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giovedì 30 novembre 2017

LA CITTÀ METROPOLITANA DISPOSTA A NON VENDERE IL KURSAAL, IMPEGNO DEL COMUNE A PRESENTARE UN PROGETTO DI GESTIONE CON LE CATEGORIE

L'amministrazione comunale ha ricevuto mandato dal consiglio, nella seduta di martedì scorso, di aprire una interlocuzione con la città metropolitana di Venezia affinché questa blocchi la vendita, prevista nel 2019, del Kursaal sul lungomare Adriatico di Sottomarina, formulando una ipotesi di gestione -e non di acquisizione- da parte dello stesso Comune assieme alle associazioni di categoria, a fronte di un progetto che lo riqualifichi e lo renda attivo. L'ordine del giorno era stato avanzato dalla capogruppo del PD Barbara Penzo, che conferma la disponibilità della città metropolitana a togliere la struttura dal novero dei beni alienabili.
Nonostante le assenze giustificate tra i banchi dell'opposizione, il testo è passato. Giallo sul voto del consigliere Jonatan Montanariello, compagno di partito della Penzo, che non è apparso sui display digitali dopo un intervento autocritico verso la politica della scorsa amministrazione e delle categorie economiche: in sostanza Montanariello ha ricordato che durante la scorsa consiliatura le forze politiche -quindi anche il Partito Democratico che era in maggioranza con Giuseppe Casson- e le categorie economiche non hanno sfruttato la possibilità concreta di sistemare il Kursaal e fruirne, ottenendo l'assenso del consigliere di ChioggiaViva Leonardo Ranieri che era stato fra i protagonisti di quell'episodio. «Dovremmo andare a sbattere la testa contro le colonne del Kursaal!», ha scherzato l'esponente democratico.

Soddisfatto per l'approvazione dell'ordine del giorno è Giuliano Boscolo, presidente dell'associazione albergatori di Sottomarina: «Ci siamo battuti in prima fila, ultimamente, per la riapertura del centro congressi sul lungomare, perché serve all'intera economia locale, dal momento che il turismo congressuale innesca meccanismi virtuosi. Le forze politiche all'unanimità lo hanno compreso, su progetti che interessano la città la politica cresce se è tutta d'accordo, a differenza del passato. Grazie ai consiglieri comunali, inizia la possibilità di mettere le cose a posto nel territorio, aprendo scenari a collaborazioni future tra politica e impresa».

1 commento:

  1. Quante belle parole!
    Immagino che ci si sarebbe potuti arrivare anche prima. Ma dov’erano le Imprese prima?
    Da più parti in consiglio comunale mi pare che sia stato detto questo e sarebbe interessante sapere. Perché è comprensibile che da solo il comune con la penuria di soldi non può reggere una cosa di tale portata come tenere in piedi la gestione del kursal

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