Nella seduta del consiglio comunale di ieri, tenutasi a distanza in modalità video, l'assemblea cittadina ha approvato all'unanimità un ordine del giorno promosso dalla capogruppo del PD Barbara Penzo, il quale intendeva avanzare gli interessi di Chioggia nell'ambito nazionale del Recovery Fund. L'atto di indirizzo, inserito all'ultimo momento nel programma dei lavori, doveva necessariamente essere inoltrato alla Regione, alla Città Metropolitana e soprattutto al governo entro la scorsa mezzanotte.
Nel testo, di sei pagine, Barbara Penzo fa riferimento alle missioni del piano nazionale e alle sue linee d'intervento, oltre alla risoluzione del consiglio regionale dello scorso 16 marzo che ha adottato il documento per includere gli enti locali nei processi decisionali. «È indispensabile - spiega la segretaria democratica - far pervenire le istanze di Chioggia relativamente a progetti già predisposti e di possibile realizzazione, attraverso le linee dettate dalla missione "Risoluzione verde, transazione ecologica" e attraverso l'ambito tematico "Infrastrutture", verso la sostenibilità ambientale e la mobilità di nuova generazione.
Ci sono progetti che da tempo giacciono sui tavoli degli enti competenti - prosegue Penzo - e che potrebbero trovare spazio in questa epocale fase di transizione e risorse economiche, favorendo così reti di collegamento, connessioni, sviluppo e crescita al contesto locale. Come la realizzazione, la modernizzazione e il potenziamento di una rete ferroviaria in grado di essere efficace e con standard elevati tale da garantire buoni collegamenti interni regionali e creando quelle linee complementari ad un sistema ferroviario veneto, evitando così l'isolamento di Chioggia.
Accanto ai bisogni infrastrutturali sostenibili - conclude l'esponente del centrosinistra - urge promuovere la realizzazione di itinerari cicloturistici, con l'incremento dell'estensione delle piste e degli itinerari ciclabili che il paesaggio lagunare si presta ad offrire. Prevedere quindi l'innesto a 3 ciclovie nazionali del Veneto inserite nel piano nazionale della mobilità ciclistica del Ministero per le Infrastrutture e i Trssporti, con interventi da finanziare che riguardano le ciclovie Ven.To, Adriatica e Venezia-Trieste».
L'impegno richiesto al sindaco e alla giunta è di battersi per l'elettrificazione, il potenziamento, l'aumento dell'efficienza lungo le tratte ferroviarie Chioggia-Adria-Rovigo e Adria-Mestre-Venezia, e la richiesta di una linea ferroviaria Chioggia-Piove di Sacco. Inoltre, il collegamento stradale per i mezzi pesanti alternativo alla Romea, nel tratto che comprende Valli di Chioggia e Cavanella d'Adige, così da mettere in sicurezza la viabilità in tutto il territorio comunale.
Quindi l'inserimento del Mo.S.E. nell'itinerario ciclabile che colleghi Cavallino Treporti con il Delta del Po, passando per il Lido di Venezia e le isole della laguna sud, creando collegamenti con traghetto di superficie tra una sponda e l’altra, nonché aree attrezzate per la sosta ed il riposo di ciclisti e pedoni. C'è anche il progetto per la realizzazione di una pista ciclabile che, utilizzando in parte la sommità arginale ed in parte la sede stradale dismessa, parte dalla foce del fiume Brenta ed arriva a Codevigo, per proseguire poi verso Padova e la zona dei Colle Euganei. Un itinerario che si muove tra ambito lagunare e fluviale, fino a visitare le opere della bonifica agraria ed il parco dei colli Euganei, passando per le antiche chiuse di Brondolo.
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mercoledì 31 marzo 2021
INTERROGAZIONE CONTRO I "SEGNAPOSTO" AUTO NELLE CALLI, L'ASSESSORA CAVAZZANA: «LA ZONA A TRAFFICO LIMITATO POTRÀ AIUTARE A RISOLVERE IL PROBLEMA»
Durante la seduta del consiglio comunale di oggi, l'assessora alla Polizia Locale, Genny Cavazzana, ha risposto all'interrogazione presentata da Beniamino Boscolo, capogruppo di Forza Italia, relativa agli oggetti "segnaposto" (biciclette, carriole, piante, etc.) che non pochi cittadini privi di senso civico collocano davanti alle proprie abitazioni o dépendances nelle calli del centro storico di Chioggia, allo scopo di non consentire il parcheggio anche a chi è autorizzato dal Comune alla sosta.
«Il problema si protrae da tempo, ed era stato segnalato già dai media nel 2006 - ha detto l'assessora - pertanto occorre prendere coscienza che non solo le regole non vengono rispettate, ma nemmeno la segnsletica viene osservata da chi non è autorizzato a parcheggiare. Negli ultimi anni la Polizia Locale ha elevato circa 2200 sanzione ogni dodici mesi per soste irregolari nelle calli e nelle fondamente, 150 verbali l'anno per occupazioni irregolari di suolo pubblico coi suddetti "segnaposto".
Secondo l'assessora, sono stati concessi più permessi rispetto alle possibilità di parcheggiare, dal momento che alcune attività economiche che insistono nel centro storico ne hanno più di uno: «La zona a traffico limitato sarà un mezzo per ridurre l'accesso nelle calli, non permettendo che i non autorizzati possano sostare, specie di notte. Il comando di Polizia Locale è in sofferenza, ma gli interventi vengono fatti.
Anche se manca il senso civico, come per i mezzi a due ruote: lo scorso anno sono stati ricavati nuovi stalli in corso del Popolo e a Sottomarina. Occorre trovare nuove zone, nei cassetti degli uffici ci sono anche soluzioni alternative delle quali fare esperienza». Parzialmente soddisfatto si dichiara il firmatario dell'interrogazione, Beniamino Boscolo: «I macronumeri diventano 5 multe al giorno, mezzo verbale per occupazioni illecite... domani comunque non cambierà niente, e la ZTL è un'alibi. La questione è: quale ZTL?».
«Il problema si protrae da tempo, ed era stato segnalato già dai media nel 2006 - ha detto l'assessora - pertanto occorre prendere coscienza che non solo le regole non vengono rispettate, ma nemmeno la segnsletica viene osservata da chi non è autorizzato a parcheggiare. Negli ultimi anni la Polizia Locale ha elevato circa 2200 sanzione ogni dodici mesi per soste irregolari nelle calli e nelle fondamente, 150 verbali l'anno per occupazioni irregolari di suolo pubblico coi suddetti "segnaposto".
Secondo l'assessora, sono stati concessi più permessi rispetto alle possibilità di parcheggiare, dal momento che alcune attività economiche che insistono nel centro storico ne hanno più di uno: «La zona a traffico limitato sarà un mezzo per ridurre l'accesso nelle calli, non permettendo che i non autorizzati possano sostare, specie di notte. Il comando di Polizia Locale è in sofferenza, ma gli interventi vengono fatti.
Anche se manca il senso civico, come per i mezzi a due ruote: lo scorso anno sono stati ricavati nuovi stalli in corso del Popolo e a Sottomarina. Occorre trovare nuove zone, nei cassetti degli uffici ci sono anche soluzioni alternative delle quali fare esperienza». Parzialmente soddisfatto si dichiara il firmatario dell'interrogazione, Beniamino Boscolo: «I macronumeri diventano 5 multe al giorno, mezzo verbale per occupazioni illecite... domani comunque non cambierà niente, e la ZTL è un'alibi. La questione è: quale ZTL?».
L'ASSESSORE BARIGA A SOSTEGNO DELLA CAMPAGNA VACCINALE ANTI COVID: «È FONDAMENTALE ED EFFICACE»
Il neo assessore alle Politiche Sociali, Casa e Welfare sanitario, dottor Angelo Boscolo Bariga, già primario al reparto di Medicina nell'ospedale clodiense, si unisce all'appello del direttore generale Edgardo Contato al fine di promuovere e accelerare le prenotazioni vaccinali degli ultraottantenni che non hanno ancora risposto all’appello.
