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martedì 10 dicembre 2019

ARENA DUSE, UNO DEI CONCORRENTI AL BANDO RITIRATO DAL COMUNE CHIEDE ALL'ENTE 39MILA EURO PER SPESE E TUTELA DELL'AFFIDAMENTO. DOLFIN: "DANNO E BEFFA"

Grane in vista per il Comune di Chioggia. La società Sviluppo Italia di Cadoneghe, che aveva presentato un progetto di riqualificazione dell'arena Duse di Sottomarina secondo il bando che l'ente aveva prima emanato e poi ritirato in autotutela, ha chiesto -tramite lo studio legale Violato di Vigonza- il risarcimento dei danni pari a 39mila euro per la tutela dell'affidamento e le spese sostenute nella redazione del piano. La comunicazione, spedita lo scorso 25 novembre, dovrebbe compiersi al 15° giorno partendo dalla ricezione avvenuta il 2 dicembre, attraverso il pagamento dell'ammontare richiesto; logico pensare che il Comune di Chioggia si opporrà, creando un contenzioso legale.
Sviluppo Italia aveva previsto un investimento da 5 milioni e mezzo, comprensivo di una copertura per l'arena, spazi commerciali e altri lasciati al Comune, ma la "manifestazione d'interesse" lanciata dal settore Lavori Pubblici fu poi ritirata per un vizio di forma, quando era già stata convocata la commissione per valutare i tre progetti pervenuti al Comune. Il caso è stato sollevato da un accesso agli atti compiuto dal consigliere Marco Dolfin: «Così restiamo ancora con l'arena in condizioni di degrado - commenta il capogruppo leghista - e senza la possibilità immediata di un intervento per il suo recupero.
Danno e beffa quindi, che porteranno a debiti fuori bilancio, specie se alla richiesta di risarcimento aderiranno anche gli altri soggetti promotori di alternative rispetto all'ipotesi Sviluppo Italia». Fa eco il capogruppo del PD Jonatan Montanariello: «In aula c'erano stati solo consiglieri di maggioranza che avevano espresso giudizi pesanti e offensivi verso qualche dirigente. I problemi non si risolvono da soli, questa amministrazione ha fatto perdere un’occasione storica. Questa è la dimostrazione di come è amministrata questa città, una maggioranza che in campagna elettorale si prefiggeva l’obiettivo di recuperare le opere incompiute e invece non lo fa nemmeno se accade a costo zero».

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