Alla prossima seduta del consiglio comunale Beniamino Boscolo, capogruppo di Forza Italia, presenterà una interrogazione per sollecitare l'amministrazione comunale a mantenere gli impegni presi con gli operatori e i residenti di riva Vena. «A distanza di otto mesi da una riunione di commissione, lo scorso luglio - nota Boscolo - ove l'assessore Stecco e la maggioranza avevano assunto precise intenzioni di intervenire a favore del rilancio della riva, niente è ancora successo e non se ne parla più. Allora spetta a noi pungolare questi nuovi politici degli slogan, con un elenco delle promesse non mantenute». Beniamino Boscolo cita le richieste degli esercizi pubblici per l'assegnazione di spazi acquei quali ormeggi, approdi e plateatici galleggianti; poi il bando per l'assegnazione di incentivi all'avvio di nuove attività o riqualificazioni in centro storico. Inoltre le opposizioni e le categorie economiche hanno chiesto sgravi fiscali ad hoc (bocciato dai grillini l'emendamento del pd Montanariello al bilancio di previsione, che intendeva ridurre la Tari e la Cosap a chi investe nella riva, come da programma elettorale del M5S), e la prima ora gratuita per i parcheggi siti in corso del Popolo o in fondamenta Marangoni.
Forza Italia ricorda come nel 2015, in concomitanza alla chiusura del cantiere del Consorzio Venezia Nuova per il Baby Mose e le fognature, si era accentuata la moria di attività in riva Vena: negozi aperti da poco tempo che già chiudevano o che si trasferivano altrove, ma anche i casi di vetrine storiche desolatamente abbandonate. «Complice - dice Boscolo - anche la pressione fiscale e i costi delle utenze, soprattutto quelle locali». Nonostante tutto, dal 2017 alcuni negozi, bar e ristoranti avevano saputo rianimare la zona e fare la propria parte, anche se il saldo chiusure/aperture rimaneva altamente negativo. «Il Comune però non ha fatto la propria parte», denuncia il consigliere, riferendosi non solo ai plateatici galleggianti ma anche al ripristino della legalità degli ormeggi a scapito della palificazione selvaggia -solo di recente è stato lanciato un nuovo bando- e del ricovero di imbarcazioni tipiche con motori modesti. "Se vive il commercio, vive la città!" era lo slogan che ben spiegava come quando si spegne la luce di una vetrina, una parte rimane al buio e oltre ad andarsene un pezzo di storia di una città, il passaggio a tutte le ore garantisce scambi sociali e previene degrado e microcriminalità.
Nessun commento:
Posta un commento
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.