mercoledì 28 febbraio 2018
IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA ANCHE IL PIANO DELLE ALIENAZIONI, QUELLO DELLE OPERE PUBBLICHE E IL BILANCIO: RESPINTI GLI EMENDAMENTI DELLE OPPOSIZIONI
Alle ore 17 di oggi, dopo due giorni di affondi in un ordine del giorno vasto e ponderoso, è terminata la sessione del consiglio comunale di Chioggia atta ad approvare il bilancio di previsione per il triennio 2018-2020, il piano di alienazione degli immobili e quello per i lavori pubblici. Ancora muro contro muro tra opposizione e maggioranza, la quale non ha approvato praticamente nessuno degli emendamenti, con i consiglieri di minoranza che nelle repliche e nelle dichiarazioni di voto hanno abbandonato il contesto in discussione per passare sul piano politico, con minacce di denunce ed esposti alla Procura. Quanto al piano degli alienazioni immobiliari -passato con 16 voti favorevoli e 3 contrari- la mattinata è scorsa trattando diversi casi: dal parcheggio Boemia al rischio occupazioni, dalla colonia Turati ai beni che sono entrati nella lista, come il parcheggio di Campo Cannoni e quello vicino alla Mora in San Felice. Questione a sé fa il deposito degli autobus di Borgo San Giovanni, ritenuto «un regalo ad Actv» da parte del consigliere leghista Marco Dolfin. Dal canto suo, il sindaco ha ricordato come l'eternit in municipio sia stato smaltito dopo trent'anni.
Poi il consiglio ha affrontato il piano triennale delle opere pubbliche: l'assessora Elga Messina ha ricordato i patti territoriali, il parcheggio e l'area verde nel comparto 8/C1 di Sottomarina, il recupero strutturale di ponti e viadotti, il rifacimento della pavimentazione esterna del mercato ittico all'ingrosso. Per il secondo anno, entrano in capitolo voci quali la ristrutturazione dello stadio Ballarin, il collegamento tra via Venier e la strada degli Orti, l'ampliamento della scuola primaria Merlin e nuovi uffici di segreteria alla scuola secondaria Olivi. Per il terzo anno, molto dipende dalla disponibilità di fondi erogati secondo la Legge Speciale per Venezia e Chioggia.
Se Dolfin incalza sul cantiere aperto al Granaio, il cui restauro essendo in corso non rientra nel piano triennale tra le prossime opere da avviare, l'esponente democratico Jonatan Montanariello si chiede se «vale la pena mettere i soldi sul teatro Astra? Chi crede che sarà completato e funzionale?». Al piano non manca il voto favorevole della lista Chioggia è Libera, in quanto alcuni lavori sono frutto di decisioni prese dall'amministrazione Casson: il piano passa con 21 voti a favore e l'astensione di Beniamino Boscolo (Forza Italia) e Leonardo Ranieri (ChioggiaViva).
Dopo la sospensione, la lunga serie di emendamenti delle opposizioni al bilancio di previsione: Boscolo stigmatizza l'assenza di fondi per agricoltura e pesca, a fronte dei 10mila euro stanziati durante l'esercizio precedente. La maggioranza stellata boccia in serie tutte le istanze dei consiglieri di Forza Italia, PD -nonostante il parere favorevole dei tecnici dell'amministrazione- e anche della dissidente Boccato: no allo stanziamento di 30mila euro per sgravi alla Tari e alla Cosap destinati a chi volesse aprire attività in centro storico e in riva Vena, niente tettoia per il canile di Sant'Anna, niente 50mila euro per la videosorveglianza nelle frazioni, che secondo il proponente Montanariello «vale molto di più del controllo di vicinato». Il consigliere del centrosinistra sbotta: «Questo bilancio non si prende cura di alcuni pezzi della città, anche l'IMU agricola non viene abolita, e la “variante verde” -che pure non ha niente a che vedere- l'aveva fatta la giunta Casson». Anche il baratto amministrativo, cavallo di battaglia delle amministrazioni a guida M5S, non aveva avuto seguito nonostante la previsione di 20mila euro, e ora viene riproposto con metà dell'ammontare. «Voi sorridete – dice Montanariello ai consiglieri di maggioranza - ma non sorridono i destinatari degli emendamenti bocciati».
