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martedì 13 novembre 2018

STRISCIONE DI CASAPOUND SOTTO IL TEATRO ASTRA: "VENT'ANNI DI COMING SOON". PROTESTA CONTRO GLI SPAZI ABBANDONATI

Nuova azione del nucleo locale di CasaPound, che la scorsa settimana aveva affisso uno striscione al muro di cinta della ex colonia Turati di Sottomarina, recante la scritta “alienare significa vendere, non aspettare E.T.”. La scorsa notte i militanti hanno appeso analogo murales all’ex cinema Astra, fermo da quando c’era la lira: “Vent’anni di… coming soon”, recita lo scarno testo, con riferimento proprio all’attesa infinita per il nuovo teatro. Chiaro l’intento di manifestare visivamente lo sdegno per lo stato in cui sono ridotti non pochi immobili pubblici nella città, acquistati in tempi di vacche grasse e poi non più manutenuti o destinati.
Fra l’altro dell’Astra si è parlato proprio ieri, in commissione consiliare, trattandosi di una delle opere che possono essere completate con l’avanzo di amministrazione di 40 milioni: secondo il consigliere Dolfin la struttura è giunta all’80% del restauro, mentre il dirigente del settore Lavori Pubblici Stefano Penzo ha dichiarato che l’opera procede secondo i tempi fissati. «Abbiamo appreso con interesse - dicono a CasaPound - che sono stati stanziati altri 2 milioni e 210mila euro per i prossimi due anni, finalizzati all'arredamento e agli impianti, tuttavia non vogliamo illuderci. L'anno prossimo saranno passati 20 anni dall'inizio della ristrutturazione, speriamo solo di non doverne aspettare altrettanti. Con questa azione vogliamo ribadire come il tempo degli annunci sia finito: dopo tutti questi anni esigiamo la restituzione della struttura alla città, dopo che in questi anni abbiamo assistito al progressivo abbandono all‘incuria e al degrado più totale, tanto che si sono dovuti murare gli ingressi per evitare che gruppi di sbandati possano bivaccare all‘ interno con tutti i rischi che ne conseguono».
Va inoltre notato che le due azioni di CasaPound sono state effettuate attraverso scritte su rotoli di carta rimovibile, non direttamente sui muri; lo stesso non è accaduto con recentissimi manifesti affissi indebitamente alle pareti del polo scolastico di Borgo San Giovanni, al termine del ponte Cavanis e addirittura sulle pareti esterne del cimitero, il cui imbrattamento è stato segnalato alle forze dell’ordine.

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