Il trasferimento delle case di riva Lusenzo a Sottomarina dal Demanio al patrimonio disponibile dello Stato, e la loro successiva cessione -attraverso il Comune- ai privati che le abitano da cent’anni, è di colpo più vicino. La VI commissione Finanze e Tesoro del Senato infatti ha approvato stamane in sede deliberante con tre emendamenti il disegno di legge 1149 promosso lo scorso 14 marzo dalla senatrice Laura Bottici del Movimento 5 Stelle, che pone fine all’odissea di circa duecento famiglie, a molte delle quali negli scorsi mesi erano arrivate cartelle da pagare anche per 128mila euro di canone arretrato. Ora il disegno di legge passerà alla Camera, dove se non sarà ulteriormente emendato completerà il proprio percorso diventando legge dello Stato.
«È una vittoria della politica – esulta Erika Baldin, capogruppo del Movimento al consiglio regionale veneto – che al di là delle posizioni di parte ha recepito le istanze del territorio, espresse dal voto unanime del consiglio comunale di Chioggia a maggioranza M5S, marciando unita nel trovare rapida soluzione ai bisogni pressanti di molti cittadini. Oggi v’è la certezza che queste persone rimarranno proprietarie dei terreni e delle case che i loro antenati avevano costruito, e nelle quali ancora vivono. Questa è la politica virtuosa che da sempre intendiamo praticare per ridurre le distanze tra i palazzi da una parte e i contribuenti dall’altra, nella battaglia contro una burocrazia che spesso diventa un laccio al collo. Ne siamo orgogliosi e andiamo avanti su questa strada per il bene di tutti».
La legge Bottici è stata controfirmata da dieci senatori a Cinque Stelle -tra cui la mirese Orietta Vanin- oltre che da parlamentari del PD, della Lega e di Forza Italia eletti in Veneto. Soddisfatto anche il senatore democratico Andrea Ferrazzi: «Spero, in tal modo, di aver contribuito a dare serenità alle persone che da anni combattevano questa difficile battaglia». Ora la strada è in discesa affinché il Comune possa acquisire gli immobili dal Demanio e trasferirli ai residenti.
Il primo passo sta nella sospensione dei pagamenti fino ad ora dovuti dai cittadini: «L’acquisto delle aree – conclude Ferrazzi - fa venir meno le pretese dello Stato per canoni pregressi e in genere per compensi richiesti a qualsiasi titolo in dipendenza dell’occupazione delle aree dove mai era stato formalizzato il passaggio di proprietà dallo Stato ai cittadini, nonostante negli anni siano stati edificati immobili regolarmente registrati al Catasto e nel Piano Regolatore Generale. Immobili costruiti con le autorizzazioni previste dalle norme urbanistiche di rilascio delle aree, sui quali i cittadini avevano pagato le imposte e in alcuni casi ceduto con regolare e corretto atto notarile».
L'amministrazione comunale di Chioggia è pronta a recepire il dettato legislativo: «Sono stati recepiti dal Senato - dice l'assessore al Demanio Marco Veronese - gli emendamenti per quanto riguarda le somme sui terreni (e non più sugli immobili) che i residenti dovranno versare al Comune, e che il Comune trasferirà poi al demanio. Si tratta di un costo certamente più modico di quanto stava già cominciando a chiedere l'agenzia delle entrate. Il Comune inoltre dovrà riscuotere gli oneri di urbanizzazione che dovranno successivamente essere calcolati».
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