Di qui il confronto passa sul piano del rispetto del programma elettorale con cui Alessandro Ferro è stato eletto: spetta al capogruppo forzista Beniamino Boscolo tracciare una disamina (a suo vedere impietosa) che delinea come «i bilanci di questa amministrazione non lasciano un segno di sé nella città», dal verde lasciato per mesi a se stesso al bando per gli agenti di polizia locale andato deserto, dalla variante per la Romea al mancato spostamento del Commissariato di Pubblica Sicurezza, fino alla raccolta differenziata che non migliora i propri numeri. Anche Domenico Zanni (lista Casson) osserva che questi bilanci, e segnatamente l'aumento delle tariffe fiscali, «smentiscono le premesse con cui il MoVimento 5 Stelle è stato eletto, per fare cassa». Dolfin (Lega) ironizza: «I grillini sono “scesi sul pianeta” Chioggia. Non è vero che chi non fa niente non sbaglia, vedo anzi tanta confusione da parte di chi è silenzioso e pure non opera». Dai banchi della maggioranza, il capogruppo Paolo Bonfà puntualizza che l'aumento della TARI è indicizzato all'aumento dell'indice ISTAT, e che lo scorso anno la giunta clodiense lo aveva evitato. E ricorda lo stanziamento di fondi per gli anziani in difficoltà, per lo scavo del canale San Domenico, il protocollo d'intesa per Forte San Felice e lo spostamento della caserma di Polizia Locale all'isola Saloni.
Dura la replica finale del sindaco Ferro: «Ci avete accusati di essere i responsabili di una città che invece era ferma da anni, noi abbiamo cambiato marcia. Per cosa ricordiamo Casson?». Alla lista di Bonfà, il primo cittadino aggiunge il Contratto di Costa fra i sindaci del litorale, la carta d'identità elettronica e altre «piccole opere che fanno la differenza nella città disastrata che abbiamo ricevuto in consegna». Il bilancio è approvato con 14 voti a favore, un contrario e tre astenuti: alle 17 la seduta è tolta, i consiglieri escono dalla sala in attesa della prossima neve. Il carnevale estivo è davvero molto, molto lontano.
Poi il consiglio ha affrontato il piano triennale delle opere pubbliche: l'assessora Elga Messina ha ricordato i patti territoriali, il parcheggio e l'area verde nel comparto 8/C1 di Sottomarina, il recupero strutturale di ponti e viadotti, il rifacimento della pavimentazione esterna del mercato ittico all'ingrosso. Per il secondo anno, entrano in capitolo voci quali la ristrutturazione dello stadio Ballarin, il collegamento tra via Venier e la strada degli Orti, l'ampliamento della scuola primaria Merlin e nuovi uffici di segreteria alla scuola secondaria Olivi. Per il terzo anno, molto dipende dalla disponibilità di fondi erogati secondo la Legge Speciale per Venezia e Chioggia.
Se Dolfin incalza sul cantiere aperto al Granaio, il cui restauro essendo in corso non rientra nel piano triennale tra le prossime opere da avviare, l'esponente democratico Jonatan Montanariello si chiede se «vale la pena mettere i soldi sul teatro Astra? Chi crede che sarà completato e funzionale?». Al piano non manca il voto favorevole della lista Chioggia è Libera, in quanto alcuni lavori sono frutto di decisioni prese dall'amministrazione Casson: il piano passa con 21 voti a favore e l'astensione di Beniamino Boscolo (Forza Italia) e Leonardo Ranieri (ChioggiaViva).
