Incontro positivo ieri a Mestre, nella sede di Veneto Strade, fra il Comitato che chiede una legge regionale speciale per Chioggia, l'assessora veneta alle infrastrutture Elisa de Berti e i tecnici dell'ANAS. Due i temi del dialogo, le modifiche al tracciato della strada 309 Romea e l'ipotesi di una ferrovia che colleghi Chioggia a Piove di Sacco, e di qui a Padova e a Venezia. All'iniziativa hanno partecipato per l'amministrazione comunale l'assessora ai Lavori Pubblici Elga Messina e il presidente del consiglio Endri Bullo. «Significative novità« vengono rilevate da parte del Comitato quanto alla disponibilità del governo regionale per un confronto che parta dall'aggiornamento dello studio di fattibilità della ferrovia in questione, da concordare con la Rete Ferroviaria Italiana, come previsto dal parere del Parlamento favorevole a un nuovo contratto di servizio tra Ministero e RFI.
Quanto alla Romea, l'assessora de Berti si è riservata di valutare la convocazione di una conferenza di servizi istruttoria tra i soggetti interessati, anche questa prodromica a uno studio di fattibilità sul piano costi/benefici di ogni ipotesi progettuale sul campo. Ai prossimi incontri potrebbe verificarsi la presenza anche delle parlamentari del Movimento 5 Stelle elette nel territorio, Orietta Vanin e Arianna Spessotto, ieri impossibilitate a partecipare.
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venerdì 30 novembre 2018
giovedì 29 novembre 2018
BOCCATO ESCE DAL M5S. LA MAGGIORANZA: "DIMETTITI DA CONSIGLIERA", LEI: "NO, FACCIO IL GRUPPO MISTO"
Tanto tuonò che piovve. Ce lo si aspettava da tempo, l'addio di Maria Chiara Boccato al Movimento 5 Stelle e al suo gruppo consiliare di maggioranza a Chioggia, ma è arrivato "solo" ieri dopo mesi, forse anni di distanze dal gruppo di vertice. Eppure, nel breve periodo, la nomina a presidente della VI commissione aveva fatto pensare a un riavvicinamento: invece ieri le scarne righe protocollate, nelle quali Boccato motiva la decisione con il non aver condiviso alcune scelte politiche, con il disaccordo rispetto all'atteggiamento tenuto in consiglio dai colleghi, con «la diffidenza di questi ultimi verso i dipendenti comunali» e infine con la delusione quanto all'indifferenza dei ministri del M5S verso la realtà clodiense. Solo gocce che hanno fatto traboccare un vaso ben colmo da tempo, e che si era riempito ogni qual volta la 31enne dipendente di Veritas veniva estromessa dalle comunicazioni interne, denunciando una sorta di "mobbing" fino al giallo della sua sospensione per un anno, sancita nell'estate 2017 dai probiviri.
Dalla prossima seduta, quindi, la consigliera dissidente si costituirà in gruppo misto: una... Boccato d'ossigeno nei numeri per le opposizioni, dopo che altre volte durante la consiliatura Chiara aveva presentato mozioni assieme a Barbara Penzo del PD o a Beniamino Boscolo di Forza Italia. Di certo la fuoriuscita non pensa lontanamente a dimettersi dal ruolo, come chiede il suo ex capogruppo Paolo Bonfà: «Se è realmente fedele agli ideali e alle linee politiche con cui si è presentata ai cittadini e si è fatta eleggere - si legge in una nota del capogruppo M5S - Boccato dovrebbe dimettersi, uscire dal consiglio comunale e farsi rieleggere alle prossime amministrative senza il simbolo del Movimento. Nessuno di noi sarebbe stato eletto senza il simbolo del movimento, è una questione di onestà intellettuale. Per noi tuttavia non è una perdita drammatica, in quanto la consigliera Boccato non ha mai collaborato con il resto del gruppo sin da quando è stata eletta, ma piuttosto era un problema da gestire vista la sua vicinanza con il gruppo di minoranza».
In questo braccio di ferro per il seggio in consiglio non va dimenticato il dato politico: Maria Chiara Boccato è stata una "grillina" della prima ora, pasionaria e aderente ai meet-up già prima degli anni Dieci, unica superstite -con la consigliera regionale Erika Baldin- del gruppo che allestì nel 2011 la lista del M5S a sostegno della candidatura a sindaco di Gilberto Boscolo (7.35% alla lista). Non una defezione qualsiasi, quindi, assieme ad altri che da tempo hanno lasciato il Movimento quasi a certificarne una svolta antropologica rispetto ai presupposti di partenza. A Chioggia Azzurra, Boccato spara a zero: «Bonfà si sarebbe già dovuto dimettere da capogruppo, visto che per le regole del Movimento la carica è a rotazione. Invece di sei mesi è là da oltre due anni. Gli ricordo anche che il M5S è andato al ballottaggio per 368 voti, e che io ho preso 149 voti di preferenza personale, le persone sono più importanti del simbolo che rappresentano».
L'ormai ex esponente del Movimento 5 Stelle ne ha anche per chi è arrivato dopo: «Dov'era la maggior parte dei consiglieri eletti, prima dell'aprile 2016, sindaco compreso? Se credevano tanto nel Movimento, dov'erano Bonfà, Padoan, Ferro quando si trattava di fare campagna per gli altri dal 2008 ad oggi?». La defezione di Maria Chiara Boccato segue di pochi giorni quella della consigliera regionale polesana Patrizia Bartelle, che aveva partecipato anche a qualche iniziativa organizzata da coloro che sempre meno sopportano l'abbraccio con la Lega: alla fine di ottobre era stata la stessa Boccato a contestare pubblicamente Davide Casaleggio a Ravenna, in specie per la dismissione del principio uno-vale-uno. E ora il suo futuro politico è tutto da costruire.
Comunque la si veda, la vicenda rappresenta una gatta da pelare per il gruppo di maggioranza in consiglio, che si mostra tutt'altro che granitico: con motivazioni diverse, nei mesi hanno lasciato prima Luciano Passarella poi Nicola Salvagno, per non parlare di mezza giunta rimpiazzata (prima Marco Bielo, poi Patrizia Trapella e Angela d'Este). C'è chi è pronto a giurare che la fronda interna potrebbe vedere ulteriori abbandoni: i primi scricchiolii si sono potuti intravedere mercoledì in consiglio, quando in tre dai banchi della maggioranza si sono astenuti al momento del voto sull'ordine del giorno relativo alla TARI. E la lista da cui attingere in caso di nuovi forfait è drammaticamente sottile, contando su soli due altri candidati non eletti nel 2016.
