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martedì 27 giugno 2017

DEMANIO EX REDUCI: CONCESSIONARI PREOCCUPATI, BENIAMINO BOSCOLO CHIEDE L'INTERVENTO DEL COMUNE

C'è preoccupazione tra i concessionari demaniali della zona ex Reduci di Sottomarina per la manifestazione d'interesse che il Demanio ha bandito riguardo i terreni, destinati alla cessione in caso di asta futura. Nei giorni scorsi sono scaduti i termini, senza che il Comune -il quale aveva chiesto che l'area fosse sdemanializzata- provasse ad acquisirla. Si tratta della zona che va dal lungomare a via Colombo, e da viale Mediterraneo a viale Tirreno: i concessionari pensavano che il Comune stesso l'acquisisse e poi aprisse una interlocuzione coi concessionari stessi per valutare eventuali compravendite o affitti, tutelando attività esistenti anche da oltre cinquant'anni. Ma il Comune non ha finora dato risposte in questo senso al Demanio, e quest'ultimo ha organizzato appunto la manifestazione d'interesse dei privati. «Un dramma», lo definiscono alcuni operatorim che si chiedono: perché il Comune non ha ottemperato a questa volontà espressa? Cosa fa un concessionario se qualcun altro compra la concessione? Evidente che la preoccupazione è di abbandonare l'azienda, con dipendenti, tfr e mutui. Tanti si domandano se il Comune sia a conoscenza di questa manifestazione d'interesse promossa dal Demanio.
Fatto sta che il Comune aveva chiesto che i beni fossero declassificati da demanio marittimo a patrimonio, poi è intercorso il provvedimento sul federalismo demaniale. La verità però è sempre la stessa: ci sono noti problemi di bilancio, perché con il passaggio i terreni non sono gratuiti. La recente delibera del consiglio comunale è servita a far vedere che c'è un movimento in corso, c'è chi parla di una forzatura da parte del Demanio ma intanto le strade sono state acquisite dal Comune, che deve trovare soldi a bilancio per il resto (i soldi possono venire dai canoni devoluti dai concessionari). I terreni diventerebbero così proprietà comunale. Quello del Demanio -si afferma- è un atto dovuto, ad evidenza pubblica, che non pregiudica i diritti attuali dei concessionari. Ma per avere la certezza di rimanere, uno può essere costretto a comprare l'appezzamento. L'amministrazione è stata disattenta? Nulla è perduto, dicono fonti informate, con il Comune impegnato in una corsa contro il tempo (e le casse vuote), trafelato a fare nel breve periodo ciò che non è stato fatto nel lungo.
Ad avvalorare i sospetti dei concessionari arriva anche una nota di Beniamino Boscolo, consigliere comunale di Forza Italia: “Da gennaio 2016 i Reduci non sarebbero più gestiti come demanio turistico in concessione (dal Comune su funzione delegata dalla Regione), bensì dal patrimonio dello Stato, tramite futuri contratti di locazione dell'Agenzia del Demanio”, precisa il documento. “L'avviso pubblicato nel sito della direzione regionale del Veneto dell'Agenzia del Demanio riguarda 19 lotti, ed è stato visto solo venerdì scorso, il giorno della scadenza”. Continua Boscolo: «È risaputo che qualsiasi titolo concessorio è scaduto e che non esiste nessun diritto di insistenza, prelazione o ammortamento. Nell'avviso si legge che tutti i contratti di locazione avranno durata di 6 anni con decorrenza dal 1° luglio 2017, e in settimana ci saranno altri sopralluoghi sui lotti rimanenti al fine delle valutazioni della direzione regionale dell'Agenzia del Demanio, quindi il tempo stringe. L'unico modo di fermare la procedura è che l'amministrazione comunale si dia da fare e intervenga, ai sensi del decreto legge sul federalismo demaniale, per acquisire le aree e gestirle a sua volta in locazione o procedere all'alienazione».

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