La Regione Veneto ha nominato il commissario ad acta per risolvere la questione della bonifica relativa alla discarica di Val da Rio. Si tratta di Giuseppe Vadalà, 56enne generale dei Carabinieri, esperto della materia tanto da essere stato nominato dal governo Gentiloni quale commissario straordinario per la bonifica delle discariche sul territorio nazionale, cercando di portare a termine analoghi casi nelle province meridionali.
Il generale Vadalà viene dal Corpo Forestale dello Stato, avendo retto il comando regionale toscano, fino all'assorbimento nei Carabinieri Forestali; per molti anni si è occupato di sicurezza agroalimentare e di incendi boschivi, e gode del pubblico apprezzamento del ministro per l'Ambiente Sergio Costa, che è stato suo collega. Un pezzo da novanta, quindi, per sistemare il più velocemente possibile una partita necessaria: l'Italia infatti ha subìto sanzioni dall'Unione Europea per 200 siti contaminati, tra cui appunto la discarica di Chioggia.
Fino al 2018 lo Stato ha pagato 257 milioni di multa, connessi a impianti realizzati fra gli anni Settanta e Novanta. «In un solo anno - ha detto il generale Vadalà alla rivista Valori - sono stati bonificati o messi in sicurezza 15 siti, con istruttoria per altri 13. Nel 2019 si prevede la chiusura di altre 20 pratiche, e altrettante per il 2021, facendo risparmiare al Paese 54 milioni». La discarica di Val da Rio è stata attiva tra il 1961 e il 1984 sopra un'area di 60mila metri quadri, producendo 400mila metri cubi di rifiuti: quando la collina verrà smantellata, l'area dovrebbe essere destinata alle attività portuali di banchina, anche se la UE esige che il sito contaminato sia riconoscibile e non più riutilizzato.
Il commissario lavorerà in sintonia con i tecnici di ARPAV e ISPRA, destinati a identificare il tipo di inquinamento chimico-fisico in ogni discarica: lo scorso giugno si era diffusa la notizia che otto carotaggi effettuati in mezzo ai rifiuti solidi urbani di Val da Rio avessero rilevato tracce di amianto (messo al bando nel 1992). L'intervento di bonifica nell'area clodiense costerà complessivamente 35 milioni di euro alla fine dei lavori, che dovrebbero durare fino al 2020 in capo all'associazione temporanea di imprese guidata da Herambiente di Bologna.
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