Si sono conclusi oggi a Vieste i lavori della terza edizione del G20s, il summit delle principali località balneari italiane. I lavori sono stati seguiti da remoto dal vicesindaco e assessore all'Ambiente del Comune di Chioggia, Marco Veronese. Alla due giorni in Puglia sono stati individuati gli argomenti fondamentali allo scopo di avviare l’iter per il riconoscimento del nuovo status giuridico di “città balneare”: fiscalità, sostenibilità ambientale, sicurezza e semplificazione. Una questione complessa ma indispensabile, per presentare al governo le istanze di un settore fondamentale per l'economia, capace di attrarre più di 70 milioni di turisti all’anno.
«Stiamo chiudendo una stagione che possiamo definire positiva - ha dichiarato Giuseppe Nobiletti, sindaco di Vieste - soprattutto se pensiamo alla drammatica situazione in cui ci trovavamo ad aprile, quando tutto sembrava compromesso. Poi c’è stata la forte presa di posizione di tutti i sindaci del G20s, e l’intero comparto ha dimostrato una grande forza di reazione. Adesso però deve iniziare l’iter per il riconoscimento giuridico delle peculiarità delle realtà turistiche balneari. Durante il summit abbiamo evidenziato dei punti fermi da cui partire. Il percorso poi seguirà i tempi della politica, ma il G20s inizia già da oggi a fare pressione perché questo sia il più veloce possibile».
Così il vicesindaco Veronese: «Le città cosiddette a “fisarmonica”, come Chioggia -che d'estate in tempi normali raggiunge quasi 200mila abitanti- hanno esigenze simili, che sono state ben affrontate dai tavoli del summit. Personale stagionale, possibilità di trattenere in tutto o in parte i canoni demaniali, una fiscalità diversa (per usufruire di un maggior residuo e di maggiori trasferimenti) e la semplificazione amministrativa sono obiettivi che, assieme ai Comuni del G20s, possiamo raggiungere più rapidamente.
Passi avanti verso la sostenibilità ambientale sono stati fatti anche qui, con buoni risultati se penso all'ordinanza plastic free e al divieto di fumo in spiaggia. Serve fare di più riguardo al ripascimento e ai sistemi di difesa degli arenili, poiché un Comune da solo non può combattere contro i cambiamenti climatici. Servono tempi rapidi e molte risorse, che potrebbero essere disponibili con il Recovery Fund, per il rilancio del turismo in Italia: importante sarà, in ogni caso, la collaborazione con il comparto turistico, tra cui le associazioni di categoria».
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