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martedì 26 aprile 2016

UNITA' CONTRO L'ISOLAMENTO - PROMEMORIA PER I CANDIDATI

UNITA' CONTRO L'ISOLAMENTO Pro memoria per i candidati sindaci e non solo. Bisogna prendere le distanze da alcune idee sbagliate, trasversalmente dominanti sinora nella politica e società locale e negative per i risultati prodotti, ormai sotto gli occhi di tutti. Si dice: il comune non ha competenza su ferrovia e strade statali e regionale; in ogni caso da un decennio c'è la crisi e non ci sono soldi per strade e ferrovie. Si dice ancora: se comunque serve curare una attività di relazioni per avere infrastrutture, questa preparazione deve avvenire nel chiuso dei rapporti politico- personali della amministrazione con politici di grado più elevato, in regione, al governo. Sono idee sbagliate sotto il profilo giuridico e politico. Il comune rappresenta infatti le comunità che vivono nel territorio, ne cura gli interessi, ne promuove lo sviluppo (art. 3 Tuel). Rappresentare significa operare in nome e nell'interesse delle comunità territoriali (art. 1388 c.c.) nei confronti di altri soggetti. Certo, in primo luogo il comune tiene i rapporti con i propri cittadini e altri soggetti privati operanti nel territorio sulla base delle competenze definite e del bilancio assegnato (edilizia e urbanistica, concessioni, commercio, turismo, sociale, lavori pubblici). Ma accanto a questa tradizionale dimensione, che guarda per così dire verso l'interno del territorio, assume sempre più decisiva importanza il rapporto verso l'esterno, con la città metropolitana, con la regione, con governo e parlamento, con la UE, con altre città metropolitane del mondo. Nei rapporti esterni il comune non decide da solo, esprime pareri (ad es. nelle grandi infrastrutture il dibattito pubblico regolato, nel confronto tra diverse idee progettuali alternative, valutate con analisi costi benefici di sostenibilità e inserite nella nuova progettazione di fattibilità tecnica ed economica, come previsto nei fondamentali artt. 22-23 del nuovo codice appalti D. Lgs. n. 50 del 18.4.2016), concorre a decidere con altri (ad es. nel comitato interministeriale istituito dalla legge speciale nazionale per Venezia e Chioggia), contribuisce a formare decisioni di enti sovraordinati (conferenza dei sindaci della città metropolitana), ha iniziativa legislativa regionale (art. 20 statuto veneto, ad es. la nostra proposta di legge regionale n. 84, deliberata dal consiglio comunale), promuove accordi, intese e accorpamenti con altri enti. Ha voce nel nuovo senato della riforma costituzionale (art. 57 nuovo testo, sottoposto a referendum, senza voler qui entrare nel merito della riforma). Tanto più peserà l'orientamento del comune in questi contesti quanto maggiore sarà stata la preparazione della posizione, sotto il profilo tecnico e politico, nelle relazioni strette con gli altri interlocutori istituzionali. Questa preparazione va costruita prioritariamente in modo trasparente e democratico, senza dover trascurare il contorno degli opportuni contatti riservati di dettaglio. Il comune deve avere infatti una visione condivisa del proprio collegamento con l' esterno, parlare con una voce sola, e, punto fondamentale, avere nel cassetto sempre progetti pronti o comunque presentabili per poter chiedere adeguati finanziamenti di opere che rientrano nella propria programmazione dello sviluppo del territorio. Senza questa visione del ruolo del comune nel contesto metropolitano, regionale, nazionale ed europeo, non saremo mai pronti a cogliere i necessari mutamenti che si annunciano nelle politiche infrastrutturali in sede UE per arginare la stagnazione secolare in cui siamo entrati da oltre un decennio. Proprio in forza di tale visione condivisa del nostro sviluppo, di cui ci samo fatti carico anche come comitato, siamo stati in grado di avere due tavoli di confronto con regione e Anas su messa in sicurezza della Romea e possibili varianti di tracciato e di un fondamentale tavolo con il ministro Delrio. Sul tavolo intanto 500 milioni, che un anno fa non c' erano. La domanda che ci poniamo e che chiede una risposta ai candidati sindaci è la seguente: possiamo rinviare detti tavoli e detto incontro con Delrio a dopo le elezioni, cioè tra tre quattro mesi almeno, quando gli altri comuni romagnoli e veneti della Romea stanno già da un mese e oltre definendo proposte e progetti, col rischio di ritrovarci col fatto compiuto? Altra domanda cruciale e urgente, che Chioggia deve fare propria, riguarda il modo di ridurre il traffico pesante di lunga percorrenza: con limitazioni durante l'orario giornaliero; con riduzione dei pedaggi autostradali sul tratto parallelo alla Romea; con ticket di pedaggio per il traffico pesante di lunga percorrenza. Infine, salvo notizie più precise che attendiamo dai candidati sindaci, ci sono circa 60 milioni del comune non spendibili per i vincoli di stabilità: siamo d'accordo di impegnarne una quota significativa per il progetto di ferrovia, avendo così maggior forza nel chiedere lo sblocco dei fondi e un impegno finanziario da parte di regione e governo, cercando ulteriori finanziamenti in sede UE con il corridoio Baltico Adriatico. PS Per la estrema rilevanza della materia, ricordiamo che quanto sopra sul nuovo codice degli appalti riguarda anche le opere pubbliche di interesse comunale, quali ad es. il nuovo mercato ittico. La vecchia legge obiettivo è ormai superata e si attendono i decreti attuativi in tema di dibattito pubblico e nuova progettazione di fattibilità tecnica ed economica (che dovrebbe prendere il posto degli studi di fattibilità e della progettazione preliminare).

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