La maggioranza del consiglio comunale di Chioggia marcia diritta verso lo spostamento del mercato ittico all'ingrosso verso l'ex cementificio ai Saloni. Lo ha confermato stamane l'assessora ai lavori pubblici Alessandra Penzo a margine della seduta congiunta della II e IV commissione consiliare, riunitesi per discutere l'accordo preliminare con l'Autorità Portuale di Venezia allo scopo di regolare le aree pertinenti il porto, attualmente normate dal piano regolatore Gottardo del 1981. L'Autorità, intervenuta con il segretario generale Marino Conticelli, sta adempiendo ad accordi simili anche con i Comuni di Venezia, Cavallino e Mira: il piano Gottardo infatti presenta difformità tra alcuni edifici effettivamente presenti nelle aree e quelle previsti sulla carta.
«Al Comune di Chioggia - ha dichiarato Conticelli - stiamo cedendo diritti e competenze su alcune aree, tra cui la stazione marittima dove approdano le navi da crociera, e quelle residenziali adiacenti all'ex cementificio». Proprio su quest'ultimo si appuntano le mire dell'amministrazione, dal momento che i privati paiono ritirarsi dal progetto urbanistico e quindi l'ente potrebbe mettere in pratica i propositi di trasferimento del mercato ittico all'ingrosso: contrario a questa ipotesi il capogruppo del Partito Democratico, Jonatan Montanariello, che durante un animato intervento ha messo in guardia dall'aumento della promiscuità fra il traffico residenziale e quello diretto al mercato.
«La giunta parla di studi per il progetto di una doppia viabilità - chiosa il consigliere - ma nella realtà il problema verrà spostato da una zona abitata come punta Poli a un'altra zona abitata quale l'isola Saloni, dove i camion gireranno in mezzo alle case». Sempre per intemperanze, la commissione è stata anche sospesa per qualche minuto, mentre le opposizioni lamentavano il fatto di aver ricevuto solo ieri il materiale per l'esame della questione. Ora l'accordo tra Comune e Autorità Portuale, che durerà dieci anni, andrà sottoposto al voto del consiglio comunale di martedì 17, quindi destinato al sindaco per la firma. Nel suo intervento il segretario Conticelli si è anche tolto un sasso dalla scarpa quando ha affermato che «c'è chi ha dimenticato di essere un ente pubblico»: il riferimento molto probabilmente era ad A.S.Po., l'Azienda Speciale per il Porto che ha in uso beni demaniali ma che aveva censito quale proprietà della Camera di Commercio da cui dipende.
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