«Mi rivolgo alle persone con più di 80 anni - sollecita l'assessore Bariga - prenotatevi e andate a fare il vaccino, per essere protetti dai rischi del virus. I benefici sono enormemente superiori ai rischi, che risultano estremamente limitati: i vaccini che vengono somministrati sono tutti molto efficaci per la prevenzione della malattia e dell'infezione. Se avete difficoltà nelle procedure di iscrizione, fatevi aiutare dai vostri amici o familiari: la vaccinazione è fondamentale per uscire da questa emergenza.
L'ULSS – continua l'ex primario – in collaborazione con l'amministrazione comunale ha compiuto sforzi significativi per individuare e rendere operativi in tempi brevissimi gli uffici dell'A.S.Po. al porto di Chioggia, e i relativi percorsi per l'utenza: colgo l'occasione per ringraziare il personale sanitario e tutti i volontari a supporto della campagna vaccinale, per il lavoro che continuano a svolgere ogni giorno».
Nel portale ufficiale dell'ULSS veneziana ci si può prenotare da computer, da telefono o da tablet personalizzando tre opzioni: si parte scegliendo la sede vaccinale. Scelta la sede, il vaccinando può scegliere un giorno del calendario, fino al 10 aprile. Cliccata l’opzione del giorno, l’ultimo step riguarda dunque la fascia oraria.
A questo punto è sufficiente compilare la schermata successiva con nome, cognome, email, telefono, codice fiscale, sesso, data di nascita e confermare la prenotazione. L’anziano che abbia difficoltà con i mezzi tecnologici, e non riesca a farsi aiutare da un familiare per prenotare online il vaccino, può sempre contattare il numero telefonico dedicato del Centro Unico Prenotazioni, digitando lo 041 8897908.
«Mi rivolgo alle persone con più di 80 anni - sollecita l'assessore Bariga - prenotatevi e andate a fare il vaccino, per essere protetti dai rischi del virus. I benefici sono enormemente superiori ai rischi, che risultano estremamente limitati: i vaccini che vengono somministrati sono tutti molto efficaci per la prevenzione della malattia e dell'infezione. Se avete difficoltà nelle procedure di iscrizione, fatevi aiutare dai vostri amici o familiari: la vaccinazione è fondamentale per uscire da questa emergenza.
L'ULSS – continua l'ex primario – in collaborazione con l'amministrazione comunale ha compiuto sforzi significativi per individuare e rendere operativi in tempi brevissimi gli uffici dell'A.S.Po. al porto di Chioggia, e i relativi percorsi per l'utenza: colgo l'occasione per ringraziare il personale sanitario e tutti i volontari a supporto della campagna vaccinale, per il lavoro che continuano a svolgere ogni giorno».
Nel portale ufficiale dell'ULSS veneziana ci si può prenotare da computer, da telefono o da tablet personalizzando tre opzioni: si parte scegliendo la sede vaccinale. Scelta la sede, il vaccinando può scegliere un giorno del calendario, fino al 10 aprile. Cliccata l’opzione del giorno, l’ultimo step riguarda dunque la fascia oraria.
A questo punto è sufficiente compilare la schermata successiva con nome, cognome, email, telefono, codice fiscale, sesso, data di nascita e confermare la prenotazione. L’anziano che abbia difficoltà con i mezzi tecnologici, e non riesca a farsi aiutare da un familiare per prenotare online il vaccino, può sempre contattare il numero telefonico dedicato del Centro Unico Prenotazioni, digitando lo 041 8897908.
martedì 30 marzo 2021
UN’EMAIL NON PARTITA BLOCCA LA “DEMOCRAZIA A DISTANZA”: SALTA IL CONSIGLIO COMUNALE DI CHIOGGIA, DOMANI L’ELEZIONE DEL NUOVO PRESIDENTE
Un'email non partita, e si blocca il consiglio comunale. È andata a vuoto, dopo un'ora e mezza di tentativi, la seduta dell'assemblea cittadina convocata online per oggi alle ore 14: all'ordine del giorno, soprattutto, vi era l'elezione del nuovo o della nuova presidente, preliminare rispetto al resto dei 22 argomenti sul tavolo. Per scegliere la nuova guida del consiglio, gli esponenti dei gruppi politici avrebbero dovuto accreditarsi attraverso, appunto, la ricezione di una mail da parte dell'impresa che gestisce il software, contenente la scheda per votare entro una lista di nomi: solo che ad alcuni la mail era arrivata in corso d'opera, ad altri nemmeno quella.
La presidente vicaria dell'assemblea, Marcellina Segantin, non ha potuto far altro che mettere in votazione il rinvio di 24 ore della seduta, passato a maggioranza con alcune astensioni come Beniamino Boscolo di Forza Italia e Stefano Rossetti del Movimento 5 Stelle. Dapprima la sospensione di dieci minuti è diventata di quindici, poi la mancata risoluzione del problema ha costretto a prendere la drastica decisione: un portato della "democrazia a distanza", assieme alle voci riverberate dall'eco come nell'oltretomba, che hanno messo in difficoltà la comprensione da parte degli stessi consiglieri oltre che degli utenti collegati in diretta video.
«Sembrava un software molto semplice - ha commentato Segantin - e adottato da altre amministrazioni, nonché la richiesta all'impresa di inviare la mail è stata spedita a sua volta in tempo utile. Purtroppo non è possibile effettuare le riunioni in presenza, nel perdurare della zona rossa: ho chiesto alla segretaria generale Michela Targa se fosse possibile disporre in tal senso (come richiesto anche da Marco Dolfin e Domenico Zanni) sempre con riferimento a domani, e ha risposto di no». Pertanto anche mercoledì 31 marzo la seduta del consiglio comunale di Chioggia avverrà a distanza, sperando che i problemi vengano superati. Dopo un anno di emergenza sanitaria, ci si chiede come sia possibile non aver provveduto a oliare i meccanismi delle videoconferenze e del voto a distanza per il Comune.
Imbufaliti, naturalmente, i consiglieri comunali che hanno dovuto rinunciare a un pomeriggio di lavoro per niente: se Leonardo Ranieri fa notare come domani difficilmente saranno esauriti tutti gli argomenti, rendendo necessaria una ulteriore riconvocazione per concluderli, Beniamino Boscolo attacca l'amministrazione comunale. «Se non riesce a gestire manco questo aspetto - osserva il capogruppo di Forza Italia - controllando il lavoro degli uffici, non ci si deve meravigliare se, ad esempio, i Lavori Pubblici hanno le pratiche bloccate.
Il sindaco e la giunta dovrebbero controllare ogni volta se tutto va bene, e non lo fanno: ora mi spiego le criticità dei referati, e i problemi che creano a imprese e cittadini. Le dimissioni sembrerebbero un atto dovuto... ma evidentemente c’è ancora bisogno della poltrona». E suona come una beffa l'invito finale della stessa Segantin, che dispiacendosi per la «mezz'ora andata persa» (in realtà un'ora e mezza, ndr) ha invitato i consiglieri a uscire per una passeggiata, complice il bel sole. Come se anche per gli esseri umani, e non solo per i softare e i computer, non vigesse la zona rossa. E al nuovo presidente, o alla nuova presidente, ci si penserà domani.
La presidente vicaria dell'assemblea, Marcellina Segantin, non ha potuto far altro che mettere in votazione il rinvio di 24 ore della seduta, passato a maggioranza con alcune astensioni come Beniamino Boscolo di Forza Italia e Stefano Rossetti del Movimento 5 Stelle. Dapprima la sospensione di dieci minuti è diventata di quindici, poi la mancata risoluzione del problema ha costretto a prendere la drastica decisione: un portato della "democrazia a distanza", assieme alle voci riverberate dall'eco come nell'oltretomba, che hanno messo in difficoltà la comprensione da parte degli stessi consiglieri oltre che degli utenti collegati in diretta video.
