Nei giorni scorsi i consiglieri dell'opposizione avevano sollevato il tema di una calle di Sottomarina Vecchia, interessata dai lavori di ampliamento dell'hotel Mosella. Nella fattispecie, l'accusa riguarda l'iter amministrativo che "privatizzerebbe" il tratto di marciapiede adiacente ai Murazzi, con uso ritenuto esclusivo a vantaggio dei gestori della struttura e dei suoi ospiti: un'impresa - si legge nel testo - che «si è vista accogliere pedissequamente dall'amministrazione ogni sua richiesta». Secondo i consiglieri Montanariello, Barbara Penzo, Boccato, Dolfin, Beniamino Boscolo, Romina Tiozzo «Da un lato la giunta tanto esalta le proprie battaglie per l’acquisizione del Forte di San Felice e quindi restituire un patrimonio storico alla collettività, dall’altro privatizza un marciapiede che da secoli è a disposizione della città e che rappresenta il percorso storico e privilegiato per poter accedere al Forte. È l’ennesima circostanza che dimostra la mutazione genetica dei 5 Stelle locali, che in “leggera controtendenza” con la base si lamentano dei propri stipendi troppo bassi, e agiscono per privatizzare il bene pubblico. Quale altro colpo di scena ci riserveranno in futuro?».
Alle minoranze risponde il vicesindaco e assessore al Demanio, Marco Veronese: «È la Regione che ha competenza per il rilascio della concessione del tratto di marciapiede in questione, che fa parte del Demanio marittimo, mentre il Comune di Chioggia è stato chiamato ad esprimere unicamente un parere sul passaggio pedonale. Ad oggi, il marciapiede sul lato ovest di via San Felice si interrompe circa 150 metri prima della zona in oggetto e tutti i giorni i pedoni, pur se non correttamente, sono "costretti" a invadere la pista ciclabile, creando così pericolo per se stessi e per i ciclisti». Il Comune, tenuto conto di questo problema di sicurezza, ha ritenuto di concedere il nullaosta alla chiusura del tratto di calletta solo di sera, come del resto già avviene per l'orario della vicina Batteria Mosella. L'intervento dovrà essere realizzato in due lotti funzionali, il primo dei quali ha già ottenuto parere favorevole dalla commissione di Salvaguardia di Venezia. Il secondo stralcio, che prevede il congiungimento con il marciapiede esistente a fianco della pista ciclabile, deve ancora essere presentato agli enti competenti, tra cui la Sovrintendenza e la commissione di Salvaguardia.
«La prescrizione - continua Veronese - quindi prevede che il privato realizzi un alternativo collegamento pedonale completo (stralcio 1 + 2) di circa 208 metri, il quale dovrà essere collaudato e dichiarato agibile dagli uffici comunali, nel rispetto anche di quanto dirà la Sovrintendenza. Non si può parlare di chiusura di alcun tipo: la calletta, che di notte è stato luogo di degrado e disturbo alla quiete pubblica, non sarà da considerarsi ad uso esclusivo di alcuno né priveremo i cittadini di alcun passaggio pubblico. Anzi, daremo un'occasione aggiuntiva con un ulteriore passaggio diurno, in tutta sicurezza. Ribadisco che prima della realizzazione del collegamento pedonale alternativo e quando il cantiere sarà rimosso, la calletta sarà un passaggio pedonale sempre aperto al pubblico».
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