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martedì 30 novembre 2021

CONCESSIONI A GARA NEL 2023 PRIORITARIO LA TUTELA DEL COMPARTO TURISTICO MA LE SENSIBILITÀ SONO DIVERSE

 

Non è certamente persona usa a scendere nelle polemiche l’avvocato Riccardo Griguolo neo consigliere di maggioranza dell’amministrazione Armelao ma solo per chiarezza precisa che l’ordine del giorno votato all’unanimità nel consiglio comunale di ieri raccoglie istanza e sensibilità diverse.

In effetti suona un po’ strano il “ravvedimento” dei cinque stelle relativamente alla sentenza del consiglio di stato che, nell’osservanza dell’ordinamento comunitario, mette a bando (quasi*) tutte le concessioni entro il 2023. Infatti a Roma i parlamentari M5S avevano brindato alla sentenza che, a prescindere dal giustissimo criterio della libera concorrenza, ha di fatto bloccato l’economia del comparto turistico.

Come spiega Bighin ai fini di votare un documento unitario per la tutela del comparto turistico si sono unite le due sensibilità. Quella di chi ritiene che la mancanza di certezza bloccherà gli investimenti nel turismo e di chi ritiene che si debbano adeguare i canoni di concessione demaniale.

L’ordine del giorno votato all’unanimità chiede alla regione Veneto di attivarsi con la massima celerità affinché il governo trovi lo strumento giuridico che bilanci il giusto criterio comunitario di favorire la libera concorrenza ma anche che fornisca certezze per il  futuro delle imprese che sono il cuore e i muscoli del più importante comparto economico nazionale e regionale.

(quasi tutte) Non andranno a gara nel 2023 le concessioni che sono state rinnovate con la legge regionale 33 che, in estrema sintesi, prevedeva il rinnovo della concessione in base all’investimento con una sorta di gara pubblica.





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