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venerdì 9 febbraio 2018

CONTRASTO ALLA COSTRUZIONE DEL DEPOSITO GPL: LE ATTIVITÀ DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

L’amministrazione comunale ha diramato una nota in cui sostiene di stare "continuando a lavorare contro il deposito di gpl". Il comunicato specifica che "lo scorso 30 gennaio si è svolto un incontro con il CTR, durante il quale sono state avanzate alcune osservazioni in merito alla classificazione dell’impianto ai fini del rilascio del piano di sicurezza. In tale occasione sono state evidenziate alcune anomalie relativamente alla destinazione urbanistica industriale dell’impianto, che lo rende compatibile solo in siti industriali come ad esempio quello di Marghera. Il CTR si è impegnato a creare un gruppo di lavoro per rispondere alle nostre osservazioni". Prosegue la comunicazione: "È stata poi inviata una lettera di sollecito e diffida alla città metropolitana per esaminare urgentemente il progetto e rilasciare la Valutazione di Impatto Ambientale che ad oggi non è ancora stata fatta. Più volte l’amministrazione comunale aveva segnalato che la VIA era indispensabile per concedere l’autorizzazione alla costruzione dell’opera, e la conferma è arrivata proprio dalla Capitaneria di Porto di Chioggia, la quale in una nota afferma che non procederà alla redazione di un piano della sicurezza portuale senza tale documento, sottolineando che per costruire il deposito sarebbe stata necessaria una variante al Piano Regolatore Portuale che non è mai stata redatta e che avrebbe dovuto essere sottoposta anch’essa a VIA. In caso di rifiuto a procedere, il Comune segnalerà il tutto all'autorità giudiziaria".
Ma l'attività dell'amministrazione non si ferma a questo: "È inoltre pervenuta recentemente la risposta all’interrogazione riguardo il deposito gpl di Chioggia presentata dell’europarlamentare del M5S Marco Zullo, che evidenzia come l’impianto rientra nell’ambito di applicazione della direttiva europea 2012/18/UE, la quale prescrive obblighi di prevenzione, consultazione delle informazioni e partecipazione del pubblico. Percorso che notoriamente non è stato seguito". La risposta in sede europea - continua il Comune - sottolineava come "avrebbero dovuto essere rispettate le direttive della Legge Dpeciale per Venezia, che vieta la costruzione di nuovi impianti petroliferi all’interno della laguna" fin dal 1973. Infine, sono state previste nel bilancio di previsione 2018 le risorse economiche per effettuare uno studio dei rischi e della sicurezza esterna all’impianto, interessato tra l’altro dal transito delle navi gasiere e delle autobotti cariche di gpl: tale studio verrà inserito all’interno del nuovo piano di protezione civile che non viene rinnovato da circa dieci anni. «L’amministrazione comunale non si è demoralizzata», afferma il vicesindaco Marco Veronese. «Stiamo portando avanti con determinazione un lavoro costante su molti fronti: infatti i risultati potranno essere utilizzati nell’udienza del 10 maggio avanti il TAR del Veneto contro l’impugnazione dell’ordinanza di demolizione del deposito, per la mancanza dell’autorizzazione paesaggistica. Augurandoci che abbia esito positivo per mettere fine a questo scempio ai danni della città di Chioggia».

12 commenti:

  1. Va bene le iniziative adottate da questa Amministrazione contro il GPL, ma noto che quando si è trattato di operare in prima persona per bloccare i lavori della stradina di collegamento, la stessa non si è opposta alla concessione demaniale.

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    1. Mi scusi, si continua a portare avanti teorie totalmente distaccate dalla realtà. Il comune NON PUO' entrare nel merito su settori che non sono di sua competenza, senza contare che ci sono dei costi legali diretti, quando apri un contenzioso legale devi mettere a bilancio le spese e degli altri costi, magari molto più pesanti, se le perdi. Ricordiamoci che un'amministrazione pubblica non è come un privato che può decidere se abbassare il prezzo di un immobile da vendere, o se spendere una certa cifra per spargere il sale in caso di neve.... un'amministrazione deve rispondere anche dopo ANNI , e gli amministratori devono pagare di tasca loro. Chi mette in gior voci per cui il comune avrebbe potuto bloccare l'impianto con fantascientifici ricorsi lo fa in perfetta malafede sapendo che non era possibile. Facendo un confronto, nel tentativo di capirci meglio, pensiamo alle antenne della telefonia mobile, ci ricordiamo gli anni passati quando le installavano? pseudo comitati, raccolte di firme? Hanno fermato l'installazione? Assolutamente no in quanto è una competenza dello stato e non degli enti minori. La stessa cosa è per l'impianto in via di ultimazione della socogas la competenza è del ministero dello sviluppo economico che ha rilasciato tutte le autorizzazioni, compresi i varchi, come dovevano entrare? con l'elicottero? Insomma, cerchiamo di capirci, l'impianto, se era da fermare, era da farlo TRE anni fa ( non sarebbe stato fermato comunque) ma era in quel periodo che, forse, si poteva fermare. Nell'ultima conferenza stampa la socogas ha dichiarato 1,6 milioni di euro di maggiori costi imputabili ai ritardi, io spero che non richiedano i danni al comune di chioggia, altro che fare opposizione per un varco di cui erano ampiamente autorizzati.

