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lunedì 29 maggio 2017

DOLFIN (LEGA) CONTRO LA PEDALATA PER I MIGRANTI DI IERI MATTINA

Non usa mezzi termini, il consigliere comunale Marco Dolfin della Lega Nord, per contestare la manifestazione di solidarietà che ieri il comitato Chioggia Accoglie ha organizzato per restituire ai migranti ospitati al Bragosso i copertoni delle biciclette che avevano in uso, tagliati dai vandali lo scorso 3 aprile. «Che dire -esordisce Dolfin- al di là delle diversità politiche sui temi dell'immigrazione, comincerei nel dire a questi signori, o a qualche politico di turno, che forse l'evento è servito più ad avere un po' di visibilità e ritorno d'immagine che altro, dimenticandosi effettivamente dei problemi reali della città. Infatti se l'intento era quello di voler dimostrare e sensibilizzare la città di Chioggia al tema dell'accoglienza e contro il razzismo, si sono sbagliati di grosso. Anzi direi di più: sono loro stessi che vogliono creare il problema a parte invertite!». Continua l'esponente leghista: «Infatti non mi risulta che in città siano accaduti dei casi di razzismo, e non saranno 4 copertoni di bici rotti a dirlo. O di emarginazione sociale, di discriminazioni, con elementi denigratori contro la comunità di profughi o rifugiati presenti sul nostro territorio. Se proprio vogliamo dirla tutta, l'emarginazione si sta verificando al contrario, visto che si sta tacendo sui veri problemi dei chioggiotti e degli italiani in generale, le fasce più deboli spesso sono abbandonate a se stesse!». Dolfin chiede «come mai non ci si attivi con molta foga a fare una bella manifestazione, una pedalata anche per i nostri pensionati a 480 euro al mese, per i famosi poveri della terza settimana, per la sensibilizzazione dei tanti esodati, cassaintegrati o del tutto disoccupati, giovani che non trovano lavoro, o chi si arrampica sui bidoni dei supermercati in cerca di qualche avanzo? Pedaliamo anche per loro, per i nostri cittadini. O perché non ci sono veri business da perseguire o coop da tutelare preferiamo non farlo, continuando a girarsi dall'altra parte?». Dolfin si rivolge sempre ai promotori: «Con questo vostro modo di fare avete offeso l'intera città e i suoi cittadini, rendendoli complici di qualcosa che non è mai accaduto, solo sulla base di pregiudizi inventati! Tutti possono fare il "contestatore del sistema della domenica", ma vediamo quanti, a fine manifestazione, si sono adoperati per portare a casa propria un "escluso" (come amano chiamarlo loro). Se l'intento invece è quello di voler togliere visibilità al tema in generale dell'immigrazione, dello Sprar voluto dai 5 Stelle, sappiate che la Lega sarà sempre in prima linea per contrastare questo fenomeno, di chi non ha diritto di asilo, ai soli fini di alimentare la speculazione».

4 commenti:

  1. Piena condivisione con il Consigliere Dolfin.
    Questa manifestazione ha avuto un effetto contrario, ha dato fastidio a tanti che si sono convinti ancora di più che questa “Pedalata della Chioggia che accoglie” è una bandiera a difesa dell'immigrazione clandestina e incontrollata, serve solo a dare copertura morale e politica ai trafficanti di esseri umani e alle mafie nostrane.

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    1. abbiamo l'abitudine di pubblicare i commenti anonimi - questo però sarebbe stato da censurare - non ci risulta che a chioggia ci siano mafie - c'è qualcuno che opera in modo professionale da anni nell'accogliere ( per lavoro - e non c'è nulla di male ) i migranti e chi VORREBBE entrare nel business dei migranti , questo non significa che ci sia una mafia. ti pregheri di correggere quanto hai scritto.

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    2. “Mafie nostrane” che lucrano sui migranti, non significa Chioggiotte, ma italiane. E ci sono, eccome se ci sono.
      Chi viene in Italia perché fugge da guerre, è benaccetto. Chi viene sul suolo italiano per lavorare è benaccetto, ma con regole precise.
      Non è accettabile chi per convenienza economica paga e arricchisce i trafficanti, invadendo e mettendo in difficoltà un intero paese. Queste persone che pagano 2.000, 3.000 € cadauna per il trasporto, dove vanno a guadagnare i soldi ?? E guarda caso sono sempre sprovvisti di documenti e difficilmente vogliono farsi identificare.

      Dà ancora più fastidio quando vedi questi “ospiti” oziare tutto il giorno giocando a pallone o attaccati ai loro “smartphone”, mentre c’è chi si spacca la schiena per portare a casa uno stipendio. Per non parlare degli italiani che il lavoro non ce l’hanno e che dormono in macchina.

      Ora qualcuno tirerà subito fuori la parola “intolleranza” e “razzismo”, ma me ne infischio. Chi sbandiera lo slogan accoglienza, dimostri la sua coerenza ospitando questi “richiedenti asilo” (tsé) a casa propria…..ma non per pochi giorni.

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