Dalla prossima seduta, quindi, la consigliera dissidente si costituirà in gruppo misto: una... Boccato d'ossigeno nei numeri per le opposizioni, dopo che altre volte durante la consiliatura Chiara aveva presentato mozioni assieme a Barbara Penzo del PD o a Beniamino Boscolo di Forza Italia. Di certo la fuoriuscita non pensa lontanamente a dimettersi dal ruolo, come chiede il suo ex capogruppo Paolo Bonfà: «Se è realmente fedele agli ideali e alle linee politiche con cui si è presentata ai cittadini e si è fatta eleggere - si legge in una nota del capogruppo M5S - Boccato dovrebbe dimettersi, uscire dal consiglio comunale e farsi rieleggere alle prossime amministrative senza il simbolo del Movimento. Nessuno di noi sarebbe stato eletto senza il simbolo del movimento, è una questione di onestà intellettuale. Per noi tuttavia non è una perdita drammatica, in quanto la consigliera Boccato non ha mai collaborato con il resto del gruppo sin da quando è stata eletta, ma piuttosto era un problema da gestire vista la sua vicinanza con il gruppo di minoranza».
In questo braccio di ferro per il seggio in consiglio non va dimenticato il dato politico: Maria Chiara Boccato è stata una "grillina" della prima ora, pasionaria e aderente ai meet-up già prima degli anni Dieci, unica superstite -con la consigliera regionale Erika Baldin- del gruppo che allestì nel 2011 la lista del M5S a sostegno della candidatura a sindaco di Gilberto Boscolo (7.35% alla lista). Non una defezione qualsiasi, quindi, assieme ad altri che da tempo hanno lasciato il Movimento quasi a certificarne una svolta antropologica rispetto ai presupposti di partenza. A Chioggia Azzurra, Boccato spara a zero: «Bonfà si sarebbe già dovuto dimettere da capogruppo, visto che per le regole del Movimento la carica è a rotazione. Invece di sei mesi è là da oltre due anni. Gli ricordo anche che il M5S è andato al ballottaggio per 368 voti, e che io ho preso 149 voti di preferenza personale, le persone sono più importanti del simbolo che rappresentano».
L'ormai ex esponente del Movimento 5 Stelle ne ha anche per chi è arrivato dopo: «Dov'era la maggior parte dei consiglieri eletti, prima dell'aprile 2016, sindaco compreso? Se credevano tanto nel Movimento, dov'erano Bonfà, Padoan, Ferro quando si trattava di fare campagna per gli altri dal 2008 ad oggi?». La defezione di Maria Chiara Boccato segue di pochi giorni quella della consigliera regionale polesana Patrizia Bartelle, che aveva partecipato anche a qualche iniziativa organizzata da coloro che sempre meno sopportano l'abbraccio con la Lega: alla fine di ottobre era stata la stessa Boccato a contestare pubblicamente Davide Casaleggio a Ravenna, in specie per la dismissione del principio uno-vale-uno. E ora il suo futuro politico è tutto da costruire.
Comunque la si veda, la vicenda rappresenta una gatta da pelare per il gruppo di maggioranza in consiglio, che si mostra tutt'altro che granitico: con motivazioni diverse, nei mesi hanno lasciato prima Luciano Passarella poi Nicola Salvagno, per non parlare di mezza giunta rimpiazzata (prima Marco Bielo, poi Patrizia Trapella e Angela d'Este). C'è chi è pronto a giurare che la fronda interna potrebbe vedere ulteriori abbandoni: i primi scricchiolii si sono potuti intravedere mercoledì in consiglio, quando in tre dai banchi della maggioranza si sono astenuti al momento del voto sull'ordine del giorno relativo alla TARI. E la lista da cui attingere in caso di nuovi forfait è drammaticamente sottile, contando su soli due altri candidati non eletti nel 2016.
STRADA ROMEA: VENERDÌ MATTINA INCONTRO TRA IL COMITATO, L'ANAS E L'ASSESSORA REGIONALE DE BERTI
Si attendono novità dall'incontro che domani mattina, venerdì 30 novembre dalle ore 9, il comitato per una legge regionale speciale per Chioggia avrà nella sede di Veneto Strade in via Baseggio a Mestre con l'assessora regionale alle infrastrutture Elisa de Berti e con l'ANAS. Al meeting è stata invitata anche l'amministrazione comunale di Chioggia: in discussione i nuovi possibili tracciati della strada 309 Romea e lo sviluppo di una possibile ferrovia verso Piove di Sacco. Nella delegazione del comitato saranno presenti il referente Giuseppe Boscolo Gioachina, Mariella Grasso, Silvia Vianello del consorzio di promozione turistica Con Chioggia Sì e Giuliano Boscolo del consorzio Lidi di Chioggia.
GIORGIO BELLEMO (ASCOT): "I 5 STELLE ALL'OPPOSIZIONE SI OPPONEVANO AGLI AUMENTI DELLA TARI, COSA È CAMBIATO ORA CHE IN GIUNTA AUMENTANO?"
Il presidente di Ascot, l'associazione dei concessionari balneari di Sottomarina, attacca l'amministrazione comunale quanto alla gestione della vertenza TARI fra Veritas e gli utenti morosi. «Ormai lo dico tanto che mi faccio nausea», esordisce Giorgio Bellemo. «Nel 2003 gli stabilimenti sulle aree in regime di concessione demaniale marittima soggette a TIA, pari a circa 800mila mq, pagavano un importo di circa 1.5 euro al metro quadro. Nel 2018 le aree soggette a TARI, ovvero circa 1.2 milioni di mq, pagano un costo di circa 3 euro al metro quadro. Spiegatemi». Incalza Bellemo: «Se tanti soggetti non aderiscono al servizio cui obbliga l'amministrazione comunale, seppur costretti, è necessario porsi qualche domanda. E per favore, la si smetta di puntare l'indice solo ed esclusivamente sulle spiagge, perché è fuorviante e scorretto». Il presidente di Ascot stigmatizza i «troppi incontri dove le logiche delle parti non hanno trovato un punto di convergenza. Ma sta alla politica, e solo ad essa, trovarli!». Bellemo analizza i provvedimenti della giunta Casson che riguardavano TIA, TARES e TARI, o comunque Veritas: «L'allora unico esponente del Movimento 5 Stelle, Gilberto Boscolo, si è sempre astenuto o ha espresso un voto contrario. Cosa è cambiato da allora?».
lunedì 26 novembre 2018
CONTROLLO DEL VICINATO ANCHE A CHIOGGIA: GIOVEDÌ SERA RIUNIONE CON IL COMUNE ALLA SALA CONFERENZE DEL MUSEO CIVICO
È direttamente il Comune di Chioggia a curare, per la serata di giovedì 29 a partire dalle ore 20.30, un incontro pubblico relativo al controllo di vicinato, nella sala conferenze del Museo civico in campo Marconi. La riunione sarà presieduta dal vicesindaco Marco Veronese e avrà lo scopo di sensibilizzare la popolazione attorno alle precauzioni di garanzia verso l'incolumità. All'iniziativa parteciperà la vicecomandante della Polizia Locale Francesca Telloli e alcuni referenti dell'associazione nazionale Controllo del Vicinato. «Nel Comune – spiega Veronese – sono presenti da oltre un anno quattro gruppi ufficialmente registrati, nelle frazioni di Sant'Anna e di Ca' Lino, per un totale di 102 famiglie. In Italia ad oggi sono quasi 60mila le famiglie che hanno aderito al progetto, formando gruppi locali normalmente organizzati per via o per quartiere. Negli altri Comuni dove il controllo di vicinato è attivo si è riscontrata una forte diminuzione degli eventi criminosi, perché le zone coinvolte diventano meno “appetibili” da parte di potenziali malintenzionati». L’adesione ai gruppi di controllo è gratuita e non prevede alcun impegno obbligatorio per i partecipanti. Agli abitanti è unicamente richiesto di alzare il livello di attenzione attraverso pochi, semplici passaggi: tra questi, il “far sapere” che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro, ad esempio alle situazioni anomale che possono saltare all’occhio o generare apprensione ed allarme.