«Sembrava un software molto semplice - ha commentato Segantin - e adottato da altre amministrazioni, nonché la richiesta all'impresa di inviare la mail è stata spedita a sua volta in tempo utile. Purtroppo non è possibile effettuare le riunioni in presenza, nel perdurare della zona rossa: ho chiesto alla segretaria generale Michela Targa se fosse possibile disporre in tal senso (come richiesto anche da Marco Dolfin e Domenico Zanni) sempre con riferimento a domani, e ha risposto di no». Pertanto anche mercoledì 31 marzo la seduta del consiglio comunale di Chioggia avverrà a distanza, sperando che i problemi vengano superati. Dopo un anno di emergenza sanitaria, ci si chiede come sia possibile non aver provveduto a oliare i meccanismi delle videoconferenze e del voto a distanza per il Comune.
Imbufaliti, naturalmente, i consiglieri comunali che hanno dovuto rinunciare a un pomeriggio di lavoro per niente: se Leonardo Ranieri fa notare come domani difficilmente saranno esauriti tutti gli argomenti, rendendo necessaria una ulteriore riconvocazione per concluderli, Beniamino Boscolo attacca l'amministrazione comunale. «Se non riesce a gestire manco questo aspetto - osserva il capogruppo di Forza Italia - controllando il lavoro degli uffici, non ci si deve meravigliare se, ad esempio, i Lavori Pubblici hanno le pratiche bloccate.
Il sindaco e la giunta dovrebbero controllare ogni volta se tutto va bene, e non lo fanno: ora mi spiego le criticità dei referati, e i problemi che creano a imprese e cittadini. Le dimissioni sembrerebbero un atto dovuto... ma evidentemente c’è ancora bisogno della poltrona». E suona come una beffa l'invito finale della stessa Segantin, che dispiacendosi per la «mezz'ora andata persa» (in realtà un'ora e mezza, ndr) ha invitato i consiglieri a uscire per una passeggiata, complice il bel sole. Come se anche per gli esseri umani, e non solo per i softare e i computer, non vigesse la zona rossa. E al nuovo presidente, o alla nuova presidente, ci si penserà domani.
lunedì 29 marzo 2021
NUOVO LUNGOMARE, IL SINDACO FERRO: «LA SOPRINTENDENZA HA BOCCIATO SOLO LE PALME NEI CAMMINAMENTI DI ACCESSO AL MARE»
Nei giorni scorsi è pervenuto il parere favorevole della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e la Laguna, in merito al progetto del nuovo lungomare Adriatico di Sottomarina, redatto dall'architetto Mauro Zamengo. «Il progetto deve attenersi ad alcune prescrizioni», spiega il sindaco Alessandro Ferro: «Diversamente da quanto comunicato in questi giorni in maniera fuorviante, esso ha ottenuto il parere favorevole da parte della Soprintendenza.
L'unica prescrizione riguarda due camminamenti di accesso al mare, che devono semplicemente essere privi di palme. Perplessità che tra l'altro avevo già espresso all'allora assessora, mentre la pavimentazione di uno dei due deve essere realizzata in legno riciclato, diversamente dalle lastre di porfido che il progetto indicava quale soluzione per il transito dei mezzi di soccorso. Troveremo presto una soluzione con gli uffici tecnici, per aggiornare questi dettagli».
Aggiunge Ferro: «Il primo stralcio del progetto può andare avanti per il tratto di lungomare che va dall'intersezione con viale Umbria fino a quella con viale Piemonte. Il progetto definitivo del primo stralcio è già stato consegnato; non appena verrà approvato dalla giunta, verrà consegnato l'esecutivo. Dopodiché si darà seguito alla gara per l'assegnazione dei lavori, che riconfermiamo possa avvenire già da quest'anno. Assieme all'area ex Reduci, portiamo avanti l'ammodernamento e il miglioramento di questa parte di Sottomarina, con più servizi, più attività e parcheggi a servizio dei cittadini e dei turisti».
L'unica prescrizione riguarda due camminamenti di accesso al mare, che devono semplicemente essere privi di palme. Perplessità che tra l'altro avevo già espresso all'allora assessora, mentre la pavimentazione di uno dei due deve essere realizzata in legno riciclato, diversamente dalle lastre di porfido che il progetto indicava quale soluzione per il transito dei mezzi di soccorso. Troveremo presto una soluzione con gli uffici tecnici, per aggiornare questi dettagli».
Aggiunge Ferro: «Il primo stralcio del progetto può andare avanti per il tratto di lungomare che va dall'intersezione con viale Umbria fino a quella con viale Piemonte. Il progetto definitivo del primo stralcio è già stato consegnato; non appena verrà approvato dalla giunta, verrà consegnato l'esecutivo. Dopodiché si darà seguito alla gara per l'assegnazione dei lavori, che riconfermiamo possa avvenire già da quest'anno. Assieme all'area ex Reduci, portiamo avanti l'ammodernamento e il miglioramento di questa parte di Sottomarina, con più servizi, più attività e parcheggi a servizio dei cittadini e dei turisti».
PRIMO GIORNO AL LAVORO PER IL NUOVO ASSESSORE BARIGA: «QUI PER SPIRITO DI SERVIZIO, NON HO SECONDI FINI POLITICI»
Primo giorno negli uffici di palazzo Morosini, questa mattina, per il nuovo assessore alle Politiche Sociali e alla Casa, Angelo Boscolo Bariga. Il medico settantenne, ora in pensione, ha accettato di "metterci la faccia" in un momento difficile e per pochi mesi: «La ragione per la quale ho detto sì all'incarico - ha commentato davanti le telecamere di Chioggia Azzurra - sta proprio nella situazione in cui stiamo vivendo con l'emergenza Covid, poiché sul piano assistenziale sono aumentate le richieste da parte dei cittadini».
Un impegno non da poco, che il neoassessore intende portare avanti facendo tesoro dell'esperienza dei dipendenti del settore: «Non ho una grande "tradizione" in tema - continua il dottor Bariga - e mi riprometto quindi di consultarmi con gli uffici per fare il punto delle esigenze e delle priorità. Se possibile, anche riuscire a risolvere la carenza di personale» operativo, che si ripercuote nelle risposte da dare alla cittadinanza.
Il dottor Bariga conosce ovviamente la questione sanitaria, e si sta addentrando nelle altre deleghe attribuitegli dal sindaco («senza conoscenza non si può agire»): garantisce massimo impegno e ha già concertato alcune riunioni con le associazioni di volontariato del "tavolo sociale". «Una ne ho già avuta con i vertici di ANTEAS e AUSER - spiega l'assessore - che intendono aprire una struttura di aiuto agli anziani soli. Avranno tutto il mio appoggio».
Ieri l'ex presidente del consiglio comunale, Endri Bullo, aveva ventilato una futura candidatura dell'assessore Boscolo Bariga a sindaco della città, sotto le insegne del PD e del Movimento 5 Stelle: «In questo momento non guardo al mio futuro - conclude il medico - e non ho altri fini. Sono all'opera qui per spirito di servizio, non c'è altro dietro. Ho dato prova dell'attaccamento alla città quando sono andato in quiescenza, nel 2017, lavorando ancora come primario volontario per un altro anno, a garantire la continuità».
Un impegno non da poco, che il neoassessore intende portare avanti facendo tesoro dell'esperienza dei dipendenti del settore: «Non ho una grande "tradizione" in tema - continua il dottor Bariga - e mi riprometto quindi di consultarmi con gli uffici per fare il punto delle esigenze e delle priorità. Se possibile, anche riuscire a risolvere la carenza di personale» operativo, che si ripercuote nelle risposte da dare alla cittadinanza.
