Fuori un altro. Il geometra Gianluca Naccari, consigliere comunale eletto nella lista del Movimento 5 Stelle, lascia il gruppo di maggioranza: la decisione ufficiale verrà comunicata domani via mail certificata. La goccia che ha fatto traboccare un vaso che si è venuto colmando nei 2 anni e mezzo di consiliatura è stata, a suo dire, la gestione della seduta di martedì 26 scorso, quando non ha ottenuto risposte che lo soddisfacessero alla richiesta di spiegazioni per l’assenza delle minoranze, e più di qualche collega stellato ha risposto «e vai!» a microfoni aperti alle intenzioni di Naccari di lasciare l’aula, come poi ha fatto. «Sono scoppiato perché uso la mia testa», racconta il consigliere ormai autonomo a Chioggia Azzurra.
«Ho subìto varie situazioni incresciose e pesanti nel tempo, la situazione è stata delicata e la mia scelta è sofferta perché ho sempre ritenuto di poter cambiare la città, tengo a lavorare per una trasformazione seria, non solo relativa alle mie competenze di tecnico. Credevo e credo in qualcosa, sono entrato nel M5S per dare una svolta alla città, mettendoci entusiasmo, tempo, fatica, sacrificio della famiglia. Ma questi mesi hanno evidenziato l’incapacità del M5S a essere protagonista di questa svolta, nonostante la maggioranza “bulgara” e il tesoretto da spendere. Da qui lo sconforto e la delusione». I problemi per Naccari sono stati continui: «Si è creato un gruppetto all’interno, che già in passato aveva fatto pressioni affinché alcuni consiglieri uscissero (Maria Chiara Boccato) o si dimettessero (Nicola Salvagno), com’è successo. Questa oligarchia impone le proprie posizioni e tende a estraniare chi non è allineato, in discussioni interne prolisse e spesso inconcludenti. C’è malfidenza verso i consiglieri autonomi da parte loro, che hanno operato la disgregazione del gruppo consiliare. Eppure io per agevolare le esigenze del gruppo ho ceduto la presidenza della IV commissione accettando la I, carica che ricopro tuttora».
Naccari ravvisa una «confusione dei ruoli tra sindaco, consiglieri e singoli assessori. La prima destabilizzazione – racconta il geometra – è avvenuta con l’addio dell’assessore Marco Bielo e l’arrivo al suo posto di Elga Messina». E adesso? Gianluca Naccari non ha alcuna intenzione di abbandonare l’assemblea cittadina: «Non mi dimetto, non c’è vincolo di mandato. Sono stato eletto per fare gli interessi della città e uscire dall’isolamento. Se il Movimento 5 Stelle porterà in aula un ordine del giorno che riterrò giusto, lo voterò». Con il passaggio dall’altro lato dell’emiciclo (presumibilmente Naccari raggiungerà la Boccato nel gruppo misto, in attesa di sviluppi), i numeri diventano 13 a 11 per il M5S: una soglia di oggettivo rischio. «Ma non manderò a casa l’amministrazione – conclude il consigliere neondipendente Naccari – perché così farei un danno alla città. Invece resto in consiglio a fare in modo che le cose vengano portate avanti».
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