada trova due protagoniste plateali, una seduta al suo fianco e l'altra in andirivieni di qua e di là della cordicella. Gli amministratori che non si capacitano di tanto livore proprio dopo aver partecipato alla marcia dei residenti.

La playlist video degli interventi

E il comitato, sai che fa? Prima conferisce col sindaco in sala di giunta, poi -delegato in numero di quattro a sedere sugli scranni ed esporre i propri rilievi- viene soverchiato dai suoi stessi danti causa in un'enfasi plastica della crisi della rappresentanza, col timore latente di una svalutazione delle case e di non aderire fino in fondo al cosiddetto spirito dei tempi. Morale? Niente, come largamente previsto. Davvero, senza il prefetto o chi per lui, e senza il titolare delle palazzine incriminate -ovvero i due soggetti che hanno sottoscritto il contratto per fare di due immobili altrettanti centri di accoglienza straordinaria- questa commissione non s'aveva da fare.

Eppure, tra strepiti e cadute di tono, redini sciolte e discorsi a nuora perché suocera intenda, alcuni dati importanti sono emersi ed è su questi che bisogna concentrarsi. L'assessora ai servizi sociali Patrizia Trapella ha ricordato i termini della questione: negli accordi fra privati e prefettura il Comune può solo cercare di accelerare la concretazione dello SPRAR e imporre i controlli più approfonditi dal punto di vista dell'agibilità urbanistica e sotto il profilo sanitario (quest'ultimo ad opera della ULSS). Il sindaco Ferro ha rilevato come il numero dei migranti in città sia destinato a non crescere -avendo ottenuto ampie rassicurazioni dal prefetto- in virtù del fatto che in alcune strutture, ad esempio al Bragosso, gli ospiti diminuiranno drasticamente: «La situazione è sotto controllo», afferma il primo cittadino, cercando di rassicurare gli astanti. «L'amministrazione si tiene costantemente in contatto con la prefettura e fa quanto in suo potere».

Ad esempio, rivelare gli esiti delle ispezioni: lo fa il dottor Favaretto, che riporta come nella palazzina di via Gradenigo 32 siano ubicate 24 richiedenti asilo, a fronte di una capienza massima fissata in 15 unità. «Non ce ne possono stare più di tre per alloggio, quindi bisogna ridimensionare il numero anche per consentire una vita dignitosa nell'immobile». Entro trenta giorni il Comune seguirà l'alleggerimento delle proporzioni o altrimenti interverrà attraverso un'ordinanza. Nello stabile di via Papa Giovanni XXIII, invece, la visita della ULSS ha rivelato carenze lampanti, così come non mancano piccole illegittimità sostanziali in ambito urbanistico (modifiche interne ai vani), che possono essere sanate o rimesse in pristino. Il report dell'Unità Locale Socio Sanitaria resta invece piuttosto vago riguardo il primo condominio, e sarà compito dell'ente pubblico pretendere ulteriori dettagli. «Non è Chioggia ad avere già dato, è Brondolo ad averlo fatto», dice una donna dai banchi dell'audience: risolvere questo dettaglio per niente marginale, nel rispetto delle leggi vigenti, è il vero rompicapo della maggioranza e della politica. Ma finché prefetto e impresa privata non vengono messi davanti all'interesse pubblico...

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