Il dottor Bariga conosce ovviamente la questione sanitaria, e si sta addentrando nelle altre deleghe attribuitegli dal sindaco («senza conoscenza non si può agire»): garantisce massimo impegno e ha già concertato alcune riunioni con le associazioni di volontariato del "tavolo sociale". «Una ne ho già avuta con i vertici di ANTEAS e AUSER - spiega l'assessore - che intendono aprire una struttura di aiuto agli anziani soli. Avranno tutto il mio appoggio».
Ieri l'ex presidente del consiglio comunale, Endri Bullo, aveva ventilato una futura candidatura dell'assessore Boscolo Bariga a sindaco della città, sotto le insegne del PD e del Movimento 5 Stelle: «In questo momento non guardo al mio futuro - conclude il medico - e non ho altri fini. Sono all'opera qui per spirito di servizio, non c'è altro dietro. Ho dato prova dell'attaccamento alla città quando sono andato in quiescenza, nel 2017, lavorando ancora come primario volontario per un altro anno, a garantire la continuità».
DOMANI (E MERCOLEDÌ?) CONSIGLIO COMUNALE PER ELEGGERE IL NUOVO O LA NUOVA PRESIDENTE: È STALLO TRA EX MAGGIORANZA E OPPOSIZIONI
Seduta cruciale del consiglio comunale di Chioggia in programma domani, martedì 30 marzo, ed eventualmente mercoledì 31. Sono infatti 22 gli argomenti in discussione nella videoconferenza a distanza, primo fra tutti l'elezione del nuovo o della nuova presidente dell'assemblea cittadina: la seduta sarà diretta dalla vicepresidente vicaria delle ormai ex minoranze, Marcellina Segantin, che aveva manifestato più volte l'intenzione di non accettare l'avanzamento di grado per la concomitanza coi suoi numerosi impegni lavorativi.
Ma in queste ore crescono le pressioni per convincerla ad accettare la prosecuzione del mandato fino ad ottobre, quando la città tornerà al voto. L'alternativa ventilata nelle scorse settimane è l'affidamento del mandato a Maria Chiara Boccato, eletta nel Movimento 5 Stelle e poi passata al gruppo misto, che risulta anche consigliera "anziana" data la somma dei voti di lista con le preferenze personali.
A fine febbraio, dopo le dimissioni di cinque esponenti stellati (i cosiddetti "ortodossi"), l'intero consiglio comunale votò scheda bianca. Le opposizioni di centrodestra, tuttavia, puntano a sfiduciare il sindaco con la forza dei numeri, non partecipando all'elezione del nuovo o della nuova presidente.
Tra gli altri temi in programma, i criteri per definire le rate del pagamento della TARI alle utenze non domestiche, le detrazioni per l'IMU, la conferma dell'aliquota per l'addizionale IRPEF. Inoltre, gli ordini del giorno relativi all'ufficio del giudice di pace, alla ferrovia Chioggia-Rovigo, alla zona a traffico limitato in centro storico e alla riduzione dei giorni di pesca nel mare Adriatico. Il consiglio comunale sarà trasmesso in diretta video dal sito del Comune di Chioggia.
Ma in queste ore crescono le pressioni per convincerla ad accettare la prosecuzione del mandato fino ad ottobre, quando la città tornerà al voto. L'alternativa ventilata nelle scorse settimane è l'affidamento del mandato a Maria Chiara Boccato, eletta nel Movimento 5 Stelle e poi passata al gruppo misto, che risulta anche consigliera "anziana" data la somma dei voti di lista con le preferenze personali.
A fine febbraio, dopo le dimissioni di cinque esponenti stellati (i cosiddetti "ortodossi"), l'intero consiglio comunale votò scheda bianca. Le opposizioni di centrodestra, tuttavia, puntano a sfiduciare il sindaco con la forza dei numeri, non partecipando all'elezione del nuovo o della nuova presidente.
Tra gli altri temi in programma, i criteri per definire le rate del pagamento della TARI alle utenze non domestiche, le detrazioni per l'IMU, la conferma dell'aliquota per l'addizionale IRPEF. Inoltre, gli ordini del giorno relativi all'ufficio del giudice di pace, alla ferrovia Chioggia-Rovigo, alla zona a traffico limitato in centro storico e alla riduzione dei giorni di pesca nel mare Adriatico. Il consiglio comunale sarà trasmesso in diretta video dal sito del Comune di Chioggia.
domenica 28 marzo 2021
OSSERVATORIO ELETTORALE, L’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE ENDRI BULLO: «BARIGA PUÒ ESSERE CANDIDATO SINDACO PER M5S E PD»
Dopo qualche settimana di pausa, dovuta al rinvio delle consultazioni amministrative al prossimo autunno, torna oggi l'osservatorio elettorale di Chioggia Azzurra con ospite Endri Bullo, già presidente del consiglio comunale ed esponente dell'ala "ortodossa" del Movimento 5 Stelle, dal quale è uscito in polemica assieme ad altri cinque esponenti locali.
Bullo è tornato agli onori delle cronache lo scorso venerdì, quando -in un dialogo riportato dal Gazzettino- aveva definito la nomina del neoassessore alle Politiche Sociali Angelo Boscolo Bariga quale frutto dell'accordo tra l'attuale gruppo reggente del Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, verso appunto la prossima scadenza elettorale.
«Il dottor Bariga, del quale ho la massima stima - ha commentato l'ex presidente del consiglio - è stato consigliere indipendente del PCI negli anni Ottanta, e ora può essere davvero il futuro candidato a sindaco che unisce le due componenti», specie dopo l'incontro romano tra Enrico Letta e Giuseppe Conte che ha cementato l'ipotesi sempre più concreta di alleanza in tutto il Paese. «Del resto - prosegue Endri Bullo - anche la stessa consigliera regionale Erika Baldin ha operato una grossa virata politica in direzione del PD».
A proposito dell'assessorato alle Politiche Sociali, l'ex consigliere "ortodosso" ricorda che, dopo le dimissioni di Luciano Frizziero il 3 giugno 2020, il gruppo consiliare del Movimento (anche sotto suggerimento dell'ex sindaco di Livorno, Filippo Nogarin) aveva avanzato al sindaco la possibilità di correre subito ai ripari, coinvolgendo Paolo Bonfà -allora vertice della rappresentanza grillina in consiglio- quale delegato a tali importanti materie, ma il sindaco si era opposto tenendo per sé l'interim, nonostante la situazione richiedesse la copertura del referato a tempo pieno.
Martedì alle ore 14 intanto è convocata la nuova seduta dell'assemblea cittadina, che dovrà prima di tutto eleggere il nuovo o la nuova presidente: «Prevedo che l'attuale vicepresidente Marcellina Segantin - osserva ancora Endri Bullo - verrà convinta ad essere confermata nell'incarico per il quale è attualmente vicaria, anche se comprendo le difficoltà nel portare avanti contemporaneamente la sua professione di architetto. Pare tramontata invece la candidatura dell'ex stellata Boccato, che sarebbe la consigliera "anziana" per regolamento».
Quanto al proprio futuro politico, Bullo conferma che non sparirà (assieme a coloro con i quali è più d'accordo) dalla sfera pubblica della città: «Sarebbe un peccato gettare l'esperienza di questi cinque anni - conferma l'ex presidente - e i progetti ancora in atto, ma tra qualche giorno daremo notizie di come struttureremo un'associazione in tal senso. È ancora presto per dire se questa si trasformerà in lista elettorale. Di certo vado fiero dei princìpi fondanti del Movimento che fu, ma l'intenzione è di lavorare al di là delle visioni politiche».