MERCOLEDÌ MATTINA IL CONSIGLIO COMUNALE: TRA GLI ARGOMENTI ANCHE LA TARI (CON VERITAS FINO AL 2038) E UNA COMUNITÀ ALLOGGIO PER MINORI
Una seduta del consiglio comunale di Chioggia è stata convocata per domani, mercoledì 28 novembre, dalle ore 9 del mattino. All'ordine del giorno dodici argomenti, tra cui l'adozione di una variante al piano regolatore per la riclassificazione di aree edificabili, la realizzazione di una comunità-alloggio per minori, la gestione post-operativa della discarica di Ca' Rossa, il contratto con Veritas per la riscossione della TARI fino al 2038 e le mozioni dei consiglieri. Tra queste, Montanariello si interessa del piano particolareggiato per i centri storici e della protezione al tubo dell'acqua di Veritas; riguardo la TARI non mancheranno i rilievi dei consiglieri Montanariello, Dolfin e Beniamino Boscolo.
INTERROGAZIONE DEL SEN.FERRAZZI (PD) PER LE CASE DEMANIALI SUL LUSENZO: UNA LEGGE PER TRASFERIRE LA PROPRIETÀ A CHI LE ABITA
Una interrogazione parlamentare per risolvere il nodo relativo alle abitazioni costruite già a fine Ottocento nella zona nord del Lusenzo di Sottomarina, dove vivono ad esempio molte persone anziane. L’ha presentata il senatore del PD Andrea Ferrazzi, e illustrata a mezzogiorno di oggi nella sede di calle Padovani: si tratta di 132 unità abitative in area demaniale, per la quale la proprietà è rimasta in capo allo Stato, così da rendere difficile l’alienazione o ulteriori sviluppi. L’ipotesi su cui lavora Ferrazzi va verso una legge che trasferisca la proprietà superficiale dal Demanio al Comune, il quale a sua volta la gira a chi vi abita, come sarebbe dovuto accadere per le concessioni in zona Reduci; il gruppo senatoriale del Partito Democratico punta anzi a una norma che preveda il passaggio diretto in capo agli attuali intestatari.
L’interrogazione, depositata al Ministero delle Finanze e a quello delle Infrastrutture, è stata sollecitata dal territorio attraverso l’ex consigliere regionale Lucio Tiozzo: «Sono edifici costruiti sulla base di permessi concessi in forza alle leggi del tempo - nota Ferrazzi – quindi conformi alla programmazione urbanistica comunale, per i quali erano state versate le imposte dovute. Quindi non sarebbe una sanatoria né tantomeno un condono. Il Demanio stesso non ha interesse a quelle aree, come hanno testimoniato i vertici nazionali e regionali». Secondo il PD, trovare la soluzione è un atto di giustizia sociale: «Basta la volontà politica, la mia interrogazione può essere fatta propria dalle forze politiche di maggioranza. Noi siamo disponibili: non ci interessa mettere cappello, ma trovare una soluzione veloce a uno stato di cose chiaro e cristallino». I contatti con la maggioranza che regge il governo sono già stati avviati a livello locale e non dovrebbero esserci forze contrarie in Parlamento.
L’interrogazione, depositata al Ministero delle Finanze e a quello delle Infrastrutture, è stata sollecitata dal territorio attraverso l’ex consigliere regionale Lucio Tiozzo: «Sono edifici costruiti sulla base di permessi concessi in forza alle leggi del tempo - nota Ferrazzi – quindi conformi alla programmazione urbanistica comunale, per i quali erano state versate le imposte dovute. Quindi non sarebbe una sanatoria né tantomeno un condono. Il Demanio stesso non ha interesse a quelle aree, come hanno testimoniato i vertici nazionali e regionali». Secondo il PD, trovare la soluzione è un atto di giustizia sociale: «Basta la volontà politica, la mia interrogazione può essere fatta propria dalle forze politiche di maggioranza. Noi siamo disponibili: non ci interessa mettere cappello, ma trovare una soluzione veloce a uno stato di cose chiaro e cristallino». I contatti con la maggioranza che regge il governo sono già stati avviati a livello locale e non dovrebbero esserci forze contrarie in Parlamento.
FORTE SAN FELICE: DOMANI LA MINISTRA DELLA DIFESA ELISABETTA TRENTA A CHIOGGIA PER LA SMILITARIZZAZIONE
Domani mattina sarà a Chioggia la Ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, per sancire il passaggio della titolarità di gran parte del Forte di San Felice dal Demanio Militare al Demanio Marittimo Lagunare, avvenuto lo scorso 16 ottobre a Mestre. La ministra arriverà in sala consiliare alle ore 10 e, dopo il protocollo d'accoglienza delle autorità civili e militari, l'assessore al Demanio Marco Veronese le illustrerà il percorso svolto finora, fin dalla firma dell'intesa avvenuta lo scorso gennaio.
Seguiranno le relazioni in merito ai progetti per il rilancio del Forte a cura del Generale Giancarlo Gambardella, del Provveditore alle Opere Pubbliche Roberto Linetti e del Comitato per il Forte San Felice: proprio in questi giorni si stanno concludendo i lavori cofinanziati dal FAI per la realizzazione del belvedere e la messa in sicurezza dei percorsi di visita, anche con accesso via acqua.
Seguiranno le relazioni in merito ai progetti per il rilancio del Forte a cura del Generale Giancarlo Gambardella, del Provveditore alle Opere Pubbliche Roberto Linetti e del Comitato per il Forte San Felice: proprio in questi giorni si stanno concludendo i lavori cofinanziati dal FAI per la realizzazione del belvedere e la messa in sicurezza dei percorsi di visita, anche con accesso via acqua.
sabato 24 novembre 2018
PIANO SANITARIO REGIONALE: URGONO HOSPICE E OSPEDALE DI COMUNITÀ, L'IPAB DI CHIOGGIA DISPOSTO A OSPITARLO
Ancora un confronto avente a tema il piano sanitario della Regione Veneto per gli anni 2019-2023 si è tenuto venerdì pomeriggio alla sala conferenze del Museo civico, organizzato da UIL Pensionati, UIL Funzione Pubblica e Associazione per i Diritti degli Anziani. Questa volta alle parti sociali si è affiancato il direttore della programmazione sanitaria regionale Claudio Pilerci, che ha presentato per sommi capi il piano prima che entrino in vigore anche le nuove schede ospedaliere. Il focus ben presto si è spostato sull’assistenza territoriale di Chioggia e di Cavarzere, che necessitano di hospice e ospedali di comunità allo scopo di favorire la transizione tra il ricovero e il ripristino della normale vita casalinga: in tal senso, il centro servizi anziani avrebbe manifestato la propria disponibilità a ospitare i 24 posti letto previsti, specie per l’ospedale di comunità.
