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domenica 28 marzo 2021
OSSERVATORIO ELETTORALE, L’EX PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE ENDRI BULLO: «BARIGA PUÒ ESSERE CANDIDATO SINDACO PER M5S E PD»
Dopo qualche settimana di pausa, dovuta al rinvio delle consultazioni amministrative al prossimo autunno, torna oggi l'osservatorio elettorale di Chioggia Azzurra con ospite Endri Bullo, già presidente del consiglio comunale ed esponente dell'ala "ortodossa" del Movimento 5 Stelle, dal quale è uscito in polemica assieme ad altri cinque esponenti locali.
Bullo è tornato agli onori delle cronache lo scorso venerdì, quando -in un dialogo riportato dal Gazzettino- aveva definito la nomina del neoassessore alle Politiche Sociali Angelo Boscolo Bariga quale frutto dell'accordo tra l'attuale gruppo reggente del Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, verso appunto la prossima scadenza elettorale.
«Il dottor Bariga, del quale ho la massima stima - ha commentato l'ex presidente del consiglio - è stato consigliere indipendente del PCI negli anni Ottanta, e ora può essere davvero il futuro candidato a sindaco che unisce le due componenti», specie dopo l'incontro romano tra Enrico Letta e Giuseppe Conte che ha cementato l'ipotesi sempre più concreta di alleanza in tutto il Paese. «Del resto - prosegue Endri Bullo - anche la stessa consigliera regionale Erika Baldin ha operato una grossa virata politica in direzione del PD».
A proposito dell'assessorato alle Politiche Sociali, l'ex consigliere "ortodosso" ricorda che, dopo le dimissioni di Luciano Frizziero il 3 giugno 2020, il gruppo consiliare del Movimento (anche sotto suggerimento dell'ex sindaco di Livorno, Filippo Nogarin) aveva avanzato al sindaco la possibilità di correre subito ai ripari, coinvolgendo Paolo Bonfà -allora vertice della rappresentanza grillina in consiglio- quale delegato a tali importanti materie, ma il sindaco si era opposto tenendo per sé l'interim, nonostante la situazione richiedesse la copertura del referato a tempo pieno.
Martedì alle ore 14 intanto è convocata la nuova seduta dell'assemblea cittadina, che dovrà prima di tutto eleggere il nuovo o la nuova presidente: «Prevedo che l'attuale vicepresidente Marcellina Segantin - osserva ancora Endri Bullo - verrà convinta ad essere confermata nell'incarico per il quale è attualmente vicaria, anche se comprendo le difficoltà nel portare avanti contemporaneamente la sua professione di architetto. Pare tramontata invece la candidatura dell'ex stellata Boccato, che sarebbe la consigliera "anziana" per regolamento».
Quanto al proprio futuro politico, Bullo conferma che non sparirà (assieme a coloro con i quali è più d'accordo) dalla sfera pubblica della città: «Sarebbe un peccato gettare l'esperienza di questi cinque anni - conferma l'ex presidente - e i progetti ancora in atto, ma tra qualche giorno daremo notizie di come struttureremo un'associazione in tal senso. È ancora presto per dire se questa si trasformerà in lista elettorale. Di certo vado fiero dei princìpi fondanti del Movimento che fu, ma l'intenzione è di lavorare al di là delle visioni politiche».
Lo stesso sta provando a fare la lista Energia Civica, ideata da alcuni attivisti del comitato No GPL, la quale di recente ha lanciato il tema del Recovery Fund da discutere in città: alla lista ha risposto il consigliere regionale Jonatan Montanariello, il quale ha ricordato come il dibattito in Regione e nella Città Metropolitana -le sedi deputate a dibatterne- si è già concluso. «Avevamo dato chiare indicazioni alla consigliera regionale Baldin - ha detto infine Endri Bullo - e ai parlamentari del M5S, riguardo le priorità per Chioggia nella spesa dei finanziamenti, ma non abbiamo più avuto notizie. A Chioggia il PD è stata l'unica forza politica ad attaccarci in maniera scorretta».
Nel quadro pre-elettorale interviene anche il locale comitato ANPI, che in una nota scrive come «un sindaco non vale l'altro», valutando le forze in campo sotto il profilo dell'affidabilità democratica e antifascista per formulare le indicazioni di voto ai propri iscritti. L'ANPI ricorda di avere lavorato bene in particolare con le giunte Guarnieri, Casson e anche con l'attuale, per il progetto delle Pietre d'Inciampo (le prossime due saranno collocate il 24 aprile, in memoria di due chioggiotti e marinanti che non tornarono dai lager nazisti) e nella speranza di veder riconosciuta la dedica di una strada ai partigiani clodiensi.
Continua, infine, con il terzo atto il gioco elettorale di Chioggia Azzurra: i venti candidabili sono diventati dapprima dieci, e ora cinque. Si può votare una e una sola volta, anonimamente, scegliendo tra l'attuale primo cittadino Alessandro Ferro (19% dei consensi maturati fin qui nel gioco), l'ex consigliere regionale Lucio Tiozzo (20%), il sindacalista di FSP Mauro Armelao (19%), il manager Adriano Tolomei (13%) e l'ex assessora all'Urbanistica Alessandra Penzo (11%). Domenica prossima, 4 aprile, rimarranno in gara solo tre di questi esponenti politici.
Bullo è tornato agli onori delle cronache lo scorso venerdì, quando -in un dialogo riportato dal Gazzettino- aveva definito la nomina del neoassessore alle Politiche Sociali Angelo Boscolo Bariga quale frutto dell'accordo tra l'attuale gruppo reggente del Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, verso appunto la prossima scadenza elettorale.