Lo stesso sta provando a fare la lista Energia Civica, ideata da alcuni attivisti del comitato No GPL, la quale di recente ha lanciato il tema del Recovery Fund da discutere in città: alla lista ha risposto il consigliere regionale Jonatan Montanariello, il quale ha ricordato come il dibattito in Regione e nella Città Metropolitana -le sedi deputate a dibatterne- si è già concluso. «Avevamo dato chiare indicazioni alla consigliera regionale Baldin - ha detto infine Endri Bullo - e ai parlamentari del M5S, riguardo le priorità per Chioggia nella spesa dei finanziamenti, ma non abbiamo più avuto notizie. A Chioggia il PD è stata l'unica forza politica ad attaccarci in maniera scorretta».
Nel quadro pre-elettorale interviene anche il locale comitato ANPI, che in una nota scrive come «un sindaco non vale l'altro», valutando le forze in campo sotto il profilo dell'affidabilità democratica e antifascista per formulare le indicazioni di voto ai propri iscritti. L'ANPI ricorda di avere lavorato bene in particolare con le giunte Guarnieri, Casson e anche con l'attuale, per il progetto delle Pietre d'Inciampo (le prossime due saranno collocate il 24 aprile, in memoria di due chioggiotti e marinanti che non tornarono dai lager nazisti) e nella speranza di veder riconosciuta la dedica di una strada ai partigiani clodiensi.
Continua, infine, con il terzo atto il gioco elettorale di Chioggia Azzurra: i venti candidabili sono diventati dapprima dieci, e ora cinque. Si può votare una e una sola volta, anonimamente, scegliendo tra l'attuale primo cittadino Alessandro Ferro (19% dei consensi maturati fin qui nel gioco), l'ex consigliere regionale Lucio Tiozzo (20%), il sindacalista di FSP Mauro Armelao (19%), il manager Adriano Tolomei (13%) e l'ex assessora all'Urbanistica Alessandra Penzo (11%). Domenica prossima, 4 aprile, rimarranno in gara solo tre di questi esponenti politici.
Bullo è tornato agli onori delle cronache lo scorso venerdì, quando -in un dialogo riportato dal Gazzettino- aveva definito la nomina del neoassessore alle Politiche Sociali Angelo Boscolo Bariga quale frutto dell'accordo tra l'attuale gruppo reggente del Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, verso appunto la prossima scadenza elettorale.
«Il dottor Bariga, del quale ho la massima stima - ha commentato l'ex presidente del consiglio - è stato consigliere indipendente del PCI negli anni Ottanta, e ora può essere davvero il futuro candidato a sindaco che unisce le due componenti», specie dopo l'incontro romano tra Enrico Letta e Giuseppe Conte che ha cementato l'ipotesi sempre più concreta di alleanza in tutto il Paese. «Del resto - prosegue Endri Bullo - anche la stessa consigliera regionale Erika Baldin ha operato una grossa virata politica in direzione del PD».
A proposito dell'assessorato alle Politiche Sociali, l'ex consigliere "ortodosso" ricorda che, dopo le dimissioni di Luciano Frizziero il 3 giugno 2020, il gruppo consiliare del Movimento (anche sotto suggerimento dell'ex sindaco di Livorno, Filippo Nogarin) aveva avanzato al sindaco la possibilità di correre subito ai ripari, coinvolgendo Paolo Bonfà -allora vertice della rappresentanza grillina in consiglio- quale delegato a tali importanti materie, ma il sindaco si era opposto tenendo per sé l'interim, nonostante la situazione richiedesse la copertura del referato a tempo pieno.
Martedì alle ore 14 intanto è convocata la nuova seduta dell'assemblea cittadina, che dovrà prima di tutto eleggere il nuovo o la nuova presidente: «Prevedo che l'attuale vicepresidente Marcellina Segantin - osserva ancora Endri Bullo - verrà convinta ad essere confermata nell'incarico per il quale è attualmente vicaria, anche se comprendo le difficoltà nel portare avanti contemporaneamente la sua professione di architetto. Pare tramontata invece la candidatura dell'ex stellata Boccato, che sarebbe la consigliera "anziana" per regolamento».
Quanto al proprio futuro politico, Bullo conferma che non sparirà (assieme a coloro con i quali è più d'accordo) dalla sfera pubblica della città: «Sarebbe un peccato gettare l'esperienza di questi cinque anni - conferma l'ex presidente - e i progetti ancora in atto, ma tra qualche giorno daremo notizie di come struttureremo un'associazione in tal senso. È ancora presto per dire se questa si trasformerà in lista elettorale. Di certo vado fiero dei princìpi fondanti del Movimento che fu, ma l'intenzione è di lavorare al di là delle visioni politiche».
Lo stesso sta provando a fare la lista Energia Civica, ideata da alcuni attivisti del comitato No GPL, la quale di recente ha lanciato il tema del Recovery Fund da discutere in città: alla lista ha risposto il consigliere regionale Jonatan Montanariello, il quale ha ricordato come il dibattito in Regione e nella Città Metropolitana -le sedi deputate a dibatterne- si è già concluso. «Avevamo dato chiare indicazioni alla consigliera regionale Baldin - ha detto infine Endri Bullo - e ai parlamentari del M5S, riguardo le priorità per Chioggia nella spesa dei finanziamenti, ma non abbiamo più avuto notizie. A Chioggia il PD è stata l'unica forza politica ad attaccarci in maniera scorretta».
Nel quadro pre-elettorale interviene anche il locale comitato ANPI, che in una nota scrive come «un sindaco non vale l'altro», valutando le forze in campo sotto il profilo dell'affidabilità democratica e antifascista per formulare le indicazioni di voto ai propri iscritti. L'ANPI ricorda di avere lavorato bene in particolare con le giunte Guarnieri, Casson e anche con l'attuale, per il progetto delle Pietre d'Inciampo (le prossime due saranno collocate il 24 aprile, in memoria di due chioggiotti e marinanti che non tornarono dai lager nazisti) e nella speranza di veder riconosciuta la dedica di una strada ai partigiani clodiensi.
Continua, infine, con il terzo atto il gioco elettorale di Chioggia Azzurra: i venti candidabili sono diventati dapprima dieci, e ora cinque. Si può votare una e una sola volta, anonimamente, scegliendo tra l'attuale primo cittadino Alessandro Ferro (19% dei consensi maturati fin qui nel gioco), l'ex consigliere regionale Lucio Tiozzo (20%), il sindacalista di FSP Mauro Armelao (19%), il manager Adriano Tolomei (13%) e l'ex assessora all'Urbanistica Alessandra Penzo (11%). Domenica prossima, 4 aprile, rimarranno in gara solo tre di questi esponenti politici.
sabato 27 marzo 2021
RIFONDAZIONE, COMITATI E ASSOCIAZIONI STAMANE IN PIAZZA A CHIOGGIA PER DIFENDERE LA LINEA FERROVIARIA CON ROVIGO: «REGIONE, RIPENSACI»
Presidio questa mattina in corso del Popolo, organizzato dal locale circolo di Rifondazione Comunista, per chiedere alla Regione Veneto di non depotenziare la ferrovia Chioggia-Rovigo e anzi di rilanciarla, evitando il trasferimento su gomma del 20% delle corse nelle ore cosiddette di "morbida".
Al microfono, davanti al municipio, si sono alternati i dirigenti del partito Francesco Zennaro e Bruna Mestrini, l'avvocato Giuseppe Boscolo Gioachina del comitato Romea Ferrovia, esponenti dell'associazione Insieme ArTe - Amare Chioggia e del comitato No GPL.
«Sappiamo che la volontà della Regione - spiega il segretario Zennaro - è di tagliare i "rami secchi", premiando le linee più frequentate. A nostro avviso la linea è poco frequentata perché abbandonata, e sosteniamo che il “ramo secco” della linea Rovigo-Chioggia è generato proprio dalle potenzialità non sfruttate: treni obsoleti (strutturalmente inadeguati per il trasporto delle persone disabili e per le biciclette), orari inadeguati alle esigenze dell’utenza, autosostituzioni già presenti anche nelle corse più frequentate, come la prima del mattino.
