È bufera sulla manifestazione gastronomica “Chioggia in tavola”, che la cooperativa pescatori Sciabica sta organizzando fino a domenica in corso del Popolo, davanti al palazzo municipale. A un mese dalla Sagra del Pesce che ha convogliato in città oltre centomila presenze, una nuova -più ridotta- kermesse ittica disturba i ristoratori del centro storico, tanto che l'Associazione Commercianti è uscita allo scoperto con una dura nota di riprovazione. “Non è certo con questo tipo di manifestazioni che si promuove la gastronomia chioggiotta, soprattutto se fatte in periodo di riposo biologico”, scrive Alessandro da Re, presidente di AsCom. Che continua: “A tenere alto il
nome della gastronomia chioggiotta è chi opera nel territorio nel campo della ristorazione tutto l’anno, raggiungendo oramai livelli di eccellenza con costi che non sono neanche lontanamente paragonabili ai costi dei promotori della suddetta manifestazione”. Le critiche dei ristoratori si fanno più precise: “Non ci risulta che vengano promossi solo i prodotti allevati e pescati dalla cooperativa Sciabica, anzi ci sono le prove tangibili nel menu che, fra i prodotti somministrati, quelli da loro allevati e prodotti siano una minoranza”. L'attacco alla cooperativa è diretto: secondo AsCom, la Sciabica avrebbe raddoppiato i posti a sedere preventivati rispetto alle richieste del Comune di contenerli. Ne deriva, sempre per Alessandro da Re, la richiesta di revisione del regolamento per le iniziative gastronomiche pubbliche e le cosiddette “finte” sagre. La politica, e segnatamente i consiglieri di opposizione, manifesta il proprio disappunto per la gestione della vicenda: l'esponente del PD Jonatan Montanariello parla di «mancanza di programmazione comunale» e di «amministrazione che si fa tirare per la giacchetta», improvvisando nel disattendere quanto aveva votato il consiglio comunale e lo stesso gruppo di maggioranza del M5S.
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