«Il dottor Bariga, del quale ho la massima stima - ha commentato l'ex presidente del consiglio - è stato consigliere indipendente del PCI negli anni Ottanta, e ora può essere davvero il futuro candidato a sindaco che unisce le due componenti», specie dopo l'incontro romano tra Enrico Letta e Giuseppe Conte che ha cementato l'ipotesi sempre più concreta di alleanza in tutto il Paese. «Del resto - prosegue Endri Bullo - anche la stessa consigliera regionale Erika Baldin ha operato una grossa virata politica in direzione del PD».
A proposito dell'assessorato alle Politiche Sociali, l'ex consigliere "ortodosso" ricorda che, dopo le dimissioni di Luciano Frizziero il 3 giugno 2020, il gruppo consiliare del Movimento (anche sotto suggerimento dell'ex sindaco di Livorno, Filippo Nogarin) aveva avanzato al sindaco la possibilità di correre subito ai ripari, coinvolgendo Paolo Bonfà -allora vertice della rappresentanza grillina in consiglio- quale delegato a tali importanti materie, ma il sindaco si era opposto tenendo per sé l'interim, nonostante la situazione richiedesse la copertura del referato a tempo pieno.
Martedì alle ore 14 intanto è convocata la nuova seduta dell'assemblea cittadina, che dovrà prima di tutto eleggere il nuovo o la nuova presidente: «Prevedo che l'attuale vicepresidente Marcellina Segantin - osserva ancora Endri Bullo - verrà convinta ad essere confermata nell'incarico per il quale è attualmente vicaria, anche se comprendo le difficoltà nel portare avanti contemporaneamente la sua professione di architetto. Pare tramontata invece la candidatura dell'ex stellata Boccato, che sarebbe la consigliera "anziana" per regolamento».
Quanto al proprio futuro politico, Bullo conferma che non sparirà (assieme a coloro con i quali è più d'accordo) dalla sfera pubblica della città: «Sarebbe un peccato gettare l'esperienza di questi cinque anni - conferma l'ex presidente - e i progetti ancora in atto, ma tra qualche giorno daremo notizie di come struttureremo un'associazione in tal senso. È ancora presto per dire se questa si trasformerà in lista elettorale. Di certo vado fiero dei princìpi fondanti del Movimento che fu, ma l'intenzione è di lavorare al di là delle visioni politiche».
Lo stesso sta provando a fare la lista Energia Civica, ideata da alcuni attivisti del comitato No GPL, la quale di recente ha lanciato il tema del Recovery Fund da discutere in città: alla lista ha risposto il consigliere regionale Jonatan Montanariello, il quale ha ricordato come il dibattito in Regione e nella Città Metropolitana -le sedi deputate a dibatterne- si è già concluso. «Avevamo dato chiare indicazioni alla consigliera regionale Baldin - ha detto infine Endri Bullo - e ai parlamentari del M5S, riguardo le priorità per Chioggia nella spesa dei finanziamenti, ma non abbiamo più avuto notizie. A Chioggia il PD è stata l'unica forza politica ad attaccarci in maniera scorretta».
Nel quadro pre-elettorale interviene anche il locale comitato ANPI, che in una nota scrive come «un sindaco non vale l'altro», valutando le forze in campo sotto il profilo dell'affidabilità democratica e antifascista per formulare le indicazioni di voto ai propri iscritti. L'ANPI ricorda di avere lavorato bene in particolare con le giunte Guarnieri, Casson e anche con l'attuale, per il progetto delle Pietre d'Inciampo (le prossime due saranno collocate il 24 aprile, in memoria di due chioggiotti e marinanti che non tornarono dai lager nazisti) e nella speranza di veder riconosciuta la dedica di una strada ai partigiani clodiensi.
Continua, infine, con il terzo atto il gioco elettorale di Chioggia Azzurra: i venti candidabili sono diventati dapprima dieci, e ora cinque. Si può votare una e una sola volta, anonimamente, scegliendo tra l'attuale primo cittadino Alessandro Ferro (19% dei consensi maturati fin qui nel gioco), l'ex consigliere regionale Lucio Tiozzo (20%), il sindacalista di FSP Mauro Armelao (19%), il manager Adriano Tolomei (13%) e l'ex assessora all'Urbanistica Alessandra Penzo (11%). Domenica prossima, 4 aprile, rimarranno in gara solo tre di questi esponenti politici.
3 commenti:
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Sono del tutto condivisibile le esternazioni di Endri Bullo.
RispondiEliminaLo stesso però dovrebbe ammettere che al secondo turno, quando si è trattato di scegliere il sindaco fra Casson e Ferro, i voti del PD sono confluiti su quest’ultimo. Quindi un aiuto non indifferente già allora, quelle elezioni di cinque anni fa.
In merito alla lista civica prospettata da Endri Bullo in previsione delle prossime amministrative, sarebbe opportuno che lo stesso indicasse le alleanze perché non credo proprio che la sola lista di Bullo possa pretendere di arrivare ad eleggere il sindaco.
Il PD quella volta avrebbe votato chiunque: al PD interessava solo fargliela pagare a Casson per il fatto che lo aveva cacciato dal governo della città. Questo è stato l'unico criterio del suo voto.
RispondiEliminaFatto sta che i voti del PD al ballottaggio sono confluiti su Ferro dei 5 stelle.
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