Inoltre l'abbandono di belle iniziative come il “treno del mare”, non più presentate da anni; concorrenza anziché integrazione con il servizio autobus, stazione ferroviaria capolinea con sala d’attesa chiusa, un mese all’anno di chiusura della linea per manutenzione e di auto sostituzione totale.
Tutto questo mentre l’utenza per motivi di lavoro, studio o svago c’è, e potrebbe aumentare con un servizio decente. Come il turismo ciclistico, anche internazionale, che vorrebbe raggiungere il Delta del Po o la Laguna di Venezia se avesse un servizio degno del 2021».
Al microfono, davanti al municipio, si sono alternati i dirigenti del partito Francesco Zennaro e Bruna Mestrini, l'avvocato Giuseppe Boscolo Gioachina del comitato Romea Ferrovia, esponenti dell'associazione Insieme ArTe - Amare Chioggia e del comitato No GPL.
«Sappiamo che la volontà della Regione - spiega il segretario Zennaro - è di tagliare i "rami secchi", premiando le linee più frequentate. A nostro avviso la linea è poco frequentata perché abbandonata, e sosteniamo che il “ramo secco” della linea Rovigo-Chioggia è generato proprio dalle potenzialità non sfruttate: treni obsoleti (strutturalmente inadeguati per il trasporto delle persone disabili e per le biciclette), orari inadeguati alle esigenze dell’utenza, autosostituzioni già presenti anche nelle corse più frequentate, come la prima del mattino.
Inoltre l'abbandono di belle iniziative come il “treno del mare”, non più presentate da anni; concorrenza anziché integrazione con il servizio autobus, stazione ferroviaria capolinea con sala d’attesa chiusa, un mese all’anno di chiusura della linea per manutenzione e di auto sostituzione totale.
Tutto questo mentre l’utenza per motivi di lavoro, studio o svago c’è, e potrebbe aumentare con un servizio decente. Come il turismo ciclistico, anche internazionale, che vorrebbe raggiungere il Delta del Po o la Laguna di Venezia se avesse un servizio degno del 2021».
venerdì 26 marzo 2021
SABATO MATTINA PRESIDIO DI RIFONDAZIONE IN CORSO DEL POPOLO: «LA LINEA FERROVIARIA CHIOGGIA-ROVIGO POCO FREQUENTATA PERCHÊ MAL GESTITA, SALVIAMOLA»
Sabato mattina dalle ore 10.30 i militanti del locale circolo di Rifondazione Comunista saranno in corso del Popolo, davanti al municipio, per chiedere alla Regione di non depotenziare la linea ferroviaria Chioggia-Rovigo e anzi di rilanciarla, evitando il trasferimento su gomma del 20% delle corse. Gli attivisti avevano già manifestato lo scorso ottobre proprio davanti la stazione, ma gli stessi nodi sono ancora al pettine.
«Sappiamo che la volontà della Regione - spiega il segretario, Francesco Zennaro - è di tagliare i "rami secchi", premiando le linee più frequentate. A nostro avviso la linea è poco frequentata perché abbandonata, e sosteniamo che il “ramo secco” della linea Rovigo-Chioggia è generato proprio dalle potenzialità non sfruttate: treni obsoleti (strutturalmente inadeguati per il trasporto delle persone disabili e per le biciclette), orari inadeguati alle esigenze dell’utenza, autosostituzioni già presenti anche nelle corse più frequentate, come la prima del mattino.
Inoltre l'abbandono di belle iniziative come il “treno del mare”, non più presentate da anni; concorrenza anziché integrazione con il servizio autobus, stazione ferroviaria capolinea con sala d’attesa chiusa, un mese all’anno di chiusura della linea per manutenzione e di auto sostituzione totale. Tutto questo mentre l’utenza per motivi di lavoro, studio o svago c’è, e potrebbe aumentare con un servizio decente. Come il turismo ciclistico, anche internazionale, che vorrebbe raggiungere il Delta del Po o la Laguna di Venezia se avesse un servizio degno del 2021».
Rifondazione critica il sindaco Alessandro Ferro: «Ci stupisce la sua scarsa combattività, pur adoperando egli stesso il treno per recarsi nel centro storico di Chioggia. Quando Chioggia Azzurra gli ha chiesto se la linea fosse mal gestita perché poco frequentata, o non piuttosto poco frequentata perché mal gestita, il primo cittadino ha risposto che può essere utilizzata "per fare commissioni" e non per recarsi al lavoro".
Gli facciamo presente - prosegue il partito - che mentre da noi col treno si vanno a fare le commissioni, altrove in Veneto (dove si inizia ad annusare il business delle Olimpiadi) si è proceduto ad elettrificazioni e si investe nell’acquisto di mezzi nuovi. Per questo abbiamo anche lanciato una petizione online su change.org, che invitiamo la cittadinanza a sostenere. Così come in piazza, sabato, sono invitate tutte le associazioni e i partiti che hanno a cuore il futuro della linea ferroviaria Rovigo-Chioggia e la sua prosecuzione verso Piove di Sacco, Padova e Mestre».
«Sappiamo che la volontà della Regione - spiega il segretario, Francesco Zennaro - è di tagliare i "rami secchi", premiando le linee più frequentate. A nostro avviso la linea è poco frequentata perché abbandonata, e sosteniamo che il “ramo secco” della linea Rovigo-Chioggia è generato proprio dalle potenzialità non sfruttate: treni obsoleti (strutturalmente inadeguati per il trasporto delle persone disabili e per le biciclette), orari inadeguati alle esigenze dell’utenza, autosostituzioni già presenti anche nelle corse più frequentate, come la prima del mattino.
Inoltre l'abbandono di belle iniziative come il “treno del mare”, non più presentate da anni; concorrenza anziché integrazione con il servizio autobus, stazione ferroviaria capolinea con sala d’attesa chiusa, un mese all’anno di chiusura della linea per manutenzione e di auto sostituzione totale. Tutto questo mentre l’utenza per motivi di lavoro, studio o svago c’è, e potrebbe aumentare con un servizio decente. Come il turismo ciclistico, anche internazionale, che vorrebbe raggiungere il Delta del Po o la Laguna di Venezia se avesse un servizio degno del 2021».
Rifondazione critica il sindaco Alessandro Ferro: «Ci stupisce la sua scarsa combattività, pur adoperando egli stesso il treno per recarsi nel centro storico di Chioggia. Quando Chioggia Azzurra gli ha chiesto se la linea fosse mal gestita perché poco frequentata, o non piuttosto poco frequentata perché mal gestita, il primo cittadino ha risposto che può essere utilizzata "per fare commissioni" e non per recarsi al lavoro".
Gli facciamo presente - prosegue il partito - che mentre da noi col treno si vanno a fare le commissioni, altrove in Veneto (dove si inizia ad annusare il business delle Olimpiadi) si è proceduto ad elettrificazioni e si investe nell’acquisto di mezzi nuovi. Per questo abbiamo anche lanciato una petizione online su change.org, che invitiamo la cittadinanza a sostenere. Così come in piazza, sabato, sono invitate tutte le associazioni e i partiti che hanno a cuore il futuro della linea ferroviaria Rovigo-Chioggia e la sua prosecuzione verso Piove di Sacco, Padova e Mestre».
OGGI SCIOPERO DEI TRASPORTI, IL PD CON I LAVORATORI: «IL GOVERNO HA FATTO LA SUA PARTE. COMUNE DI VENEZIA E REGIONE, SE CI SIETE BATTETE UN COLPO»
I consiglieri regionali Jonatan Montanariello, Francesca Zottis e Giacomo Possamai manifestano la loro vicinanza ai lavoratori di AVM/ACTV che anche oggi hanno scioperato per difendere i propri diritti. «Il governo ha fatto la propria parte - affermano gli esponenti dell'opposizione - attendiamo ora che si sveglino il Comune di Venezia e la Regione». La lotta da settimane vede coinvolti i dipendenti dell'azienda di trasporto pubblico assieme ai sindacati: «Il loro grande senso di responsabilità - proseguono Montanariello, Zottis e Possamai - meriterebbe risposte adeguate, non basta battere cassa a Roma».
