martedì 1 ottobre 2019
L'ESPROPRIO DEI TERRENI PER IL SECONDO PONTE SUL BRENTA È APPROVATO MA NON SUBITO ESEGUIBILE: CHIOGGIAVIVA FA MANCARE IL NUMERO LEGALE
È stata approvata ieri sera dal consiglio comunale di Chioggia, con 12 voti favorevoli e l’astensione dei consiglieri di Chioggia Viva, la variante urbanistica necessaria a riapporre il vincolo preordinato all’esproprio dei terreni per costruire finalmente il secondo ponte alla foce del Brenta, in grado di arrestare l’intrusione del cuneo salino nelle acque del fiume, a tutto vantaggio dell’agricoltura locale.
Ma, fatto più unico che raro, gli stessi consiglieri che si sono astenuti riguardo a un provvedimento chiesto a gran voce dal consorzio di bonifica Bacchiglione e dalle associazioni di categoria dell’orticoltura e del turismo -ovvero Marcellina Segantin e Leonardo Ranieri- si sono poi assentati al momento di garantire alla variante l’immediata eseguibilità, che normalmente e per prassi viene approvata contestualmente al provvedimento. L’assenza in quel momento anche di altri consiglieri di opposizione ha fatto così naufragare il numero legale necessario alla validità dell’atto, che quindi rimane sì approvato ma non immediatamente eseguibile: «Un’azione di lobby, che non condivido», commenta senza mezzi termini Giorgio Bellemo, presidente dei concessionari balneari di Ascot e fautore del ponte.
«Ci sono quindi consiglieri che non sono convinti del progetto e che supportano le istanze private di operatori turistici (il riferimento è alla darsena Marina del Sole di Marino Masiero, ndr) i quali hanno sempre osteggiato l’opera, fino al ricorso giudiziale che però hanno perduto. Le categorie devono fare una riflessione molto profonda su questo». Secondo Bellemo, il provvedimento -pur definito necessario in aula dal dirigente al settore urbanistica Gianni Favaretto- andava votato per non perdere i finanziamenti pubblici: «Riveste infatti un interesse primario per l’agricoltura, poi per il turismo e la viabilità. Se pensiamo che è stato finanziato il secondo ponte sull’Adige a Rosolina, dobbiamo capire di guardare verso sud per vendere un prodotto turistico di alta qualità che interessi Chioggia, Sottomarina, Isolaverde fino al Delta del Po».
Ma, fatto più unico che raro, gli stessi consiglieri che si sono astenuti riguardo a un provvedimento chiesto a gran voce dal consorzio di bonifica Bacchiglione e dalle associazioni di categoria dell’orticoltura e del turismo -ovvero Marcellina Segantin e Leonardo Ranieri- si sono poi assentati al momento di garantire alla variante l’immediata eseguibilità, che normalmente e per prassi viene approvata contestualmente al provvedimento. L’assenza in quel momento anche di altri consiglieri di opposizione ha fatto così naufragare il numero legale necessario alla validità dell’atto, che quindi rimane sì approvato ma non immediatamente eseguibile: «Un’azione di lobby, che non condivido», commenta senza mezzi termini Giorgio Bellemo, presidente dei concessionari balneari di Ascot e fautore del ponte.
«Ci sono quindi consiglieri che non sono convinti del progetto e che supportano le istanze private di operatori turistici (il riferimento è alla darsena Marina del Sole di Marino Masiero, ndr) i quali hanno sempre osteggiato l’opera, fino al ricorso giudiziale che però hanno perduto. Le categorie devono fare una riflessione molto profonda su questo». Secondo Bellemo, il provvedimento -pur definito necessario in aula dal dirigente al settore urbanistica Gianni Favaretto- andava votato per non perdere i finanziamenti pubblici: «Riveste infatti un interesse primario per l’agricoltura, poi per il turismo e la viabilità. Se pensiamo che è stato finanziato il secondo ponte sull’Adige a Rosolina, dobbiamo capire di guardare verso sud per vendere un prodotto turistico di alta qualità che interessi Chioggia, Sottomarina, Isolaverde fino al Delta del Po».
13 commenti:
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Ma che razza di ragionamento. Adesso se non è stato votata l’immediata eseguibilità al provvedimento (leggi delibera Consiliare), la colpa sarebbe dei consiglieri di opposizione.
RispondiEliminaHoè, sveglia!! I grillini in Consiglio Comunale hanno una maggioranza schiacciante tanto da fare quello che vogliono, il buono e il cattivo tempo.