Dopo la sospensione, la lunga serie di emendamenti delle opposizioni al bilancio di previsione: Boscolo stigmatizza l'assenza di fondi per agricoltura e pesca, a fronte dei 10mila euro stanziati durante l'esercizio precedente. La maggioranza stellata boccia in serie tutte le istanze dei consiglieri di Forza Italia, PD -nonostante il parere favorevole dei tecnici dell'amministrazione- e anche della dissidente Boccato: no allo stanziamento di 30mila euro per sgravi alla Tari e alla Cosap destinati a chi volesse aprire attività in centro storico e in riva Vena, niente tettoia per il canile di Sant'Anna, niente 50mila euro per la videosorveglianza nelle frazioni, che secondo il proponente Montanariello «vale molto di più del controllo di vicinato». Il consigliere del centrosinistra sbotta: «Questo bilancio non si prende cura di alcuni pezzi della città, anche l'IMU agricola non viene abolita, e la “variante verde” -che pure non ha niente a che vedere- l'aveva fatta la giunta Casson». Anche il baratto amministrativo, cavallo di battaglia delle amministrazioni a guida M5S, non aveva avuto seguito nonostante la previsione di 20mila euro, e ora viene riproposto con metà dell'ammontare. «Voi sorridete – dice Montanariello ai consiglieri di maggioranza - ma non sorridono i destinatari degli emendamenti bocciati».
Di qui il confronto passa sul piano del rispetto del programma elettorale con cui Alessandro Ferro è stato eletto: spetta al capogruppo forzista Beniamino Boscolo tracciare una disamina (a suo vedere impietosa) che delinea come «i bilanci di questa amministrazione non lasciano un segno di sé nella città», dal verde lasciato per mesi a se stesso al bando per gli agenti di polizia locale andato deserto, dalla variante per la Romea al mancato spostamento del Commissariato di Pubblica Sicurezza, fino alla raccolta differenziata che non migliora i propri numeri. Anche Domenico Zanni (lista Casson) osserva che questi bilanci, e segnatamente l'aumento delle tariffe fiscali, «smentiscono le premesse con cui il MoVimento 5 Stelle è stato eletto, per fare cassa». Dolfin (Lega) ironizza: «I grillini sono “scesi sul pianeta” Chioggia. Non è vero che chi non fa niente non sbaglia, vedo anzi tanta confusione da parte di chi è silenzioso e pure non opera». Dai banchi della maggioranza, il capogruppo Paolo Bonfà puntualizza che l'aumento della TARI è indicizzato all'aumento dell'indice ISTAT, e che lo scorso anno la giunta clodiense lo aveva evitato. E ricorda lo stanziamento di fondi per gli anziani in difficoltà, per lo scavo del canale San Domenico, il protocollo d'intesa per Forte San Felice e lo spostamento della caserma di Polizia Locale all'isola Saloni.
Dura la replica finale del sindaco Ferro: «Ci avete accusati di essere i responsabili di una città che invece era ferma da anni, noi abbiamo cambiato marcia. Per cosa ricordiamo Casson?». Alla lista di Bonfà, il primo cittadino aggiunge il Contratto di Costa fra i sindaci del litorale, la carta d'identità elettronica e altre «piccole opere che fanno la differenza nella città disastrata che abbiamo ricevuto in consegna». Il bilancio è approvato con 14 voti a favore, un contrario e tre astenuti: alle 17 la seduta è tolta, i consiglieri escono dalla sala in attesa della prossima neve. Il carnevale estivo è davvero molto, molto lontano.
8 commenti:
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Alla lista di Bonfà, il sindaco ferro aggiunge il Contratto di Costa fra i sindaci del litorale, la carta d'identità elettronica e ……… IO CI AGGIUNGO ANCHE LA CARTA IGIENICA PER LE SCUOLE E IN TUTTI GLI UFFICI.
