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martedì 7 agosto 2018

NO GPL, DOPO LA TRAGEDIA DI BOLOGNA PARTE UN MAIL BOMBING DIRETTO AL GOVERNO. SOCOGAS SMENTISCE ANALOGIE TRA IL CASO E IL DEPOSITO

La tragedia avvenuta ieri nella tangenziale di Bologna, con l'esplosione di un camion cisterna che ha fatto crollare un ponte causando la morte di una persona e il ferimento di altre decine, sta facendo parlare anche la politica chioggiotta. Il riferimento è al deposito di gpl in costruzione a Val da Rio: la consigliera regionale Erika Baldin «rabbrividisce al pensiero di ciò che potrebbe accadere a Chioggia in caso di incidente, con un deposito di 9mila metri cubi di gpl, se un solo camion ha causato tale morte e distruzione». L'esponente del M5S è convinta: «Dal momento che nel caso clodiense si parla di un volume pari a una colonna di camion, questi tristi incidenti dovrebbero bastare a far chiudere una volta per tutte la vicenda del deposito a Chioggia».
Anche il comitato che da sempre si batte contro la realizzazione dell'impianto dice la sua: «Non permetteremo mai il transito di navi gasiere e il continuo viavai di autocisterne di gpl a Chioggia. Gli incidenti possono accadere, ma pensare di costruire un impianto a rischio così rilevante, a pochi metri da case e scuole. non è certo sinonimo di prevenzione». Il comitato ha organizzato un mail bombing diretto al premier Conte e ai ministri Di Maio e Toninelli, mirato a fermare il prosieguo dei lavori nel deposito.
Dal canto suo, l'azienda Socogas mette un margine alle «strumentalizzazioni» del caso bolognese, «per evitare paragoni infondati e la diffusione di notizie distorte»: l'impresa fidentina esclude che un evento del genere possa accadere in Val da Rio, perché «gli stoccaggi sono tumulati e quindi non possono essere interessati da incendi o incidenti esterni». Inoltre, la sicurezza del deposito «è garantita dall’applicazione puntuale delle severe norme di legge previste per il settore (compresa la legge Seveso), dalla elevata qualità tecnologica, nonché dai sistemi tecnici e gestionali predisposti per monitorare con continuità lo stato del deposito e per intervenire in modo automatico e preventivo in caso di anomalie rispetto al normale assetto di funzionamento». Indi, pur essendo l’area di Chioggia inserita sismicamente nella classe 4, la progettazione dell’impianto è stata effettuata sulla base della classe sismica 3, migliorativa degli standard di sicurezza. «Con il deposito costiero di Chioggia - prosegue la nota di Costa Bioenergie - il gruppo Socogas si è posto l’obiettivo di migliorare la logistica dell’approvvigionamento del gpl, utilizzando la via del mare in sostituzione del vettore ferroviario e diminuendo la movimentazione via terra. Da parte dell’azienda, verrà infatti limitato il transito attraverso il nord Italia di circa 80 treni l'anno, pari a 1600 vagoni. Il traffico stradale dal deposito si svolgerà su di una viabilità che non attraversa il centro abitato, con selezione di soli guidatori esperti, periodici corsi di guida sicura, aggiornamenti alle nuove norme e tecnologie, controlli sulle dotazioni di sicurezza e sugli indumenti di protezione personale, addestramento alle procedure d'emergenza secondo i regolamenti europei ADR e la certificazione di sicurezza OHSAS 18001».

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