ANCHE GLI ALBERGATORI DI SOTTOMARINA A PARENZO: INCONTRO CON LE AUTORITÀ E SVILUPPO DI PROGETTI COMUNI
In questi giorni Chioggia e Sottomarina sono state protagonisti di là del mare, a Parenzo. Oltre alla presenza dell'amministrazione e della filiera ittica alla fiera della pesca Crofish, anche una delegazione dell'Associazione Albergatori di Sottomarina con alla testa il presidente Giuliano Boscolo è stata ricevuta in veste ufficiale dal sindaco parenzano Loris Peršurić e dalle altre autorità del luogo, allo scopo di consolidare progetti di sviluppo turistico tra le due città. All'incontro, fortemente voluto dall'amministrazione istriana, per parte lagunare ha partecipato anche la funzionaria della Regione Veneto Marilena Fusco.
IL COMUNE DI CHIOGGIA E GLI OPERATORI ITTICI ALLA FIERA DELLA PESCA CROFISH DI PARENZO
Ieri, venerdì 23 novembre, una delegazione chioggiotta è stata accolta con tutti gli onori a Parenzo, in occasione dell'apertura della fiera internazionale CroFish, dedicata alla pesca. Ne hanno fatto parte l'assessore alle Politiche Comunitarie Daniele Stecco, il vicepresidente della Fondazione della Pesca Ermenegildo Tiozzo Compini, Paola Camuffo in rappresentanza dei commercianti del settore, il direttore del mercato ittico Emanuele Mazzaro, i rappresentanti del CoGeVo e della OP Fasolari. Tutti hanno avuto incontri utili a consolidare le relazioni tra le due realtà, anche con membri del governo regionale istriano e nazionale croato; tra gli scopi anche il consolidamento di programmi di svoluppo economico comuni. La manifestazione CroFish è in corso fino a domenica 25 al palasport Žatika di Parenzo, la città collocata sulla stessa linea d'aria di fronte a Chioggia.
«Con il presidente della regione istriana ho discusso di alcuni temi che abbiamo in comune - commenta l'assessore Stecco, responsabile anche della delega alla Pesca - come ad esempio il problema del marine litter, ovvero dei rifiuti pescati in mare, in particolare della plastica e di come questa, quando diventa di micro o di nanodimensioni, possa creare problemi per la nostra salute, perché entra a far parte della catena alimentare. Altra questione è la legislazione europea sulla pesca, che è sempre più pressante, creando non pochi problemi ai pescatori: siamo consapevoli che ora più che mai dobbiamo cooperare. Poi con l'amministrazione di Parenzo ci siamo confrontati sul progetto denominato “SUstainable TRansport in Adriatic coastal areas and hinterland” (SU.TR.A.), finanziato dal programma di cooperazione territoriale Interreg Italia-Croazia, dove siamo partner, e abbiamo convenuto su come sia necessario collaborare sempre di più, anche su altri temi che vanno dall'ambiente al turismo, ovviamente pesca e agricoltura. Infine, lo stand deI Fasolari e del CoGeVo hanno offerto ai presenti i prodotti freschi della marineria chioggiotta».
«Con il presidente della regione istriana ho discusso di alcuni temi che abbiamo in comune - commenta l'assessore Stecco, responsabile anche della delega alla Pesca - come ad esempio il problema del marine litter, ovvero dei rifiuti pescati in mare, in particolare della plastica e di come questa, quando diventa di micro o di nanodimensioni, possa creare problemi per la nostra salute, perché entra a far parte della catena alimentare. Altra questione è la legislazione europea sulla pesca, che è sempre più pressante, creando non pochi problemi ai pescatori: siamo consapevoli che ora più che mai dobbiamo cooperare. Poi con l'amministrazione di Parenzo ci siamo confrontati sul progetto denominato “SUstainable TRansport in Adriatic coastal areas and hinterland” (SU.TR.A.), finanziato dal programma di cooperazione territoriale Interreg Italia-Croazia, dove siamo partner, e abbiamo convenuto su come sia necessario collaborare sempre di più, anche su altri temi che vanno dall'ambiente al turismo, ovviamente pesca e agricoltura. Infine, lo stand deI Fasolari e del CoGeVo hanno offerto ai presenti i prodotti freschi della marineria chioggiotta».
venerdì 23 novembre 2018
LA STRADA DEGLI ORTI NON SI FARÀ: IL COMUNE COSTRETTO A RITORNARE I FINANZIAMENTI ALLA REGIONE
Nuova tegola per l'amministrazione comunale di Chioggia. Sono scaduti infatti i tempi per la realizzazione -con i fondi vincolati dalla Regione Veneto- della cosiddetta strada degli Orti, l'anello di congiunzione tra l'area a sud di viale Mediterraneo e il fiume Brenta, utile a sgravare le arterie principali dal traffico estivo in entrata e in uscita dalle spiagge. Il debito residuo da versare alle casse regionali ammonta a 161mila euro ed è stato riconosciuto martedì da una delibera della giunta comunale: il progetto era stato approvato a Venezia nel novembre 2010, ed era stato riconosciuto un contributo di 928mila euro a integrare la spesa complessiva di 1.450mila euro.
Ma negli anni i tempi previsti dalla convenzione, pur in presenza di un progetto preliminare e di un piano per gli espropri, non sono stati rispettati e quindi già nel 2014 la Regione ha chiesto indietro l'anticipo di circa 150mila euro. A distanza di quattro anni arriva ora il riconoscimento del debito e quindi l'istanza per il saldo: a motivo dei ritardi -secondo molti- anche i contrasti con i proprietari terrieri che facevano resistenza alla realizzazione dell'opera, la quale avrebbe anche dovuto essere dotata di percorsi ciclabili e naturalistici. Un'esigenza che resta sul terreno, assieme alla ormai sepolta strada degli Orti.
