Non è un quadro roseo quello pervenuto ieri, alla V commissione permanente del consiglio comunale di Chioggia, riguardo il trasporto pubblico locale servito da ACTV. L'occasione di parlarne è stata data dall'analisi della relazione di mandato, con uno sguardo alle prospettive future: per l'azienda veneziana erano presenti il responsabile delle relazioni istituzionali Giovanni Santoro, il direttore del settore amministrazione e finanza Mauro Valenti ed Elio Zaggia, della direzione automobilistica di Actv, oltre alla consigliera d'amministrazione Eliana Cappuzzo in quota al Comune di Chioggia e al revisore dei conti Mirco Crepaldi.
I dati conferiti alla commissione presieduta da Beniamino Boscolo dicono che i ricavi da biglietti e abbonamenti nelle tratte urbane di Chioggia coprono i costi del contratto di servizio solo al 16%, mentre per altre località il rapporto è del 35%: se non viene calcolata la quota dei rimborsi relativi alle fasce deboli si arriva addirittura al 12%. Questo perché la percentuale di coloro che usufruiscono di agevolazioni o che sono esentati dal pagamento del servizio a Chioggia è quasi dieci volte quella di Mestre, anche se resta nella media del 5% la quota di coloro che non pagano il biglietto senza averne titolo.
Nel 2018 è aumentato anche il deficit annuale, che continua a non migliorare rispetto agli obiettivi fissati nel 2015 e ora ammonta a 600mila euro: oltre alle entrate ridotte rispetto a quanto preventivato, del fenomeno fa parte il minor finanziamento ricevuto dalla Regione Veneto e diretto a Chioggia, e l'aumento delle spese per il personale a seguito del rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Sull'altro piatto della bilancia sta la riduzione del personale in loco e il trasferimento di alcune unità al servizio urbano di Mestre.
Sebbene la soddisfazione per il servizio tra gli utenti sia risultata medio-alta, da un'indagine interna all'azienda è risultato che gi autobus del circuito urbano di Chioggia, Sottomarina e frazioni sono scarsamente utilizzati, nonostante il fatto che le corse soffrano di criticità in orari di punta, con picchi di utenza difficili da gestire.
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