Al di là della -quantomeno disarmante- mancanza di comunicazione tra la giunta e gli uffici in materia di valutabilità degli elaborati (con l’interesse pubblico al recupero del bene quale unico faro e “norma di chiusura”), stigmatizzata anche all’interno della maggioranza a Cinque Stelle, pioggia di critiche è scesa dalle opposizioni. In particolare Marco Dolfin ha attaccato i grillini: «Non si muove niente se non lo decide la politica. Mai vista cosa del genere in 3 consiliature!», insinuando poi che nonostante la segretezza procedurale i progetti siano stati visionati da dipendenti degli uffici e anche da alcuni consiglieri.
Verso la fine del pomeriggio, il colpo di scena: i progetti compaiono in aula, dopo regolare accesso agli atti compiuto dai consiglieri della Lega e del PD, e uno di questi avanza l’ipotesi di un intervento per oltre 5 milioni di euro. C’è chi teme che sia l’avanguardia di un “assalto” commerciale tale da inficiare le varie attività ad hoc curate da un gruppo di associazioni nella struttura che, secondo il piano regolatore vigente, è vincolata a impianto sportivo e ricreativo. Non viene escluso, dagli stessi ambienti del M5S, che il Comune possa pensare di intervenire direttamente sul recupero del bene, ora che può finalmente disporre di quasi 40 milioni sbloccati dal patto di stabilità.
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