Quindi se questo provvedimento stava tanto a cuore, perché la maggioranza non è stata al suo posto? Qui qualcuno vuole ribaltare la frittata: gli uffici capeggiati dagli assessori preposti hanno dormito per mesi e mesi sulla procedura degli espropri, ora che l’acqua ha toccato il sedere c’è una fretta pazzesca. Svegliarsi prima no vero??
Ahh, dimenticavo, la colpa è sempre degli altri perché qualcuno ha detto che nella redazione del progetto hanno sbagliato il piano particellare. Ma accorgersene prima che passassero mesi, no vero??
Ho visto l’intervista a Giorgio Bellemo, presidente di Ascot e devo dire che sono molto perplesso nel condividere la sua opinione.
RispondiEliminaDare la colpa a Masiero di avere manipolato in qualche modo la votazione in Consiglio Comunale dell’immediata esecutività della Delibera per procedere agli espropri, mi sembra proprio una cavolata.
Se proprio si vogliono individuare le colpe dell’accaduto, si devono in primis accusare le forze di maggioranza che non hanno avuto il coraggio o il merito di votare e sostenere un proprio provvedimento. Il perché?? Proprio non lo so. Si possono solo ipotizzare alcune considerazioni: i grillini da sempre sono contrari alle nuove strutture, specie i ponti e viadotti. Forse anche in questo caso il nuovo ponte sul Brenta gli stava sulle scatole …..l’ombra dell’ex ministro Toninelli aleggia nei corridoi del palazzo municipale clodiense!
In mattinata dovremmo riuscire a pubblicare la risposta dei consiglieri Ranieri e Segantin che rifiutano, motivando, come la loro non sia stata un'azione di lobbi a favore di Masiero.
EliminaSpero che la gente si ricordi chi hanno eletto in comune,non chi fa interesse dell'agricoltura,turismo e viabilità,ma fa interessi strettamente personali e non dei chioggiotti,sembra incredibile che per poche persone si blocchino lavori di pubblica utilità,mah staremo a vedere se l'amministrazione si farà valere.
RispondiEliminaSi ma vuoi vedere che dipendiamo da uno che ne ha dette di tutti i colori di Chioggia che non è nemmeno Chioggiotto e che lavori fuori regione,ma dai diamoci una svegliata,vogliamo questo benedetto ponte al quanto prima,i piccoli orticelli di parte mi sembrano questioni da medioevo,dai su svegliatevi fuori...
RispondiEliminaScusa ma TUTTI gli eletti, chi più o chi meno, oltre a perseguire gli interessi della comunità deve anche, ed è assolutamente legittimo, perseguire gli interessi di un settore, piuttosto che una categoria, piuttosto che un determinato quartiere. Sta nel gioco delle regole democratiche che ha il nostro paese e tutti i paesi del mondo.
RispondiEliminaIosono stato contento quando la città ha democraticamente bocciato Chioggia Viva, che sembrava invincibile all'inizio e che invece poco per volta si è squagliata come la neve al sole. Mi preoccupavano tante cose, non ultimo il problema del ponte. Oggi viene da dire che non abbiamo sbagliato a non dargli il voto.
RispondiEliminaPerdonami ma con il senno di poi... sicuramente ci sono soggetti che non voterebbero più i 5 stelle e persone che non voterebbero più Lega o Forza Italia...
EliminaDomanda : Visto il perditempo e le strategie in atto, se Chioggia perderà questo finanziamento di vari milioni di euro, e gli amici di Cà Lino e Isola Verde dovranno prendere la Romea per andare a casa, ed i Lidi di Chioggia non saranno collegati; qualcuno sarà chiamato a risarcire la collettività ???
RispondiEliminaDevi prendertela con la giunta grillina! Sono loro che comandano in comune, se non te ne sei ancora accorto.
EliminaI PENSIERI DI BELLEMO NON HANNO SENSO.
RispondiEliminaC’entra niente Masiero col voto dell’immediata eseguibilità della delibera. C’entra invece la maggioranza in Consiglio Comunale che ha fatto cilecca. Costoro dovrebbero chiarire perché se ne sono andati prima della votazione e non la Segantin e gli altri dell’opposizione.
Chi porta un provvedimento in Consiglio comunale ha poi l’onere di sostenerlo e se non lo fa qualcosa non torna.
Speriamo che il ponte venga fatto e prima possibile, la nostra località turistica avrà solo benefici collegare i lidi e pure il settore agricolo che soffre per il cuneo salino. Speriamo anche in nuovi investimenti con nuovi hotel e sopratutto nuove strade...
RispondiEliminaMa le associazioni agricole,del turismo,e i comitati di calino isola verde s.anna e cavanella,dovrebbero unirsi per far sentire la propria voce,ed eventualmente chiedere i danni se necessario.
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