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  2. Ok. Però il ministero non può calpestare le leggi dello Stato e potrà concedere tutte le autorizzazioni che vuole ma rispettando le regole
    Basta pensare alla legge speciale per Venezia e per altro ancora
    è questo il motivo per cui la magistratura sta indagando
    tre anni fa quando la cosa è stata chiara a tutti chi si è mosso?
    E oggi ci chiedono il voto

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    1. E' un discorso lungo, se si lasciasse decidere alle amministrazioni locali il paese sarebbe ingessato, già ora gli investimenti stranieri, per un motivo o un altro, sono al minimo storico. Per quanto riguarda il "rispettare le regole" mi sembra che la socogas abbia vinto , e alla grande, tutti i ricorsi. Evidentemente era piu' che in regola.

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  3. Ok sul fatto che è stato tolto potere alle amministrazioni ma sul fatto delle varie autorizzazioni


    he la magistratura si sia messa ad indagare e lo sta ancora facendo mi fa pensare che qualcosa che non va c'è
    Sarà lunga, molto lunga ma vedremo alla fine cosa succederà

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    1. Premettendo sempre che se fosse stato realizzato da un'altra parte saremmo stati tutti contenti io credo che sarebbe corretto giudicare dai fatti, atteniamoci a quelli, è un po facile cercare in tutti i modi di gettare ombre e sospetti quando queste qua, la socogas, fin dal primo momento hanno precisato le loro intenizoni di realizzare un impianto di GPL.....

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  4. Non si parla della socogas!!
    Qui si è parlato di Roma!!! La legge speciale di Venezia che si cita sopra è una legge e tutti e lo STATO prima di tutti deve attenersi AD UNA LEGGE!!
    Se uno stato non si attiene alle sue leggi siamo arrivati ad un’ora molto buia! Ecco perché non posso pensare che non ci sia chi ristabilisce un ordine!!!!!





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    1. E a Marghera, che fa sempre parte della laguna e della legge speciale di Venezia, che entrano le petroliere con tutti i rischi che ne conseguono che mi dici?

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  5. Ma quello è un porto che è già stato classificato come petrolifero!
    È stato proprio per quello che è stata fatta poi la legge speciale per Venezia, cioè è venuta fuori col tempo una attenzione per l’ambiente che prima non c’era
    Quindi chi adesso autorizza impianti di traffico di petroli in laguna va contro la legge

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    1. Non so che dirti, da non esperto in materia, rilevo che si tratta di gpl e non di petrolio, una perdita di petrolio inquina in modo pesantissimo, il gpl si disperderebbe nell'aria. Cmq è vero che cambia la destinazione del porto però, dico io, siamo sicuri che avere un impianto di gpl comporterebbe tutti questi problemi con il porto e con la pesca? Guadando quello che succede in gior per il mondo e in particolare nei porti di La Spezia e di Ravenna non mi sembra che ci sia tutta questa problematica, sono attività che convivono tranquillamente da oltre 40 anni.

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  6. Non si parla solo di petrolio nella legge ma di petrolio e suoi derivati cioe di quei gas che inquinano come se ci fosse una uscita di petrolio da una nave
    Anche i porti di La Spezia e Ravenna sono già petroliferi
    La questione non è quella di dire no ad ogni costo ma quella di dire no agli impianti che vengono realizzati dove LA LEGGE non permette!

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  7. Sig. Comparato, lei sbaglia.
    Ha detto bene quel commentatore, quando ha scritto che la Legge Speciale per Venezia, oltre che prevedere la dismissione di impianti petroliferi esistenti in laguna, VIETA NUOVI IMPIANTI DI PETROLIO E SUOI DERIVATI. Ed il GPL che cos’è, se non un GAS DI PETROLIO LIQUEFATTI !

    In riferimento a quella stradina di allacciamento alla viabilità principale di via Maestri del lavoro, lei scrive “come dovevano entrare? con l'elicottero? “. Le rispondo che in sede progettuale potevano benissimo prevedere una viabilità alternativa ALL’INTERNO DELL’AREA PORTUALE. Troppo comodo scaricare tutto il traffico di 20 autocisterne giornaliere da 50.000 litri di GPL direttamente nella strada comunale, mentre a qualche centinaio di metri esiste un mega rotatoria prevista pe lo smistamento del traffico distinto in quello pesante portuale e quello più leggero cittadino.
    Ricordiamo poi che quella bretella non ricade all’interno dell’area portuale e, per questo, l’ASPO ha dovuto chiedere l’area in concessione dal Demanio che poi presumibilmente girerà alla Socogas. Si chiedeva pertanto al comune di intervenire, opponendosi a tale richiesta. Ma il comune ha preferito fare spallucce e lasciare decorrere i termini temporali per opporsi al provvedimento.

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