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venerdì 29 gennaio 2016

MERCATO ITTICO ALL'ALEGHERO - CAPON : CI SPIEGHINO COME POSSONO IMBONIRE L'ISOLA

Leggo nella stampa, con ironica sorpresa, che l'Isola dell'Aleghero viene individuata per la collocazione definitiva del Mercato Ittico all'ingrosso e presto si aprirà un confronto con la Città.... . E' dal 2009, forse prima, che si preparano documenti (sull'Isola dell'Aleghero) da approvare e se ne parla. Già 6 anni fa, infatti, era già tutto pronto, la Giunta Tiozzo aveva chiesto al Consiglio Comunale, dopo un paio d'anni di lavoro, al punto 22 dell'Odg del Consiglio Comunale del 30/11/2010 di votare il Protocollo di intesa tra la Capitaneria, Comune e ASPO relativa alla variante al Piano Regolatore Portuale per spostare "sulla carta" il Mercato Ittico dall'Isola dei Saloni all'isola dell'Aleghero. (Purtroppo il 30/11/2010 venne sciolto il Consiglio, rimandando all'attuale Amministrazione l'approvazione). Con un documento pronto allo scopo, la coalizione PD-Udc cambia le carte in tavola con l'Aspo preferendo Punta Colombi, proprio dove a causa dell'assenza di vigilanza dell'Amministrazione stessa sorgerà un discusso impianto di GPL, che nessuno vuole (ma nessuno ha mosso un dito a suo tempo). E proprio a causa di Punta Colombi, l'Amministrazione Comunale blocca per 2 anni (Giugno 2011-Giugno 2013) la variante al Piano Regolatore Portuale, già pronto e confezionato (ne sono stato testimone diretto al cda dell'Aspo) trovando l'accordo di spostare in maniera provvisoria il mercato ittico nelle banchine N e M, in attesa dell'Aleghero. Poi il 23 giugno 2013, si ritorna al documento originario con l'apporto di leggere modifiche per giustificare il tempo perso per nulla. A prescindere della bontà del provvedimento (cioè lo spostamento del Mercato Ittico all'Aleghero), dei costosi collegamenti viari e di collegamento, delle tempistiche e delle risorse e fonti di finanziamento (tutte cose fondamentali e sacrosante) nessuno ha chiarito mai ufficialmente un paio di questioni fatte alla fonte, e cioè sul rispetto della legge: 1) L'Isola di Aleghero è normata dal P.R.G. (art. 27) e dal P.A.L.A.V (art.12). In sintesi: è un"Isola della laguna" protetta dove posso essere previsti solo delicati ripristini con tecniche tradizionali, e per quanto riguarda la realizzazione di manufatti, solo per quelli esistenti crollati. l'isola dell'aleghero 2) Nessuno ha ancora spiegato come si intende imbonire l'Isola dell'Aleghero visto che la Legge Speciale per Venezia (LEGGE 16 aprile 1973, n. 171 - Interventi per la salvaguardia di Venezia), all'art. 3 lett. c) recita limitazioni fortissime sui lavori in Laguna e comunque l'esclusione di opere di imbonimento. Chiedo che la prossima volta si parli di Mercato Ittico all'Aleghero, si inizi con il rispondere a questi 2 quesiti, magari sono concretamente superabili, magari no! Per concludere: lo spostamento del Mercato Ittico è sempre stato oggetto delle campagne elettorali degli ultimi 20 anni, credo che, ad oggi, le associazioni di categoria e le cooperative della pesca, visto il modo in cui è stato gestito il tutto, non abbiamo più quell'entusiasmo di un tempo nell'affrontare l'argomento.

3 commenti:

  1. Quello che dice Beniamino Boscolo Capon é vero.
    È anche vero quello che dice il sindaco che nella delibera di giunta 136/2013 veniva individuata l’isola dell’Aleghero per la collocazione definitiva del mercato ittico all'ingrosso. Però detta corposa delibera, che consta di ben 49 facciate, fra gli argomenti trattati conferiva al sindaco Casson di trattare con ASPO, in attesa dei lunghi tempi che serviranno per la realizzazione de nuovo mercato nel sito dell’Aleghero, diceva appunto di spostarlo provvisoriamente su parte dei capannoni già realizzati di Punta Colombi a Val da Rio.

    Il sindaco Casson ha sì trattato con ASPO, ma per decidere di assegnare l’area di Punta Colombi non al comune di Chioggia per il mercato, ma in concessione quarantennale alla SOCOGAS per l’ubicazione delle mega deposito di GPL.

    A pateracchio concluso con la SOCOGAS, il sindaco e ASPO dicono ora che sarebbe stata un’inutile spesa lo spostamento provvisorio del mercato ittico e che inoltre si sarebbero sottratte aree al porto, utili e funzionali alla sua attività.
    Può essere vero e condivisibile questo punto di vista. Bisogna però essere chiari e dire che il nuovo mercato ittico, se lo si vuole realizzare nell’isola dell’Aleghero, lo vedranno i nostri nipoti.

    Tutti i vincoli ambientali esposti nell’articolo da Cappon sono reali e penso siano stati sottovalutati dal prof. Orazio Carpenzano, professore ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana dell'Università la Sapienza di Roma. Che appunto stando a Roma non conosce la nostra laguna. (boscolo)

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  2. Scusate ma tutto questo,spostamenti di qua e di la',permessi e autorizzazioni varie non vi sembrano una favola di carnevale..
    Il mercato ittico in Val da Rio non lo avremo mai.
    Bisogna piuttosto ripensare al deposito del Gas che e' una bomba ad orologeria per tutta la popolazione.
    Ci sarebbero tantissime parole cattive da dire a coloro che hanno autorizzato il gas perche' quello era il posto del mercato ittico ma per rispetto di questo blog non le diciamo.

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  3. Due parole sulla variante al piano regolatore del porto.

    Una variante prevede uno stato di fatto e uno di progetto. Si desume perciò che nello stato di fatto trovi ubicato il deposito di GPL in Val da Rio. Ciò in funzione del progetto approvato dal Ministero e deliberato dalla Regione Veneto, nonché delle opere già realizzate.
    Se tale deposito non è riportato nelle tavole dello stato di fatto con le relative distanze di sicurezza (diametro di 1 Km), sarebbe un falso con tutte le conseguenze che ne deriverebbero.

    Nello stato di progetto, se non lo si vuole questo stramaledetto impianto, deve essere cancellato.

    Il nostro Sindaco Casson penso si sarà premurato di verificare che nella variante del porto sia stato riportato quanto detto.
    Se così non fosse, è ora che si svegli. (boscolo)

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