Ma negli anni i tempi previsti dalla convenzione, pur in presenza di un progetto preliminare e di un piano per gli espropri, non sono stati rispettati e quindi già nel 2014 la Regione ha chiesto indietro l'anticipo di circa 150mila euro. A distanza di quattro anni arriva ora il riconoscimento del debito e quindi l'istanza per il saldo: a motivo dei ritardi -secondo molti- anche i contrasti con i proprietari terrieri che facevano resistenza alla realizzazione dell'opera, la quale avrebbe anche dovuto essere dotata di percorsi ciclabili e naturalistici. Un'esigenza che resta sul terreno, assieme alla ormai sepolta strada degli Orti.
giovedì 22 novembre 2018
PIANO SANITARIO PER IL VENETO: VENERDÌ A CHIOGGIA IL CONVEGNO DELLA UIL CON IL DIRIGENTE REGIONALE ALLA PROGRAMMAZIONE
Il piano sanitario della Regione Veneto per gli anni 2019-2023 fa discutere. Dopo le prese di posizione critiche del Partito Democratico e del Movimento per la Sanità Pubblica di Venezia, venerdì pomeriggio a Chioggia se ne occuperà la UIL Funzione Pubblica, assieme alla UIL Pensionati e all'Associazione per i Diritti degli Anziani: l'appuntamento è alle ore 17 alla sala conferenze del Museo civico in campo Marconi, dove interverranno il direttore della programmazione sanitaria regionale Claudio Pilerci, l'assessore comunale alle Politiche Sociali Luciano Frizziero e i sindacalisti Fabio Osti, Francesco Menegazzi e Lorenza Cervellin. Hanno assicurato la loro presenza le associazioni del volontariato sanitario e gli operatori del settore.
LA SCUOLA DON MILANI NON VERRÀ AMPLIATA: IL COMUNE NON HA OTTENUTO IL FINANZIAMENTO REGIONALE
Niente ampliamento per la scuola Don Milani di Sottomarina. Il Comune di Chioggia infatti non ha avuto accesso ai fondi regionali stanziati dal Piano triennale per l'edilizia scolastica, dopo averli regolarmente richiesti nel maggio scorso: la "scoperta" è dell'attivista Laura Doria, sempre in prima linea nella promozione dell'infanzia in città, e madre di piccoli allievi che frequentano la scuola in via Domenico Schiavo.
«Ricercando i successivi provvedimenti regionali al riguardo - spiega Doria - ho scoperto dalla delibera di giunta n.1044 del 17 luglio che l’istanza presentata dal Comune purtroppo non è stata ammessa; notizia che stranamente non era ancora stata appresa dagli uffici comunali. Un vero peccato, vedere sfumare questa possibilità considerati i reali bisogni del plesso ad avere nuovi utili ambienti». Il progetto comunale, per una spesa di 347mila euro, era mirato al tamponamento di parte del portico esistente, in maniera da ingrandire la mensa ubicata al piano terreno, e a ricavare cinque nuove aule al primo piano, da adibire anche a laboratori.
Rimane una speranza invece per l'ampliamento della scuola primaria Mario Merlin di Ridotto Madonna, per la quale i lavori sono stati inseriti nel Piano triennale delle opere pubbliche del Comune in calendario nel 2019, con l'importo di 450mila euro: gli spazi non sono sufficienti anche in questo caso. La stessa Doria chiederà un incontro all'amministrazione per conoscere le reali possibilità di concretizzare i lavori necessari, e già domani mattina raccoglierà le sottoscrizioni dei genitori in tal senso davanti alla scuola Merlin, all'ora dell'ingresso dei bambini.
«Ricercando i successivi provvedimenti regionali al riguardo - spiega Doria - ho scoperto dalla delibera di giunta n.1044 del 17 luglio che l’istanza presentata dal Comune purtroppo non è stata ammessa; notizia che stranamente non era ancora stata appresa dagli uffici comunali. Un vero peccato, vedere sfumare questa possibilità considerati i reali bisogni del plesso ad avere nuovi utili ambienti». Il progetto comunale, per una spesa di 347mila euro, era mirato al tamponamento di parte del portico esistente, in maniera da ingrandire la mensa ubicata al piano terreno, e a ricavare cinque nuove aule al primo piano, da adibire anche a laboratori.
Rimane una speranza invece per l'ampliamento della scuola primaria Mario Merlin di Ridotto Madonna, per la quale i lavori sono stati inseriti nel Piano triennale delle opere pubbliche del Comune in calendario nel 2019, con l'importo di 450mila euro: gli spazi non sono sufficienti anche in questo caso. La stessa Doria chiederà un incontro all'amministrazione per conoscere le reali possibilità di concretizzare i lavori necessari, e già domani mattina raccoglierà le sottoscrizioni dei genitori in tal senso davanti alla scuola Merlin, all'ora dell'ingresso dei bambini.
mercoledì 21 novembre 2018
IL MOVIMENTO PER LA DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA ATTACCA IL PIANO DELLA REGIONE: "MORTIFICA GLI OSPEDALI A VANTAGGIO DEI PRIVATI"
Al Movimento per la Difesa della Sanità Pubblica di Venezia il piano sanitario della Regione Veneto per gli anni 2019-2023 proprio non va giù. E lo ha fatto sapere tramite il referente Salvatore Lihard ieri pomeriggio nell'incontro ospitato dalla casa delle associazioni in calle Padovani a Chioggis: col relatore erano presenti tra gli altri Piergiorgio Vianello che ha curato l'iniziativa, l'ex consigliere regionale Lucio Tiozzo, la consigliera comunale Barbara Penzo e l'ex assessore Giorgio Varisco. Lihard ha effettuato una lunga disamina delle pecche del piano regionale, atto a «configurare un consequenziale favore per le strutture private, eliminando ospedali, reparti, posti letto e prestazioni di servizio, con liste di attesa gestite in maniera tale da non garantire la prossimità al paziente». Secondo il Movimento anche la direzione generale della ULSS 3 «nonostante i sorrisi mediatici ha le proprie responsabilità nell'attuazione pedissequa« del piano della giunta Zaia, per non parlare del ticket quale «tassa sulla malattia»: negli ultimi anni milioni di italiani hanno rinunciato a farsi curare per via delle difficoltà non solo economiche ma anche logistiche.
LA PLAYLIST VIDEO DEGLI INTERVENTI:
LA PLAYLIST VIDEO DEGLI INTERVENTI:
LE CRITICHE AL PIANO SANITARIO REGIONALE IN UN INCONTRO OGGI CON IL MOVIMENTO A DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA
Sta facendo molto discutere il nuovo piano sanitario allestito dalla Regione Veneto per i prossimi anni. Dopo le critiche del PD, espresse lo scorso ottobre in municipio, è ora la volta del Movimento per la Difesa della Sanità Pubblica veneziana illustrare i contenuti del proprio "libro bianco": l'appuntamento è per oggi pomeriggio, mercoledì 21 novembre, dalle ore 17 alla sala delle associazioni in calle Padovani 20 a Chioggia con il delegato Salvatore Lihard. Il movimento, strutturato da dirigenti sindacali, medici ed esponenti del Centro per i diritti del malato, è nato più di dieci anni fa a presidio dell'ospedale Civile di Venezia e a contrasto dei project financing, avversando il depauperamento dei servizi sociosanitari.
