Vendere i terreni in zona Reduci farebbe bene non solo agli ex concessionari, che verrebbero tolti dall'incertezza, ma anche al Comune, che incasserebbe ben più dei 3 milioni portati da Roma dopo la seduta del Comitatone. Lo sostiene Giorgio Bellemo, presidente di ASCOT, a corollario della futura dismissione di un immobile di 63 mq in via Isonzo a Sottomarina, ex demanio marittimo e ora nel patrimonio comunale, valutato 106mila euro ovvero 1600 euro al metro quadro: «Considerato che il Comune cede ad ACTV il deposito di Borgo San Giovanni, diecimila mq per un valore di 130 euro al metro quadro, viene logico pensare ai pesi e alle misure differenti praticate nella perizia fra aree scoperte e zone edificate». Oltretutto il chiosco di via Isonzo è da demolire. L'ipotesi formulata dal presidente di ASCOT prende le mosse dalla delibera dello scorso settembre, con la quale il Comune ha acquisito nel proprio patrimonio l'area dei Reduci dopo la sdemanializzazione: diversi concessionari non saranno più tali, anche se ad oggi non è chiaro il loro status giuridico. Potrebbero diventare locatari, ma ancora senza un contratto: «C'è un patrimonio valorizzabile immediatamente», dice Bellemo.
«La stessa ASCOT comprerebbe subito la striscia di terreno dove insistono i suoi uffici. Se l'amministrazione vende quelle aree aiuterebbe molti e guadagnerebbe soldi da reinvestire, ma il Comune non sta aiutando se stesso». In un mercato immobiliare che viene definito «vivace, ma legato più alla residenza che al turismo», Giorgio Bellemo ventila la possibilità che la mano pubblica incameri molti più introiti cedendo la zona Reduci: «Perché non lo fa? L'amministrazione sa quanto può entrare nelle sue casse dalle edicole, dai tendoni, dagli immobili, visto le cifre interessanti cui vende un chiosco come quello da abbattere in via Isonzo? Sarebbero di sicuro più dei 3 milioni della Legge Speciale. E toglierebbe incertezza a chi lavora, ad esempio riguardo l'accensione di mutui, senza un titolo legittimato». L'attenzione quindi si sposta sulle tante schede del demanio marittimo divenute patrimonio comunale.
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