lunedì 25 gennaio 2021
DOLFIN: «I RIMBORSI PER L'ACQUA ALTA 2019 NON ARRIVANO PERCHÉ IL MINISTERO DELL'ECONOMIA NON HA RISORSE, IL SINDACO SE LA PRENDA COL GOVERNO»
Il consigliere regionale Marco Dolfin torna a occuparsi dei ritardi nell'erogazione degli indennizzi a coloro che sono stati colpiti dall'acqua alta eccezionale del novembre 2019. Motivo dell'intervento, un'intervista televisiva rilasciata dal sindaco Alessandro Ferro, il quale nell'occasione ha ribadito che le responsabilità sarebbero regionali: «È fuori strada - commenta Dolfin - o non capisce, o fa finta di non capire.
Senza scaricare il barile, è il governo centrale a non aver adempiuto. Vanno quindi sollecitati gli uffici nazionali competenti, in primis il Dipartimento di Protezione Civile. Il presidente della giunta veneta Luca Zaia ha indirizzato a Roma i documenti raccolti, poi non è compito della Regione liquidare e rimborsare i danni da situazioni di emergenza, che spettano alle strutture dello Stato. Il sindaco non può crearsi l'alibi per le sue mancate azioni».
Continua Dolfin: «Ferro vada a Roma e chieda lumi ai "suoi" ministri per l'Ambiente e per i rapporti con il Parlamento, senza avanzare facili illusioni. Nei documenti statali non vi è traccia di voler riconoscere ristori, perché il Ministero dell'Economia ha comunicato alla Protezione Civile di non avere risorse disponibili a soddisfare le richieste. Se il primo cittadino ha intenzione di alzare la voce e fare le barricate, il fronte cui indirizzarle è quello».
Una frecciata dal consigliere leghista arriva anche nei confronti del PD, partner di governo (ancora per quanto?) del Movimento 5 Stelle: «Vedo il loro entusiasmo in questi giorni per il riconoscimento di nuovi fondi dalla Legge Speciale verso la città. Allora qualche finanziamento poteva rientrare anche per coloro che hanno sofferto i danni della marea eccezionale, dal momento che la Legge Speciale per Venezia e la laguna nacque anche per evitare un altro '66».
Senza scaricare il barile, è il governo centrale a non aver adempiuto. Vanno quindi sollecitati gli uffici nazionali competenti, in primis il Dipartimento di Protezione Civile. Il presidente della giunta veneta Luca Zaia ha indirizzato a Roma i documenti raccolti, poi non è compito della Regione liquidare e rimborsare i danni da situazioni di emergenza, che spettano alle strutture dello Stato. Il sindaco non può crearsi l'alibi per le sue mancate azioni».
Continua Dolfin: «Ferro vada a Roma e chieda lumi ai "suoi" ministri per l'Ambiente e per i rapporti con il Parlamento, senza avanzare facili illusioni. Nei documenti statali non vi è traccia di voler riconoscere ristori, perché il Ministero dell'Economia ha comunicato alla Protezione Civile di non avere risorse disponibili a soddisfare le richieste. Se il primo cittadino ha intenzione di alzare la voce e fare le barricate, il fronte cui indirizzarle è quello».
Una frecciata dal consigliere leghista arriva anche nei confronti del PD, partner di governo (ancora per quanto?) del Movimento 5 Stelle: «Vedo il loro entusiasmo in questi giorni per il riconoscimento di nuovi fondi dalla Legge Speciale verso la città. Allora qualche finanziamento poteva rientrare anche per coloro che hanno sofferto i danni della marea eccezionale, dal momento che la Legge Speciale per Venezia e la laguna nacque anche per evitare un altro '66».
1 commento:
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Una volta tanto vorremmo sapere la risposta del nostro sindaco Ferro in merito alle affermazioni e alla documentazione di Dolfin.
RispondiEliminaTeniamo presente che Venezia rappresentata dal sindaco Brugnaro ha già avuto la quasi totalità dei rimborsi richiesti.