I tre politici ricostruiscono la vicenda degli stanziamenti: «Il precedente governo Conte II, con la ministra Paola de Micheli alle Infrastrutture, aveva finanziato la holding AVM con 36 milioni e mezzo, dei quali 16 già incamerati. Nei giorni scorso è stato firmato un decreto per finanziare il trasporto pubblico locale con 800 milioni, 400 per il 2020 e altrettanti per il 2021: di questi, circa 26 sono destinati ad AVM, circa 13 a compensazione degli ammortamenti.
È quindi grazie all’impegno del Partito Democratico a ogni livello - concludono i consiglieri - se il trasporto pubblico locale è nell’agenda delle priorità. Viene quindi da sorridere amaramente quando sentiamo l’amministrazione di Venezia o la Regione chiedere a Roma di fare la propria parte: ancora stiamo attendendo la loro. Il Comune è sempre impantanato nel dibattito se la quota d’introito derivante dalla vendita dei biglietti la lascerà o meno all’azienda, vista la crisi; Palazzo Balbi critica AVM ma non muove un dito. Se le istituzioni locali avessero fatto un decimo di quanto ha fatto il governo, probabilmente la vicenda sarebbe già stata archiviata».
I tre politici ricostruiscono la vicenda degli stanziamenti: «Il precedente governo Conte II, con la ministra Paola de Micheli alle Infrastrutture, aveva finanziato la holding AVM con 36 milioni e mezzo, dei quali 16 già incamerati. Nei giorni scorso è stato firmato un decreto per finanziare il trasporto pubblico locale con 800 milioni, 400 per il 2020 e altrettanti per il 2021: di questi, circa 26 sono destinati ad AVM, circa 13 a compensazione degli ammortamenti.
È quindi grazie all’impegno del Partito Democratico a ogni livello - concludono i consiglieri - se il trasporto pubblico locale è nell’agenda delle priorità. Viene quindi da sorridere amaramente quando sentiamo l’amministrazione di Venezia o la Regione chiedere a Roma di fare la propria parte: ancora stiamo attendendo la loro. Il Comune è sempre impantanato nel dibattito se la quota d’introito derivante dalla vendita dei biglietti la lascerà o meno all’azienda, vista la crisi; Palazzo Balbi critica AVM ma non muove un dito. Se le istituzioni locali avessero fatto un decimo di quanto ha fatto il governo, probabilmente la vicenda sarebbe già stata archiviata».
NUOVO LUNGOMARE DI SOTTOMARINA: LA SOPRINTENDENZA BOCCIA LA MESSA A DIMORA DI 513 PALME, E CHIEDE PERCORSI A MARE IN LEGNO
La Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio avrebbe espresso dubbi, se non apertamente bocciato, il progetto per il nuovo lungomare di Sottomarina, almeno nella parte che prevede la messa a dimora di 513 palme.
Lo comunica Giorgio Bellemo, presidente dei concessionari balneari riuniti in ASCOT, in dialogo davanti alle telecamere di Chioggia Azzurra: il Comune ha inviato, per regola, il progetto redatto dall'architetto Mauro Zamengo, e ha ottenuto quale risposta da Venezia una nota negativa relativamente ai percorsi a mare -che dovrebbero essere in legno- oltre appunto alle palme, considerate non autoctone.
«Rimango perplesso - esordisce Bellemo - in quanto lo stesso ente, nel piano di 15 anni fa, le aveva valutate positivamente, e peraltro le ha autorizzate lungo l'arenile di Jesolo. La perplessità aumenta quando vedo che sono stati autorizzati l'aumento di cubatura vicino alle spiagge, il parcheggio a un piano all'isola dell'Unione, la passerella in metallo che attraversa il canal Vena». A parte questo aspetto, che dovrebbe produrre nuovi sviluppi nelle prossime settimane, la stagione turistica intende partire con il piede giusto nonostante le difficoltà: gli stabilimenti sono già all'opera per montare le strutture.
«I sindaci del litorale veneto - spiega il presidente di ASCOT - stanno stendendo un protocollo operativo valido per tutti, che andrà poi declinato a livello locale. Ci dovranno essere anche regole relative al numero massimo di persone facenti capo a una singola capanna, con l'osservanza di sanzioni per chi trasgredisce. In Romagna, ad esempio, un'ordinanza regionale consente di pranzare sotto gli ombrelloni: qui ancora no».
Giorgio Bellemo giudica molto positivo l'andamento della stagione balneare 2020, nonostante le difficoltà: «Ci sono state molte informazioni e poche sanzioni, perché Sottomarina offre servizi che non si trovano altrove, specie dal punto di vista dell'inclusione e dei presìdi sanitari direttamente in spiaggia. Chiediamo anzi che venga modificato il piano dell'arenile per consentire l'impianto di servizi igienici anche nelle fasce B».
Lo comunica Giorgio Bellemo, presidente dei concessionari balneari riuniti in ASCOT, in dialogo davanti alle telecamere di Chioggia Azzurra: il Comune ha inviato, per regola, il progetto redatto dall'architetto Mauro Zamengo, e ha ottenuto quale risposta da Venezia una nota negativa relativamente ai percorsi a mare -che dovrebbero essere in legno- oltre appunto alle palme, considerate non autoctone.
«Rimango perplesso - esordisce Bellemo - in quanto lo stesso ente, nel piano di 15 anni fa, le aveva valutate positivamente, e peraltro le ha autorizzate lungo l'arenile di Jesolo. La perplessità aumenta quando vedo che sono stati autorizzati l'aumento di cubatura vicino alle spiagge, il parcheggio a un piano all'isola dell'Unione, la passerella in metallo che attraversa il canal Vena». A parte questo aspetto, che dovrebbe produrre nuovi sviluppi nelle prossime settimane, la stagione turistica intende partire con il piede giusto nonostante le difficoltà: gli stabilimenti sono già all'opera per montare le strutture.
«I sindaci del litorale veneto - spiega il presidente di ASCOT - stanno stendendo un protocollo operativo valido per tutti, che andrà poi declinato a livello locale. Ci dovranno essere anche regole relative al numero massimo di persone facenti capo a una singola capanna, con l'osservanza di sanzioni per chi trasgredisce. In Romagna, ad esempio, un'ordinanza regionale consente di pranzare sotto gli ombrelloni: qui ancora no».
Giorgio Bellemo giudica molto positivo l'andamento della stagione balneare 2020, nonostante le difficoltà: «Ci sono state molte informazioni e poche sanzioni, perché Sottomarina offre servizi che non si trovano altrove, specie dal punto di vista dell'inclusione e dei presìdi sanitari direttamente in spiaggia. Chiediamo anzi che venga modificato il piano dell'arenile per consentire l'impianto di servizi igienici anche nelle fasce B».
giovedì 25 marzo 2021
VERTENZA TARI, FRATELLI D'ITALIA: «SOSTENERE LE IMPRESE E I COMUNI, ANCHE CON UN FONDO NAZIONALE»
Nel dibattito che si è acceso in questi giorni a Chioggia in merito al pagamento al Comune degli arretrati della TARI da parte delle utenze non domestiche, principalmente concessionari balneari, a seguito di una vicenda legale che si trascina da anni, interviene il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio regionale, Raffaele Speranzon. «È un tema che richiede due livelli di intervento - esordisce l'esponente della destra - uno locale ed uno nazionale. Da un lato è necessario un segnale verso le imprese, che stanno affrontando un durissimo periodo di crisi legato alla pandemia; da parte loro c'è già stato l'impegno ad onorare i debiti, chiedendo però una dilazione dei pagamenti viste anche le difficoltà economiche del momento, che sicuramente si protrarranno anche per i prossimi mesi. Il Comune potrebbe quindi rateizzare nel medio periodo quanto dovuto: gli operatori turistici rilevano inoltre come le altre località limitrofe del litorale stanno procedendo ad alcune riduzioni tariffarie e, senza una dilatazione dei pagamenti, questa differenza comporterebbe difficoltà nel poter formulare offerte concorrenziali».
