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venerdì 6 aprile 2018

L'UFFICIO DEL GIUDICE DI PACE DI CHIOGGIA DICHIARATO "IMPOSSIBILITATO A FUNZIONARE" DAL TRIBUNALE DI VENEZIA

Non c'è pace per l'ufficio del giudice di pace di Chioggia. Una nota di ieri della presidente del Tribunale di Venezia Manuela Farini segnala "l’impossibilità del suo funzionamento", in base all’art. 3 comma 5 del D.Lgs. 7.9.2002 n. 156. La disfunzione è dovuta al trasferimento di due dipendenti, oltre che all’assenza del cancelliere e del facente funzioni, e non è stata superata nemmeno con l’arrivo di un’altra dipendente di categoria C. La prolungata assenza per malattia del cancelliere non ha reso possibile la formazione della nuova dipendente, necessaria ai termini di legge, e i tre avvisi di mobilità sono andati deserti da parte del personale del Comune. Il quale precisa però che la struttura era "fin dall'inizio costituita su presupposti precari, dato che il governo centrale dell’epoca aveva deciso di risparmiare costi a carico del ministero della Giustizia, facendoli in realtà gravare sulle spalle degli enti locali.
I quali, seppur volenterosi e disponibili, hanno ben più gravi limitazioni nelle risorse finanziarie e di personale". Non sono infatti previsti finanziamenti statali per i Comuni che hanno mantenuto aperto il servizio del giudice di pace, oltre all'impossibilità di collocarvi personale interno senza il consenso del dipendente. Quella che è stata una soluzione brillante ed efficace per la contabilità ministeriale si è rivelata un problema pressoché insuperabile per moltissimi dei Comuni che si sono assunti in carico la gestione di un ufficio giudiziario. «Prendo atto della comunicazione del presidente», commenta il sindaco Ferro.
«La non facile situazione della gestione e del mantenimento dell’ufficio non è di certo un mistero per nessuno. Come amministrazione ed anche in prima persona abbiamo provato a trovare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento del servizio, non da ultimo l’arrivo di una dipendente. Abbiamo cercato anche di arrivare ad una accordo con il Comune di Cavarzere per la ripartizione delle spese di funzionamento, accordo non ancora raggiunto e non certo per volontà di questo Comune. L’amministrazione non vuole chiudere il servizio e auspico che si possano trovare altre soluzioni per non perderlo». L'ufficio non è ancora chiuso, mentre incombe lo sciopero di un mese da parte dei giudici di pace in tutto il suolo nazionale, che inizierà martedì 9 aprile per concludersi il 6 maggio. In questo lasso di tempo, la palla passa al ministero, che dovrà decidere se addirittura -e con quali tempi e modi- chiudere il servizio e trasferire tutte le incombenze a Venezia.

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