martedì 26 gennaio 2021
CAOS NEL MOVIMENTO 5 STELLE, DANIELE PADOAN SI DIMETTE DA PRESIDENTE DELLA IV COMMISSIONE E ATTACCA SINDACO E VICESINDACO: «MANCA RISPETTO»
Colpo di scena alle soglie dello svolgimento della seduta odierna della IV commissione consiliare, Urbanistica e Lavori Pubblici. Attraverso una lettera protocollata stamane e indirizzata al presidente del consiglio Endri Bullo (nonché al vicepresidente della commissione Gianluca Naccari), il presidente fino ad ora in carica -Daniele Padoan- rassegna le proprie dimissioni dal ruolo, in quanto «non condivido - si legge nel testo, vergato su carta intestata del M5S - il metodo adottato dal sindaco e dall'assessore Marco Veronese in merito all'acquisizione del Kursaal, discussa ieri dal consiglio». La seduta di oggi intanto è stata annullata, ufficialmente per problemi con il sistema di streaming video.
È solo l'ennesimo episodio della faida interna che ormai dilania il Movimento 5 Stelle di Chioggia, tra "ortodossi" e possibilisti a un'alleanza elettorale con il PD: Padoan infatti, che si riconosce nella prima area assieme al presidente Bullo, al capogruppo Bonfà, all'assessora Alessandra Penzo e a pochi altri consiglieri, era stato attaccato dalla collega di gruppo -ma non di "corrente"- Genny Mantoan, in merito alla sua effettiva conoscenza del fatto che venerdì 29 il centro congressi in lungomare a Sottomarina sarà messo di nuovo all'asta dalla Città Metropolitana.
«Una grave mancanza di rispetto nei miei confronti - scrive Padoan - era avvenuta già durante la discussione dell’emendamento alla modifica del regolamento consiliare, da parte di alcuni componenti della mia stessa maggioranza. Quanto al Kursaal, personalmente ritengo che al momento della pubblicazione dell'asta avrebbe dovuto essere convocata la competente commissione consiliare, o quantomeno aprire un dialogo con i consiglieri e le associazioni di categoria del turismo, per informarle della possibilità o meno di acquisire l'immobile». Associazioni di categoria che stamane, in conferenza, hanno plaudito alla scelta del sindaco e sollecitato l'apertura di un tavolo con Venezia.
Sono sempre Ferro e Veronese l'oggetto degli attacchi dell'ormai ex presidente della IV commissione «Dai primi di dicembre 2020 - continua Daniele Padoan - non si sono preoccupati di adottare i provvedimenti necessari per l'acquisto, peraltro propagandisticamente sbandierato con un tweet dallo stesso sindaco solo ieri mattina, ma non hanno nemmeno condiviso con il gruppo consiliare, o quantomeno con parte di esso, l'opportunità o l'impossibilità di partecipare all'asta».
Solo durante il consiglio di ieri Padoan afferma di essere venuto a conoscenza che altri nel suo stesso gruppo sapevano degli sviluppi della vicenda, accusandoli di averlo tenuto all'oscuro assieme a terzi consiglieri (indicativamente, gli altri della fazione "ortodossa"). «Al di là delle questioni interne - specifica quello che è ancora il vicecapogruppo della maggioranza - personalmente ritengo una grave omissione nei confronti della città non aver condiviso né col consiglio comunale, magari nella commissione competente da me presieduta, né con le associazioni interessate la possibilità o meno di acquisire la struttura».
Tutto ciò ha indotto Daniele Padoan a rassegnare le dimissioni dalla presidenza della IV commissione permanente, con effetto immediato, e ad annullare la convocazione a distanza della seduta odierna. Appare ormai insanabile quindi, e plasticamente espressa ogni giorno, la frattura in (almeno) due parti del Movimento che ha amministrato Chioggia negli ultimi quattro anni e mezzo: non è dato sapere cosa accadrà di qui alle prossime consultazioni, in primavera o in autunno che siano, ma certo è che la città tollera a fatica i plausibili effetti di questo dissidio, che potrebbero portare all'immobilità e al caos operativo.
È solo l'ennesimo episodio della faida interna che ormai dilania il Movimento 5 Stelle di Chioggia, tra "ortodossi" e possibilisti a un'alleanza elettorale con il PD: Padoan infatti, che si riconosce nella prima area assieme al presidente Bullo, al capogruppo Bonfà, all'assessora Alessandra Penzo e a pochi altri consiglieri, era stato attaccato dalla collega di gruppo -ma non di "corrente"- Genny Mantoan, in merito alla sua effettiva conoscenza del fatto che venerdì 29 il centro congressi in lungomare a Sottomarina sarà messo di nuovo all'asta dalla Città Metropolitana.
«Una grave mancanza di rispetto nei miei confronti - scrive Padoan - era avvenuta già durante la discussione dell’emendamento alla modifica del regolamento consiliare, da parte di alcuni componenti della mia stessa maggioranza. Quanto al Kursaal, personalmente ritengo che al momento della pubblicazione dell'asta avrebbe dovuto essere convocata la competente commissione consiliare, o quantomeno aprire un dialogo con i consiglieri e le associazioni di categoria del turismo, per informarle della possibilità o meno di acquisire l'immobile». Associazioni di categoria che stamane, in conferenza, hanno plaudito alla scelta del sindaco e sollecitato l'apertura di un tavolo con Venezia.
Sono sempre Ferro e Veronese l'oggetto degli attacchi dell'ormai ex presidente della IV commissione «Dai primi di dicembre 2020 - continua Daniele Padoan - non si sono preoccupati di adottare i provvedimenti necessari per l'acquisto, peraltro propagandisticamente sbandierato con un tweet dallo stesso sindaco solo ieri mattina, ma non hanno nemmeno condiviso con il gruppo consiliare, o quantomeno con parte di esso, l'opportunità o l'impossibilità di partecipare all'asta».
Solo durante il consiglio di ieri Padoan afferma di essere venuto a conoscenza che altri nel suo stesso gruppo sapevano degli sviluppi della vicenda, accusandoli di averlo tenuto all'oscuro assieme a terzi consiglieri (indicativamente, gli altri della fazione "ortodossa"). «Al di là delle questioni interne - specifica quello che è ancora il vicecapogruppo della maggioranza - personalmente ritengo una grave omissione nei confronti della città non aver condiviso né col consiglio comunale, magari nella commissione competente da me presieduta, né con le associazioni interessate la possibilità o meno di acquisire la struttura».
Tutto ciò ha indotto Daniele Padoan a rassegnare le dimissioni dalla presidenza della IV commissione permanente, con effetto immediato, e ad annullare la convocazione a distanza della seduta odierna. Appare ormai insanabile quindi, e plasticamente espressa ogni giorno, la frattura in (almeno) due parti del Movimento che ha amministrato Chioggia negli ultimi quattro anni e mezzo: non è dato sapere cosa accadrà di qui alle prossime consultazioni, in primavera o in autunno che siano, ma certo è che la città tollera a fatica i plausibili effetti di questo dissidio, che potrebbero portare all'immobilità e al caos operativo.
1 commento:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
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Padoan deve mettersi in testa, e soprattutto capire, che è il Consiglio Comunale che a maggioranza decide i provvedimenti. Quello che invece decidono le varie Commissioni può essere cambiato o stravolto dal Consiglio Comunale, che è sovrano.
RispondiEliminaE’ palese che Padoan è stato da sempre contrario all’acquisto del Kursaal, ma non è lui che decide, né Bonfà, né il Presidente Bullo, nemmeno il sindaco da solo, ma la maggioranza che vota in Consiglio Comunale.