RispondiEliminaMa dai, si ridicolizzano da soli, è questa una grande opera “la carta d'identità elettronica” quando le strade sono ridotte ad una gruviera, oppure non riescono a venirne fuori con quelle schifose transenne posizionate attorno alla colonna di Vigo.
LA TASSA TARI (asporto rifiuti) SI ADEGUA ALL’ISTAT.
RispondiEliminaL’Amministrazione Ferro dice che ci sarà l’aumento della Tari, ma solamente per l’adeguamento Istat. L’1,5%, che va ad aggiungersi al 10% voluto dalla precedente Amministrazione.
Ci sono anche i costi della dismessa discarica di Ca’ Rossa che potrebbe portare ulteriori aumenti in bolletta fino al 2 o 3%.
Ma in campagna elettorale, nel loro programma i 5 Stelle avevano promesso la riduzione della Tari che invece NON SOLO È RIMASTA TALE, ma addirittura potrebbe anche aumentare nei prossimi anni.
Questi cinquestelle per ora si sono dimostrati “buffoncelli e parolai”.
Mah. Il contratto di costa , se non ricordo male, era stato promosso dalla precedente amministrazione e i cinque stelle lo hanno firmato.
RispondiEliminaAnche l’accordo per il forte è stato possibile solo perché c’È stato tutto un lavoro preparatorio che i cinque stelle hanno portato avanti ma se non c’era il lavoro prima non facevano un bel niente
Questo Intestarsi le cose solo a loro come se fossero loro idee e le avessero tirate su dal niente non gli fa onore.
NEL PIANO DELLE ALIENAZIONI APPROVATO figura ancora in primo piano L’ EX-COLONIA TURATI a Sottomarina (prezzo base € 5.950.000)
RispondiEliminaChi regge l’Ufficio Patrimonio del comune cui dipende la stima non si rende conto che è il mercato che fa il prezzo. Dopo i precedenti esiti negativi, si insiste ancora con questa stima, ma se nessuno finora è stato interessato all’acquisto, bisogna abbassare (e di molto) questa stima.
Capisco che si sia partiti con il costo che il comune ha dovuto sborsare fra l’acquisto dell’immobile e la sua ristrutturazione, ove dovevano trovare alloggio gli uffici Urbanistica-Lavori pubblici-Polizia Municipale. Visto però le decisioni delle Amministrazioni succedute a quella di Guarnieri che incomprensibilmente hanno preferito l’acquisto-permuta della palazzina ai Saloni del costo stimato in € 1.000.000 destinandola alla Polizia Municipale, nonché il mantenimento degli uffici tecnici nel centro storico, giocoforza quindi la vendita, o meglio, la svendita della Turati prima che diventi un rudere.
Scusami ma stai scrivendo, presumo in buona fede, delle cose totalmente distaccate dal vero.
Elimina1) Quando un'amministrazione pubblica decidere di vendere qualche cosa non può fare come un privato, un privato, se ritiene, può vendere un suo immobile al prezzo che vuole. Un soggetto publico deve fare un'articolata procedura, dopo ANNI di aste deserte, può abbassare il prezzo. Altrimenti arriva la corte dei conti e chiede a chi ha votato le cessione la differenza di prezzo. 2) La nuova sede della polizia municipale è un CAPOLAVORO... il comune non ci mette un centesimo, chi ha "trattato" ha ottenuto in cambio delle licenze edilizie di avere non solo la palazzina ma anche arredi e attrezzatura. E' chiaro che contabilmente hanno un valore, ma sotto tutti i punti di vista per la città di chioggia ci sono solo VANTAGGI... con questo non voglio dire va tutto bene madama la marchesa w grillo e i suoi adepti, tutt'altro, però le cose non stanno come le descrive lei. cordiali saluti
La buona fede vale per entrambi.
EliminaLo so benissimo che la nuova sede della Polizia Municipale ai Saloni è frutto del P.I.R.U.E.A. (Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia e Ambientale denominato).