Tra le battaglie combattute, quella contro la riduzione del numero delle ULSS e l'Azienda Zero. «Pensiamo che sia molto riduttiva un’azione isolata nel proprio “fortino” - sostiene Lihard - e a fronte del generale attacco al Servizio Sanitario Nazionale, e all’impoverimento dei servizi anche nella ULSS veneziana nonostante i sorrisi e la vendita di “tappeti mediatici” del direttore generale della ULSS 3, occorra invece un confronto serrato nei singoli territori per costruire una piattaforma che tenga conto di un piano calibrato ai bisogni sanitari delle persone». Del piano sanitario si tratterà anche venerdì pomeriggio (inizio sempre alle ore 17) nella sala conferenze del Museo civico in campo Marconi, con una iniziativa a cura della UIL Sanità.
Tra le battaglie combattute, quella contro la riduzione del numero delle ULSS e l'Azienda Zero. «Pensiamo che sia molto riduttiva un’azione isolata nel proprio “fortino” - sostiene Lihard - e a fronte del generale attacco al Servizio Sanitario Nazionale, e all’impoverimento dei servizi anche nella ULSS veneziana nonostante i sorrisi e la vendita di “tappeti mediatici” del direttore generale della ULSS 3, occorra invece un confronto serrato nei singoli territori per costruire una piattaforma che tenga conto di un piano calibrato ai bisogni sanitari delle persone». Del piano sanitario si tratterà anche venerdì pomeriggio (inizio sempre alle ore 17) nella sala conferenze del Museo civico in campo Marconi, con una iniziativa a cura della UIL Sanità.
domenica 18 novembre 2018
MARCO DOLFIN (LEGA) RISPONDE ALL'ESPOSTO DEL M5S: "LA COLPA DEL BANDO PER L'ARENA DUSE È POLITICA O AMMINISTRATIVA?"
Non si fa attendere la replica del consigliere comunale leghista Marco Dolfin dopo l'annuncio che il gruppo del Movimento 5 Stelle presenterà un esposto contro la diffusione di conversazioni riservate. «Fa piacere che abbiano deciso di ricorrere all'autorità giudiziaria - esordisce l'esponente dell'opposizione - e speriamo che venga a galla tutta la verità quanto alla gestione del bando per l'Arena Duse! Ovvero chi lo ha deciso, chi lo ha gestito e ha annullato il tutto, facendo perdere occasioni d'oro per il recupero dell'area. La responsabilità è politica o amministrativa? La maggioranza attribuisce colpe solo ai dipendenti... Un insabbiamento bello e buono da parte degli autonominati "paladini dell'onestà", che non avevano denunciato la situazione prima che lo facesse l'opposizione». Dolfin si dichiara «più che sereno» quanto all'esposto stellato: «Siamo in possesso degli atti, non di chissà quali segreti o trame degne di un film di spionaggio. Fossi nel M5S comincerei a parlare di meno. Chi accusa pesantemente i consiglieri della minoranza di fare illazioni dovrà provarlo davanti al giudice, dal momento che denunceremo chi ha mosso queste accuse».
sabato 17 novembre 2018
ESPOSTO DEL MOVIMENTO 5 STELLE CONTRO LA DIFFUSIONE DI CONVERSAZIONI PRIVATE
Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle presenta un esposto alla Procura della Repubblica per denunciare la diffusione di conversazioni riservate. L'origine dell'atto risiede, secondo una nota diramata dallo stesso Movimento, dal fatto che "nella seduta consiliare di ieri i consiglieri Dolfin (Lega) e Montanariello (PD) hanno insinuato, citando però alcuni fatti dettagliati, di essere in possesso di informazioni che possono derivare solo da conversazioni private". Continua il comunicato: "Informazioni che di per sé hanno poco valore, ma che sistematicamente questi consiglieri di opposizione utilizzano in maniera impropria, facendo credere durante sedute di commissione o di consiglio che si tratti di illeciti da parte dell’amministrazione, ledendo l’immagine della giunta e della maggioranza del consiglio.
Hanno più volte minacciato di presentare esposti, hanno più volte affermato -e scritto pure nell’ordine del giorno- che la colpa dell’annullamento del bando per l’assegnazione dell’arena Duse sta nella parte politica dell’amministrazione comunale, la quale avrebbe gravi responsabilità per essersi intromessa nello svolgimento del bando, quando per la seconda volta consecutiva il dirigente del settore interessato ammetteva che era stato fatto un errore dall’ufficio nell’emissione del bando". Commenta il capogruppo del M5S Paolo Bonfà: «Già in passato avevamo avuto il sospetto che qualcuno disponesse di registrazioni di conversazioni private, ieri abbiamo avuto la conferma. Per questo lunedì ci presenteremo alle forze dell’ordine per denunciare questo reato, previsto dagli articoli 595, 616, 617-septies e 618 del codice penale. È inverosimile che nelle precedenti amministrazioni ciò che avveniva nelle aule del palazzo comunale, nemmeno se trattato in commissione consiliare come l’impianto di GPL, venisse riportato alla cittadinanza e ora si sa anche cosa ci si dice tra un assessore e un consigliere.
Per anni c’è stato il silenzio più assoluto su numerose situazioni, come sulla vicenda dell’impianto di gpl appunto, e sullo sfruttamento indiscriminato della discarica, e ora l’attuale amministrazione non è più nemmeno libera di parlare in privato. Per questo lunedì presenteremo un esposto per denunciare la diffusione di conversazioni riservate. Non abbiamo idea di chi possa essere stato, certo che da lunedì l’autore o gli autori dovranno iniziare a temere le conseguenze di ciò che hanno fatto. Per quanto riguarda gli esposti tanto paventati dai consiglieri di opposizione -che anche ieri, come molte altre volte, hanno trasformato l’aula più importante della politica locale in un triste teatrino delle marionette- ribadiamo quanto già detto ieri: se hanno le prove che l’amministrazione ha compiuto qualche illecito, ci diano una data e noi stessi li accompagneremo in Procura e sottoscriveremo l’esposto, altrimenti la smettano una volta per tutte di fare teatro e si dedichino finalmente a risolvere i tantissimi problemi che la città ha accumulato durante le amministrazioni da loro sostenute”.
Hanno più volte minacciato di presentare esposti, hanno più volte affermato -e scritto pure nell’ordine del giorno- che la colpa dell’annullamento del bando per l’assegnazione dell’arena Duse sta nella parte politica dell’amministrazione comunale, la quale avrebbe gravi responsabilità per essersi intromessa nello svolgimento del bando, quando per la seconda volta consecutiva il dirigente del settore interessato ammetteva che era stato fatto un errore dall’ufficio nell’emissione del bando". Commenta il capogruppo del M5S Paolo Bonfà: «Già in passato avevamo avuto il sospetto che qualcuno disponesse di registrazioni di conversazioni private, ieri abbiamo avuto la conferma. Per questo lunedì ci presenteremo alle forze dell’ordine per denunciare questo reato, previsto dagli articoli 595, 616, 617-septies e 618 del codice penale. È inverosimile che nelle precedenti amministrazioni ciò che avveniva nelle aule del palazzo comunale, nemmeno se trattato in commissione consiliare come l’impianto di GPL, venisse riportato alla cittadinanza e ora si sa anche cosa ci si dice tra un assessore e un consigliere.
