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mercoledì 3 novembre 2021

MARCO DOLFIN (LEGA): AMORE E ODIO PER IL MOSE

Amore e odio per il sistema di barriere del Mo.S.E., che se da un lato, con l’essere operativo, protegge la nostra città e Venezia dalle acque alte, tipiche della stagione in cui ci stiamo addentrando, dall’altro lato continuano a costituire un problema per tutti gli operatori del mondo della pesca e delle attività commerciali marittime e portuali, le quali possono riscontrare difficoltà nel momento in cui devono rientrare in porto  trovando le paratie del Mo.S.E. sollevate. Questo ribadisce oggi Dolfin, consigliere comunale e regionale della Lega.

Se le acque alte si verificassero in maniera saltuaria il problema sarebbe circoscritto, ma in questo periodo la necessità di avere le paratoie sollevate a difesa dei centri storici è quasi all’ordine del giorno. In questo momento dell’anno l’attività del Mo.S.E. blocca quasi totalmente le altre attività, creando difficoltà economiche di non poco conto.

Basti pensare al commercio marittimo che giunge al largo delle bocche di porto di Chioggia e che per poter accedere deve attendere il via, con dispendio di gasolio e conseguente aumento dei costi o basti pensare al mondo della pesca.

Quest’ultimo vive un momento di grossa difficoltà, e molte sono le richieste di aiuto che giungono all’amministrazione. Con quest’ultima, i pescatori, i quali sono ormai in allarme, hanno chiesto un confronto. Già sabato ci sarà un primo incontro.

La pesca, afferma Dolfin, non può essere prigioniera del Sistema Mo.S.E., per quanto questo sia utile, per quanto sia stato dispendioso, per gli scandali che lo hanno coinvolto, non solo nel passato ma anche attualmente, vista la gestione poco attenta ad effettuare i pagamenti alle aziende che qui hanno lavorato, che stanno ancora lavorando, ma che ormai da tempo non vengono retribuite. 

È scandaloso che un’opera simile, unica a livello mondiale, non abbia tenuto conto della priorità necessaria del porto rifugio e delle conche di navigazione. Consentirebbe l’ingresso e l’uscita dal porto anche con le paratoie sollevate, proprio per scongiurare che pescatori e attività portuali restino bloccate. 

Il problema è da non sottovalutare, tutt’altro. Bisogna riportarlo alla ribalta, all’attenzione nazionale e dei ministri competenti. Lo stesso Dolfin si fa carico di portarlo nuovamente in Regione.

Seppure non possiamo più permetterci di rischiare le acque alte che hanno messo in ginocchio il centro storico della città nel 2018 e nel 2019, non possiamo neppure permetterci  che le attività economiche restino bloccate a causa della mancanza della lungimiranza necessaria a dare la precedenza alle conche di navigazione rispetto ad altre opere. 

Quella più avanti nei lavori è la conca di Malamocco, che sta presentando tutta una serie di difficoltà strutturali che si sta cercando di appianare, conclude Dolfin. Già avere il completamento della conca di navigazione alla bocca di porto di Malamocco sarebbe fondamentale, per tutte le attività di pesca e portuali sia di Chioggia che di Venezia e degli altri porti della Laguna. Si tratta anche di dare la giusta importanza al tema sicurezza soprattutto in caso di mare grosso e la necessità conseguente di tornate al porto restando in mare il minor tempo possibile.

 


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