martedì 15 ottobre 2019
DEPOSITO DI GPL, BOTTA E RISPOSTA TRA GLI ALLEATI DI GOVERNO M5S-PD: "ATTIVATE LA MINISTRA DE MICHELI", "GIÀ FATTO, PENSATE A VOI"
Il cambio della compagine di governo a Roma non è passato inosservato alla politica locale, impegnata a far fronte alle questioni che investono il deposito di gpl in Val da Rio. Il Movimento 5 Stelle, che amministra la città, ora coinvolge direttamente il Partito Democratico: «Molte questioni importanti per Chioggia - si legge in una nota del capogruppo Paolo Bonfà - si giocheranno anche al Ministero delle Infrastrutture, dove si è recentemente insediata la neo ministra Paola de Micheli, in quota al Partito Democratico, che dovrebbe al più presto incontrare l'amministrazione comunale e chiarire le proprie intenzioni.
Quelli che criticavano tanto il ministro Toninelli, e che "avevano le soluzioni in tasca", ora sono seduti al potere. Dato che il PD locale si è anche opposto alla prova delle sirene, ora si faccia sentire con la sua ministra alle infrastrutture per ottenere una risposta ai quesiti emersi durante l'incontro di giovedì scorso, organizzato dall'amministrazione a Cinque Stelle». Come ad esempio il fatto che, secondo la maggioranza consiliare, la banchina e lo specchio acqueo saranno concessi a Costa Bioenergie ad uso esclusivo, anche se la banchina è stata realizzata con denaro pubblico.
Oltre al fatto che devono essere autorizzate alcune aree per consentire l’allacciamento idrico ed elettrico del deposito di gpl: «Queste sono partite di competenza dell’Autorità Portuale di Venezia, che dipende dal Ministero per le Infrastrutture», conclude Bonfà. A Mario Gianni del comitato No Gpl, che aveva espresso al sindaco la volontà di «essere stupito» dalle iniziative del Comune, risponde il presidente del consiglio Endri Bullo: «Non so se stupiremo qualcuno, ma tutta l’amministrazione continuerà, come del resto sta facendo dal 2016, a interessarsi a tutti i fronti che ostacoleranno l’entrata in funzione di questo impianto maledetto».
Non si fa attendere la replica di Barbara Penzo, segretaria comunale del PD, che risponde per le rime ai grillini: «Mi pare che siano "coerenti" come sempre, distribuiscono responsabilità in giro senza mai guardare a se stessi», con riferimento al Ministero per lo Sviluppo Economico retto prima da Luigi di Maio e poi da Stefano Patuanelli. «Non ho bisogno - continua Penzo - che siano loro a indicarmi cosa devo fare: lavoro tantissimo riguardo tale questione, ho prodotto una mole di materiale e di telefonate. Giusto domenica scorsa, su mio impulso, la segreteria metropolitana del PD ha prodotto un documento (votato all'unanimità) in cui vengono invitati gli organi dirigenziali del partito a mettersi al fianco del circolo chioggiotto nella battaglia contro il deposito, e a mettere in atto tutte le azioni possibili per fermarne l'avvio. Il segretario metropolitano Valerio Favaron inoltrerà il documento anche alla ministra De Micheli».
La segretaria dei democratici conclude durissima: «Mi piacerebbe che anche il M5S, anziché pubblicare comunicati dove pongono l'indice sugli altri, accogliessero l'invito all'unità della comunità cittadina per lavorare assieme. Perché potrei dire anch'io cosa andava fatto da parte loro in maniera più incisiva durante gli ultimi tre anni, Invece non concretizzano mai, fanno danno alla città, delegano sempre e non si prendono mai la propria parte. La smettano, fanno del male a tutti così». I due partiti in questione, a Roma, sarebbero anche alleati di governo.
Quelli che criticavano tanto il ministro Toninelli, e che "avevano le soluzioni in tasca", ora sono seduti al potere. Dato che il PD locale si è anche opposto alla prova delle sirene, ora si faccia sentire con la sua ministra alle infrastrutture per ottenere una risposta ai quesiti emersi durante l'incontro di giovedì scorso, organizzato dall'amministrazione a Cinque Stelle». Come ad esempio il fatto che, secondo la maggioranza consiliare, la banchina e lo specchio acqueo saranno concessi a Costa Bioenergie ad uso esclusivo, anche se la banchina è stata realizzata con denaro pubblico.