Per anni c’è stato il silenzio più assoluto su numerose situazioni, come sulla vicenda dell’impianto di gpl appunto, e sullo sfruttamento indiscriminato della discarica, e ora l’attuale amministrazione non è più nemmeno libera di parlare in privato. Per questo lunedì presenteremo un esposto per denunciare la diffusione di conversazioni riservate. Non abbiamo idea di chi possa essere stato, certo che da lunedì l’autore o gli autori dovranno iniziare a temere le conseguenze di ciò che hanno fatto. Per quanto riguarda gli esposti tanto paventati dai consiglieri di opposizione -che anche ieri, come molte altre volte, hanno trasformato l’aula più importante della politica locale in un triste teatrino delle marionette- ribadiamo quanto già detto ieri: se hanno le prove che l’amministrazione ha compiuto qualche illecito, ci diano una data e noi stessi li accompagneremo in Procura e sottoscriveremo l’esposto, altrimenti la smettano una volta per tutte di fare teatro e si dedichino finalmente a risolvere i tantissimi problemi che la città ha accumulato durante le amministrazioni da loro sostenute”.
IL SINDACO: "PRONTI AD ACCOGLIERE NAVI DA CROCIERA MA DI DIMENSIONI CONTENUTE, RISPETTIAMO LA LAGUNA E LA CITTÀ"
Il sindaco Alessandro Ferro mette un punto fermo riguardo la controversia sulle grandi navi in laguna, divampata di nuovo in questi giorni riguardo a Venezia. «Sono stato l'unico alla famosa riunione del Comitatone a Roma il 7 novembre dello scorso anno a votare contro la delibera che non poneva limiti massimi di tonnellaggio per le navi in laguna. E oggi ribadisco con ancora più forza, anche al ministro Danilo Toninelli che dovrà prendere a breve una decisione, il mio no e la contrarietà dell'amministrazione comunale di Chioggia a sostenere una visione della crocieristica di fatto insostenibile per l'ambiente, con navi giganti da 200mila tonnellate», ha detto il primo cittadino.
Ferro continua: «Chioggia è ancora disponibile a sgravare il traffico da Venezia, accogliendo però navi medio-piccole dalle 40 alle 50mila tonnellate, perché abbiamo rispetto della città e dell'ecosistema lagunare nella sua interezza. Tengo moltissimo al rilancio del porto, che paga ancora per una confusione decisionale tra enti, la quale dovrebbe però risolversi in tempi brevi: uno sviluppo sostenibile deve passare anche dall'elaborazione del nuovo piano regolatore, dallo scavo dei canali e dall'istituzione di ufficio dell'Autorità di Sistema a Chioggia».
Ferro continua: «Chioggia è ancora disponibile a sgravare il traffico da Venezia, accogliendo però navi medio-piccole dalle 40 alle 50mila tonnellate, perché abbiamo rispetto della città e dell'ecosistema lagunare nella sua interezza. Tengo moltissimo al rilancio del porto, che paga ancora per una confusione decisionale tra enti, la quale dovrebbe però risolversi in tempi brevi: uno sviluppo sostenibile deve passare anche dall'elaborazione del nuovo piano regolatore, dallo scavo dei canali e dall'istituzione di ufficio dell'Autorità di Sistema a Chioggia».
venerdì 16 novembre 2018
PASSA IN CONSIGLIO COMUNALE L'ORDINE DEL GIORNO DI MONTANARIELLO IN DIFESA DELLA LEGGE 194: A FAVORE ANCHE IL M5S E CHIOGGIA VIVA
Con 15 voti a favore, zero contrari e due astenuti è passato questa mattina in consiglio comunale l'ordine del giorno promosso dall'esponente del PD Jonatan Montanariello a sostegno dell'applicazione della legge 194/78 in materia di aborto. Hanno approvato l'odg anche il gruppo del Movimento 5 Stelle (salva l'astensione di Maria Chiara Boccato) e Chioggia Viva, mentre il consigliere leghista Marco Dolfin si è pure astenuto. L'iniziativa di Montanariello si è venuta sostanziando dopo il provvedimento di tenore contrario approvato dal consiglio comunale di Verona tra settembre e ottobre, e che aveva generato polemiche anche in seno allo stesso Partito Democratico.
Nella mozione del PD locale, anche la promozione di iniziative per l'applicazione del dettato legislativo, a garanzia del diritto di autodeterminazione della donna: in molti ospedali ormai il numero dei medici che si dichiarano obiettori rende difficile l'esercizio dell'interruzione volontaria di gravidanza.
Nella mozione del PD locale, anche la promozione di iniziative per l'applicazione del dettato legislativo, a garanzia del diritto di autodeterminazione della donna: in molti ospedali ormai il numero dei medici che si dichiarano obiettori rende difficile l'esercizio dell'interruzione volontaria di gravidanza.
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA NELLE SCUOLE: L'INIZIATIVA POPOLARE DELL'ANCI IN UNA RACCOLTA FIRME PROMOSSA DA BARBARA PENZO
Nell’ambito della seduta del consiglio comunale in corso di svolgimento, la consigliera democratica Barbara Penzo presenta un ordine del giorno per invitare l’amministrazione ad attivarsi in merito all’iniziativa popolare dell’ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia, relativa al progetto di educazione civica nelle scuole. Allo scopo, l’associazione ha predisposto i moduli per la raccolta di firme che stanno raccogliendo successo in molti Comuni, anche vicini come Mira. L’ipotesi avanzata riguarda la reintroduzione dell’insegnamento di Educazione alla Cittadinanza quale materia con voto autonomo nelle scuole di ogni ordine e grado.
Tra i motivi della richiesta, citati dalla stessa Penzo, “l’urgenza del recupero di una dimensione educativa che formi i giovani cittadini ai princìpi dello sviluppo civile della società, conservando e curando i legami di coesione sociale per un futuro vivibile” e “il progressivo indebolirsi del senso di responsabilità e del rispetto reciproco nella scuola, che rende sempre più difficile il lavoro dei docenti e l’apprendimento”. L’idea dell’ANCI è procedere alla conoscenza della Costituzione, soprattutto della sua prima parte, e dei princìpi di legalità, attraverso un’ora settimanale autonoma da altri insegnamenti.
