mercoledì 28 marzo 2018
SECONDO PONTE SUL CANAL LOMBARDO, LA SOVRINTENDENZA HA DECISO CHE IN SALVAGUARDIA SI RIPARTE DA ZERO
Ponte sul canal Lombardo, tutto da rifare. La commissione di Salvaguardia, ieri a Venezia, ha trattato fra le altre la riqualificazione dell'area ex cementificio all'isola Saloni, comprensiva di un collegamento ciclopedonale attraverso il canale, da parte dell'impresa Euterpe: dopo le riunioni di sottocommissione lo scorso mese, per far prendere visione del progetto ai tanti nuovi componenti l'organismo, la Sovrintendenza ha sancito che la pratica originaria non fosse stata integrata nei tempi opportuni, e pertanto vada chiusa, dando mandato al progettista di aprire una nuova vertenza. La stessa Sovrintendenza nell'ultimo periodo aveva espresso dubbi proprio riguardo l'altezza del ponte e la transitabilità dei natanti attraverso lo spazio acqueo.
Quindi si prospettano ulteriori mesi, se non anni, prima di arrivare all'autorizzazione o al diniego della stessa: «Chi causa ritardi – afferma l'ingegner Pierdomenico Pregnolato, membro della commissione – non risponde di persona». E cita però il recente precedente di una sentenza nel Salento, che risale ai primi giorni di questo mese: il TAR prima e il Consiglio di Stato poi hanno dato ragione a un operatore turistico che intende trasformare un borgo di trulli in villaggio per le vacanze, nonostante il blocco da parte della Sovrintendenza. La quale è stata condannata anche a risarcire l'utile cessante dal mancato funzionamento del villaggio per due anni. Una sentenza, secondo Pregnolato, che potrebbe aprire la pista ad analoghi discorsi riguardanti altre realtà, come appunto la ristrutturazione dell'ex cementificio e il secondo ponte sul canal Lombardo.
Quindi si prospettano ulteriori mesi, se non anni, prima di arrivare all'autorizzazione o al diniego della stessa: «Chi causa ritardi – afferma l'ingegner Pierdomenico Pregnolato, membro della commissione – non risponde di persona». E cita però il recente precedente di una sentenza nel Salento, che risale ai primi giorni di questo mese: il TAR prima e il Consiglio di Stato poi hanno dato ragione a un operatore turistico che intende trasformare un borgo di trulli in villaggio per le vacanze, nonostante il blocco da parte della Sovrintendenza. La quale è stata condannata anche a risarcire l'utile cessante dal mancato funzionamento del villaggio per due anni. Una sentenza, secondo Pregnolato, che potrebbe aprire la pista ad analoghi discorsi riguardanti altre realtà, come appunto la ristrutturazione dell'ex cementificio e il secondo ponte sul canal Lombardo.
4 commenti:
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Speriamo invece che dopo tante diatribe la Soprintendenza e la Commissione di Salvaguardia esprimano parere CONTRARIO alla realizzazione del ponte che non impedirebbe affatto il recupero dell’ex cementificio. Sono due cose da tenere ben distinte.
RispondiEliminaAl cementificio si puo' gia' arrivare in camion, auto,bicicletta,piedi.
RispondiEliminaNon si capisce perche' deve rimanere tutto fermo per il ponte.
Lo stato in cui si trova il cementificio e' orrendo.
Sarebbe tempo e ora che Euterpe iniziasse perlomeno a smantellare tutto visto che ne va di mezzo il decoro della citta'.
la citta chiede all'ing Pregnolato di prendere in mano la situazione e guidare l'amministrazione comunale ad una soluzione.
RispondiEliminaCosa vuoi che prenda in mano l’ing. Pregnolato ?? Al più prende in mano i soldi della parcella !
RispondiEliminaChi deve prendere in mano la situazione in primis è l’Amministrazione comunale chioggiotta, nel cui territorio ricade l’intervento, lasciando perdere la realizzazione del nuovo ponte che metterebbe in croce le attività economiche che si affacciano sul Lombardo interno.