Tale interventi del P.I.R.U.E.A. prevede che chi ottiene l’autorizzazione a costruire in variante allo strumento urbanistico vigente, oltre agli oneri di urbanizzazione e ai costi costruzioni dovuti per legge, deve anche consegnare al comune degli immobili.
Nel nostro caso si è deciso di optare per una parte di palazzina e posti auto al servizio della nuova sede della Polizia Municipale. Tutto bene ?? Direi di NO. Visto che c’era già l’immobile ex Turati pronto e destinato proprio a sede della Polizia Municipale (oltre ad altri uffici), detta palazzina dei Saloni poteva benissimo essere destinata ad alloggi popolari di cui il comune ne ha estremo bisogno. Direi proprio che tale operazione NON E’ stata un CAPOLAVORO di intelligenza, tanto è vero che per adesso ci teniamo sul groppone un immobile quale l’ex colonia Turati che, visto il prezzo di stima nessuno vuole comprare.
Tornando al prezzo di stima dell’immobile ex Turati, se non erro, detto immobile è già stato messo all’asta più volte ma nessuno ha fatto offerte.
Anche nelle aste pubbliche è previsto che se le stesse vanno deserte, le successive devono rimesse all’asta ad un prezzo base inferiore.
Si tenga presente che ad ogni asta giudiziale il magistrato può disporre una riduzione del prezzo di vendita di un quarto. Quindi se la ex Turati è invendibile per il prezzo esoso, si potrebbe chiedere alla corte dei conti di seguire l’iter delle aste giudiziarie.
Ricambio i saluti.
Per riqualificare la Turati per accogliere la sede della polizia municipale bisognerebbe spendere , vado a spanne, come minimo 400/500.000 euro che l comune non ha di certo. Senza contare la posizione, dai saloni le pattuglie potranno raggiungere direttamente la romea senza dover passare per il centro oppure borgo, figurati poi da Sottomarina magari in piena estate. Quindi penso non ci sia il minimo dubbio su quale sia stata la soluzione migliore. Per quanto riguarda il valore degli immobili hai ragione, ormai saranno tre anni che è in vendita, un po' alla volta lo si potrà abbassare. Sulla colonia ex colonia Turati dovrei risponderti con un ragionamento articolato di cui ora non ne ho il tempo, per sintesi ti dico solo questo , co il senno di poi siamo tutti bravi. Allora, con i miliardi della legge speciale che arrivavano il problema maggiore era come impiegare quei fondi. A parzialissima difesa, posso dirti che COMUNQUE chioggia ha un immobile che ha un determinato valore, magari tra 5 anni verrà venduto ad una cifra più alta oppure verrà impiegato, speriamo, in maniera più utile. Ma se a suo tempo non l'avessimo acquistato...oggi non avremmo né l'immobile né i soldi impiegati a suo tempo per l'acquisto. Non so se mi segui come ragionamento. ciao
EliminaSì, vai proprio a naso. 400/500.000 € come minimo da spendere per accogliere la sede della polizia municipale.
EliminaTi ricordo che nella palazzina ai Saloni ci sono voluti 200.000 € per adeguare tutti gli impianti (computer, telecamere, logistica ecc.). Tale cifra è stata poi ridimensionata accordandosi con la Società costruttrice tramite una permuta con posti auto.
Tornando alla Turati, non basteranno sicuramente quei 400/500.000 € da te preventivati se l’immobile continuerà nel suo complessivo degrado. Questo sì. Come andranno in malora tutte le altre opere restaurate e inutilizzate, costate milioni di €.
La localizzazione della Polizia Municipale è migliore ai Saloni o alla Turati ?? Forse, di poco, ai Saloni è migliore. Ma ricordiamoci che d’estate con la Romea intasata poco conta avere la sede ai Saloni o alla Turati. D’altra parte, i Carabinieri che hanno sede nel Lungomare Adriatico non mi sembra se la passino meglio.