venerdì 8 gennaio 2016
FORZA ITALIA, IL CONGRESSO DELLA RIFONDAZIONE
Rivoluzione in vista in Forza Italia, alla vigilia delle elezioni amministrative di primavera. Sabato prossimo, all'Hotel Bristol, si terrà, infatti, il congresso comunale del partito. In quella sede si misureranno le forze in campo e si stabilirà quale sia la maggioranza interna. Dopo il “ritorno alle origini”, dal Pdl a Fi, la nascita dell'Ncd e le varie diaspore tra gli ex militanti, i riferimenti territoriali degli azzurri sono quanto mai incerti. Basti pensare che, a livello istituzionale, ci sono due gruppi targati Forza Italia in consiglio comunale: quello, col nome di Berlusconi sul simbolo, formato da Matteo Penzo (capogruppo) e Daniele Tiozzo, e quello formato da Beniamino Boscolo Capon e Brunetto Mantovani, che prende il nome di Forza Italia Originaria. I due gruppi, tra l'altro, hanno atteggiamenti diversi nei confronti del sindaco Giuseppe Casson, sostanzialmente di sostegno il primo, più apertamente critico il secondo. In quale dei due gruppi si può, dunque, riconoscere l'elettore medio di centro destra? Il “compito” del congresso sarà quello di dare una risposta a questa domanda, anche perché da tale risposta dipenderà l'atteggiamento che Forza Italia assumerà alle amministrative alle quali, con ogni probabilità, Casson sarà in lizza per la riconferma.
Dunque decideranno gli iscritti, come vuole la “normale” democrazia interna di qualsiasi partito. Ma cosa decideranno? Fatta salva l'assoluta autonomia dei votanti, le voci di corridoio parlano di un centinaio di iscritti reclutati, in questi ultimi mesi (o anni?) grazie ad un certosino lavoro di contatto e recupero di militanti e simpatizzanti della prima Forza Italia e di inserimento di forze fresche, svolto dalla coppia Beniamino e Brunetto. Un lavoro, forse, un po' in stile “Prima Repubblica” ma, politicamente parlando, efficace. I bene informati dicono che i consiglieri di Forza Italia Originaria sfiorino il 90% dei consensi potenziali al congresso. Se sarà questo il risultato, lo vedremo. Ma, in questo caso, le conseguenze potrebbero essere, appunto, rivoluzionarie. Il nuovo coordinatore comunale (Beniamino? Brunetto? un giovane? una donna?) avrà il controllo pressoché totale del partito e, per ovvie ragioni di rapporti interni, anche il gruppo Penzo Tiozzo, dovrà adeguarsi alla linea. Oppure uscire dalla “rifondata” Forza Italia.
1 commento:
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Povero Casson, è pronto a ricandidarsi, ma nessuno lo vuole.
RispondiEliminaCi si mette ora anche di mezzo le due Forza Italia.
Facciamo una seria analisi :
- Sul fronte del centro sinistra, i partiti associati al PD sono già stati scottati dal ribaltone di dicembre 2014, che al solo nominare Casson si toccano le parti intime. A meno che il sindaco in carica non si associ a quel che rimane di SEL di Fortunato Guarnieri, visto che per adesso vanno a braccetto. Casson è disposto a tutto, anche ad associarsi al demonio per la “carega”.
- Dall’altra parte, i partiti di centro-destra sono tutti in ordine sparso. Ci sono due Forza Italia che sono in guerra fra di loro, quella di Beniamino Boscolo Capon e quella di Matteo Penzo. L’insignificante NCD di Alfano che non so in ambito cittadino a chi faccia riferimento. Fratelli d’Italia ?? batti in colpo se c’è qualcuno. La Lega di Dolfin correrà da sola o con chi si assocerà ??. Una cosa è certa, anche da questa parte (centro-destra) Casson non è persona gradita.
A Casson non rimane altro che formare l’ennesima lista civica, sponsorizzata dai Salesiani e da qualche altra parrocchia !!