Un lista composta per oltre la metà di donne e con l'unica candidata sindaco donna. Per Alessandra Penzo, di Obbiettivo Chioggia, il “rosa” che caratterizza la composizione dei suoi sostenitori non è una scelta di maniera. «Sono contraria alle quote rosa, intese come una “finta” valorizzazione delle donne – dice la candidata sindaco – ma la partecipazione delle donne, anche in politica, è indispensabile quelle che sono in lista con me hanno le capacità e l'impegno che servono. In questa campagna elettorale incontro molte donne e mi rendo conto di quanto quelle della generazione dei miei genitori siano state escluse e quanto quelle della mia generazione abbiano l’ambizione di partecipare».
Ma la connotazione femminile non è l'unica qualità che caratterizza Obbiettivo Chioggia. «Siamo slegati dai partiti, abbiamo le mani libere per fare il bene della città – dice Alessandra Penzo – abbiamo visto, purtroppo, come gli interessi di partito abbiano giocato, in passato, per arrecare danni a Chioggia: si parlava di un deposito di scorie nucleari, per fortuna mai realizzato, e ci hanno portato il gpl che ora è fermo, ma è ancora qui».
Un modo diverso, quindi, di guardare i problemi: non nell'interesse dei partiti, ma nell'interesse di Chioggia. Un modo che si riflette anche nei meccanismi della campagna elettorale. «So di incontri e cene organizzate perfino nei patronati – conclude la Penzo – noi non possiamo e non vogliamo farlo: la nostra campagna elettorale è tutta autofinanziata e basata sulle idee e sul confronto e saranno i cittadini a giudicare».
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