C'è poi un livello nazionale nel quale intervenire: «Per aiutare le imprese - prosegue Speranzon - è necessario sostenere economicamente i Comuni: è necessaria quindi l'istituzione di un fondo nazionale, che consenta loro di coprire interamente i mancati ammanchi da tributi locali a causa della crisi, della sospensione da parte del governo, per le riduzioni tariffarie decise dai singoli enti quale segno di vicinanza a cittadini e imprese. Per questo - conclude il consigliere regionale - io personalmente e il gruppo consiliare veneto di Fratelli d'Italia ci attiveremo con referenti e rappresentanti a Roma, a partire dal coordinatore regionale e senatore Luca de Carlo (che tra l'altro è anche sindaco), per chiedere al governo adeguati stanziamenti su questo fronte, al fine di tutelare gli enti locali e garantire alle imprese di poter continuare a lavorare».
C'è poi un livello nazionale nel quale intervenire: «Per aiutare le imprese - prosegue Speranzon - è necessario sostenere economicamente i Comuni: è necessaria quindi l'istituzione di un fondo nazionale, che consenta loro di coprire interamente i mancati ammanchi da tributi locali a causa della crisi, della sospensione da parte del governo, per le riduzioni tariffarie decise dai singoli enti quale segno di vicinanza a cittadini e imprese. Per questo - conclude il consigliere regionale - io personalmente e il gruppo consiliare veneto di Fratelli d'Italia ci attiveremo con referenti e rappresentanti a Roma, a partire dal coordinatore regionale e senatore Luca de Carlo (che tra l'altro è anche sindaco), per chiedere al governo adeguati stanziamenti su questo fronte, al fine di tutelare gli enti locali e garantire alle imprese di poter continuare a lavorare».
mercoledì 24 marzo 2021
ADDIZIONALE IRPEF, BENIAMINO BOSCOLO (FORZA ITALIA): «L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE SBAGLIA TEMPI E MODI DELLA SUA APPLICAZIONE AL MASSIMO LIVELLO»
Il capogruppo di Forza Italia, Beniamino Boscolo, critica l'amministrazione comunale di Chioggia quanto all'applicazione al massimo livello dell'aliquota IRPEF. «In sede di approvazione del bilancio triennale - si spiega Boscolo - l'amministrazione grillina aveva previsto per il 2021 l'aliquota massima (0.80%) per l'addizionale IRPEF, a causa del mancato introito della TARI e l'incremento del fondo crediti di dubbia esigibilità, per poi promettere di attuare ogni azione possibile al fine di non aumentarla", previo accordo con le aziende balneari morose.
Nonostante tutti noi (Veritas, amministrazione, maggioranza e opposizione, associazioni di categoria e imprese) abbiamo lavorato affinché tutto si sistemasse - commenta l'esponente della minoranza - l'amministrazione oggi non dà seguito a questo impegno, vista l'ipotesi di deliberazione presentata alla V commissione, che va nella direzione opposta». Con la nuova aliquota unica IRPEF 2021, che l'amministrazione ha intenzione di applicare, secondo Beniamino Boscolo saranno colpite le famiglie con i redditi più bassi, fatta salva la conferma dell'esenzione per redditi inferiori a 15mila euro.
Nella sintesi degli scaglioni fornita da Forza Italia, chi ha un reddito fino a 15mila euro vedrà la propria aliquota aumentare dallo 0.49% allo 0.8% (pari al 38.7% in più); i redditi da 15mila a 28mila passeranno dallo 0.5% allo 0.8% (+37.5%), i redditi da 28mila a 55mila vedranno un aumento dell'addizionale da 0.6% a 0.8% (+25%), i redditi da 55mila a 75mila passeranno da 0.7% a 0.8% (+12.5%), infine l'addizionale comunale sull'IRPEF rimarrà invariata per chi gode di un reddito superiore a 75mila euro.
«La decisione che vuole prendere l'amministrazione Ferro - prosegue Boscolo - in un periodo di grave crisi economica e sociale è da ritenersi sbagliata e iniqua: l'incremento delle aliquote aumenta la pressione fiscale in assenza di una reale progressività dell'imposta, incidendo quasi unicamente nei redditi bassi, che siano famiglie, lavoratori, pensionati, fasce deboli. Va ricordato che l'IRPEF è un'imposta diretta (si applica al reddito percepito), personale (a tutti i soggetti con reddito proprio) e progressiva (per le aliquote e gli scaglioni).
Mentre il Governo - conclude il consigliere - mediante la legge di bilancio 2021 istituisce un fondo specifico per la riforma fiscale, allo scopo di permettere maggiori bonus IRPEF in busta paga a lavoratori e pensionati, il Comune di Chioggia aumenta la sua addizionale al massimo dell'aliquota, con la previsione di incamerare oltre un milione e mezzo. Sono sbagliati quindi sia i tempi che i modi dell'applicazione, oggi quale scusa hanno, visto che i mancati introiti della TARI sono in via di soluzione?».
Nonostante tutti noi (Veritas, amministrazione, maggioranza e opposizione, associazioni di categoria e imprese) abbiamo lavorato affinché tutto si sistemasse - commenta l'esponente della minoranza - l'amministrazione oggi non dà seguito a questo impegno, vista l'ipotesi di deliberazione presentata alla V commissione, che va nella direzione opposta». Con la nuova aliquota unica IRPEF 2021, che l'amministrazione ha intenzione di applicare, secondo Beniamino Boscolo saranno colpite le famiglie con i redditi più bassi, fatta salva la conferma dell'esenzione per redditi inferiori a 15mila euro.
Nella sintesi degli scaglioni fornita da Forza Italia, chi ha un reddito fino a 15mila euro vedrà la propria aliquota aumentare dallo 0.49% allo 0.8% (pari al 38.7% in più); i redditi da 15mila a 28mila passeranno dallo 0.5% allo 0.8% (+37.5%), i redditi da 28mila a 55mila vedranno un aumento dell'addizionale da 0.6% a 0.8% (+25%), i redditi da 55mila a 75mila passeranno da 0.7% a 0.8% (+12.5%), infine l'addizionale comunale sull'IRPEF rimarrà invariata per chi gode di un reddito superiore a 75mila euro.
«La decisione che vuole prendere l'amministrazione Ferro - prosegue Boscolo - in un periodo di grave crisi economica e sociale è da ritenersi sbagliata e iniqua: l'incremento delle aliquote aumenta la pressione fiscale in assenza di una reale progressività dell'imposta, incidendo quasi unicamente nei redditi bassi, che siano famiglie, lavoratori, pensionati, fasce deboli. Va ricordato che l'IRPEF è un'imposta diretta (si applica al reddito percepito), personale (a tutti i soggetti con reddito proprio) e progressiva (per le aliquote e gli scaglioni).
Mentre il Governo - conclude il consigliere - mediante la legge di bilancio 2021 istituisce un fondo specifico per la riforma fiscale, allo scopo di permettere maggiori bonus IRPEF in busta paga a lavoratori e pensionati, il Comune di Chioggia aumenta la sua addizionale al massimo dell'aliquota, con la previsione di incamerare oltre un milione e mezzo. Sono sbagliati quindi sia i tempi che i modi dell'applicazione, oggi quale scusa hanno, visto che i mancati introiti della TARI sono in via di soluzione?».