Oltre al fatto che devono essere autorizzate alcune aree per consentire l’allacciamento idrico ed elettrico del deposito di gpl: «Queste sono partite di competenza dell’Autorità Portuale di Venezia, che dipende dal Ministero per le Infrastrutture», conclude Bonfà. A Mario Gianni del comitato No Gpl, che aveva espresso al sindaco la volontà di «essere stupito» dalle iniziative del Comune, risponde il presidente del consiglio Endri Bullo: «Non so se stupiremo qualcuno, ma tutta l’amministrazione continuerà, come del resto sta facendo dal 2016, a interessarsi a tutti i fronti che ostacoleranno l’entrata in funzione di questo impianto maledetto».
Non si fa attendere la replica di Barbara Penzo, segretaria comunale del PD, che risponde per le rime ai grillini: «Mi pare che siano "coerenti" come sempre, distribuiscono responsabilità in giro senza mai guardare a se stessi», con riferimento al Ministero per lo Sviluppo Economico retto prima da Luigi di Maio e poi da Stefano Patuanelli. «Non ho bisogno - continua Penzo - che siano loro a indicarmi cosa devo fare: lavoro tantissimo riguardo tale questione, ho prodotto una mole di materiale e di telefonate. Giusto domenica scorsa, su mio impulso, la segreteria metropolitana del PD ha prodotto un documento (votato all'unanimità) in cui vengono invitati gli organi dirigenziali del partito a mettersi al fianco del circolo chioggiotto nella battaglia contro il deposito, e a mettere in atto tutte le azioni possibili per fermarne l'avvio. Il segretario metropolitano Valerio Favaron inoltrerà il documento anche alla ministra De Micheli».
La segretaria dei democratici conclude durissima: «Mi piacerebbe che anche il M5S, anziché pubblicare comunicati dove pongono l'indice sugli altri, accogliessero l'invito all'unità della comunità cittadina per lavorare assieme. Perché potrei dire anch'io cosa andava fatto da parte loro in maniera più incisiva durante gli ultimi tre anni, Invece non concretizzano mai, fanno danno alla città, delegano sempre e non si prendono mai la propria parte. La smettano, fanno del male a tutti così». I due partiti in questione, a Roma, sarebbero anche alleati di governo.
4 commenti:
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Bisognava produrre quella "mole di documenti e telefonate" nel 2015, come aveva chiesto l'ex sindaco, invitando tutte le forze politiche ad attivarsi a Roma.
RispondiEliminaAllora i bomboloni non erano ancora arrivati.
Dopo tutti hanno fatto a gara a fare i primi della classe.
Risposta a “Anonimo 15 ottobre 2019 - 10:18”
EliminaNel 2015 quell’ex sindaco che viene citato occultandone il nome, tralasciando i fatti antecedenti per mera indulgenza, va però ricordato che l’unica sua azione concreta promossa per fermare il GPL ha avuto un esito nefasto.
A tal proposito, per non sembrare di parte, riporto le parole usate dai 5 stelle a mezzo stampa mercoledì 9 ottobre 2019: «l’unico vero errore, purtroppo madornale, nella travagliata vicenda dell’impianto di gpl è stato non aver contrastato in maniera efficace l’autorizzazione, fin dal primo momento in cui se ne è avuta notizia, cioè la commissione consiliare del 16 giugno 2015, facendo ricorso al TAR ed eventualmente in seconda battuta al Presidente della Repubblica. Persa quell’occasione, l’autorizzazione ha ricevuto una sorta di blindatura che lascia ben pochi appigli cui potersi aggrappare».
Per essere più chiari, il sindaco di allora avv. Giuseppe Casson, ha sbagliato inoltrando ricorso al Presidente della Repubblica anziché al TAR competente in materia. Quel ricorso al Presidente della Repubblica (a mio parere ben elaborato) non è stato nemmeno preso in considerazione dichiarandolo inammissibile per errata competenza giurisdizionale.
Le lascerei volentieri l'ultima parola, così da illudersi di avere ragione (e chi ci cascasse, peggio per lui).
RispondiEliminaMa non sono più tollerabili le vostre parole vuote e false.
Non sarebbe di parte perché cita i 5 stelle? Vuol prenderci in giro? Ma se li ha votati! Non verrà mica a raccontarci di avere votato per l'incompetente Casson!
La verità è che cerca di CAMBIARE DISCORSO, come spesso qui dentro.
Proseguendo con l'orgia delle chiacchiere con cui i suoi sono stati contenti di travolgere quel sindaco, contenti pefino di aprire la città ai bomboloni con la loro TOTALE INERZIA, pur di cancellarlo.
Loro sì che sono stati strateghi giganti della politica.
La città ringrazia (ma non dimentica)
Non pubblico commenti che infanghino la figura dell'ex sindaco Casson, se volete farlo ci mettete la faccia, non state a scrivermi altro che neppure vi leggo. Punto
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