Tra i motivi della richiesta, citati dalla stessa Penzo, “l’urgenza del recupero di una dimensione educativa che formi i giovani cittadini ai princìpi dello sviluppo civile della società, conservando e curando i legami di coesione sociale per un futuro vivibile” e “il progressivo indebolirsi del senso di responsabilità e del rispetto reciproco nella scuola, che rende sempre più difficile il lavoro dei docenti e l’apprendimento”. L’idea dell’ANCI è procedere alla conoscenza della Costituzione, soprattutto della sua prima parte, e dei princìpi di legalità, attraverso un’ora settimanale autonoma da altri insegnamenti.
giovedì 15 novembre 2018
A SOTTOMARINA E ISOLAVERDE TRE MILIONI DI EURO DALLA REGIONE PER IL RIPASCIMENTO DOPO LE ULTIME MAREGGIATE
Sono stati annunciati ieri alla Conferenza dei Sindaci del litorale veneto, tenutasi ad Eraclea, i risultati dei colloqui tra i Comuni adriatici e la Regione quanto al recupero post-maltempo. «Per quanto riguarda Chioggia - comunica il sindaco Ferro - saranno stanziati dalla Regione Veneto 3 miliardi di euro al fine di garantire il ripascimento della spiaggia di Isolaverde (2 milioni) e Sottomarina (un milioni), oltre a 200mila euro per il recupero dei rifiuti spiaggiati derivati dalle piene dei fiumi Brenta, Bacchiglione, Adige e Po. Abbiamo venti giorni di tempo da oggi per implementare il dossier maltempo, con l'indicazione di interventi strutturali urgenti da mettere in atto, come ad esempio l'implementazione di dighe e pennelli sulle spiagge dell'Isolaverde e il rinforzo degli argini a Punta Gorzone. Il programma è serrato, i tempi sono stretti perché i fondi saranno sbloccati fra due mesi, tramite apposita ordinanza regionale: solo a quel punto ci saranno gli appalti e i lavori. Ho fatto presente alla Conferenza dei Sindaci che la stagione balneare inizia il 15 maggio, sono preoccupato e abbiamo poco tempo per agire al meglio»
VENERDÌ CONSIGLIO COMUNALE: SI PARLERÀ DI NUOVO DEL BANDO PER L'ARENA DUSE
Domani mattina, venerdì 16 novembre, dalle ore 9 è convocata la seduta del consiglio comunale di Chioggia. All’ordine del giorno ben 17 argomenti in votazione: si inizia con le comunicazioni del presidente Bullo riguardo al prelievo dal fondo ordinario. Dopo l’approvazione dei verbali delle scorse sedute, saranno analizzate le mozioni dei consiglieri: tra esse, la maggioranza punta sull’adozione dell’iniziativa “Chioggia plastic free” oltre che far proprie le preoccupazioni per lo stato di degrado delle bandiere negli edifici scolastici. Inoltre, con Gianluca Naccari avanza ipotesi per l’arredo urbano del centro storico mentre Maria Chiara Boccato promuove la riqualificazione di punta Poli e le iniziative da intraprendere dopo il G20 delle spiagge italiane. Dal canto loro, i consiglieri del PD hanno a cuore l’applicazione e la difesa della legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria di gravidanza, il piano particolareggiato dei centri storici, l’educazione civica nelle scuole attraverso l’adesione all’iniziativa popolare sostenuta dai Comuni d’Italia. Si prevedono scintille quando il leghista Marco Dolfin esporrà un ordine del giorno riguardo il bando relativo all’Arena Duse, dopo le recenti polemiche in commissione e gli strascichi con gli uffici comunali. Ieri intanto una riunione di giunta ha approvato il piano di rientro dal buco di 750mila euro nella spesa corrente di fine anno, emerso quando gli introiti dai nuovi autovelox si sono rivelati esigui: 100mila euro deriveranno da maggiori entrate per sanzioni amministrative non relative al codice della strada, 170mila dall’aumento di entrate contributive, 480mila dai tagli a vari capitoli di spesa, come l’acquisto di nuovi mezzi e il fondo crediti di dubbia esigibilità.
IL GOVERNO FINANZIA NUOVE TELECAMERE DI VIDEOSORVEGLIANZA: MA IL COMUNE DI CHIOGGIA NON PRESENTA ALCUN PROGETTO
Chioggia ha perso il treno dei contributi per nuovi impianti di videosorveglianza. Lo annuncia il consigliere comunale della Lega, Marco Dolfin, che fa riferimento al decreto del Ministero dell’Interno il quale destina allo scopo 37 milioni a 428 Comuni italiani: il provvedimento non è tuttavia ancora stato pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale. Per concorrere, bisognava che i singoli enti pubblici presentassero un progetto apposito, allo scopo di redigere la graduatoria finalizzata all’installazione di telecamere a circuito: il finanziamento vale tre anni, già dal 2017, e secondo i criteri stabiliti da un decreto congiunto dei Ministeri dell’Interno e dell’Economia lo scorso 31 gennaio sono pervenute a Roma ben 2426 richieste.
Fra queste non è presente quella dell’amministrazione comunale di Chioggia, che al pari del capoluogo non ha presentato alcun progetto con richiesta di finanziamento: c’è invece Cavarzere, al 389° posto e quindi sopra la soglia destinata a ricevere fondi per 10mila euro (50mila il progetto da finanziare), definita zona “a incidenza criminale molto elevata”. Tra i Comuni veneti spiccano nei quartieri alti Abano e Montegrotto Terme, mentre l’area metropolitana di Venezia figura in lista con Mirano e Salzano; più indietro ma comunque ammessa la vicina Conselve, mentre nessun Comune polesano ha presentato richieste. Le risorse nazionali per la videosorveglianza sono state recentemente aumentate di 10 milioni per il 2019, di 17 per il 2020, di 27 per il 2021 e di 36 milioni per il 2022.
Fra queste non è presente quella dell’amministrazione comunale di Chioggia, che al pari del capoluogo non ha presentato alcun progetto con richiesta di finanziamento: c’è invece Cavarzere, al 389° posto e quindi sopra la soglia destinata a ricevere fondi per 10mila euro (50mila il progetto da finanziare), definita zona “a incidenza criminale molto elevata”. Tra i Comuni veneti spiccano nei quartieri alti Abano e Montegrotto Terme, mentre l’area metropolitana di Venezia figura in lista con Mirano e Salzano; più indietro ma comunque ammessa la vicina Conselve, mentre nessun Comune polesano ha presentato richieste. Le risorse nazionali per la videosorveglianza sono state recentemente aumentate di 10 milioni per il 2019, di 17 per il 2020, di 27 per il 2021 e di 36 milioni per il 2022.
mercoledì 14 novembre 2018
OGGI A ERACLEA LA CONFERENZA DEI SINDACI DEL LITORALE VENETO, DOPO LE MAREGGIATE E I DANNI
Oggi pomeriggio ad Eraclea si è tenuto l'incontro della Conferenza dei Sindaci del litorale veneto, alla presenza dei nove primi cittadini, del vicepresidente della giunta regionale del Veneto Gianluca Forcolin e dei tecnici regionali. I sindaci sono stati invitati dal presidente della Conferenza nonché sindaco di San Michele al Tagliamento, Pasqualino Codognotto, a produrre una prima stima dei danni subiti a seguito delle avversità atmosferiche dello scorso ottobre. «Passato il maltempo ho effettuato personalmente un sopralluogo a Isolaverde, la zona più colpita dalle mareggiate – commenta il sindaco Alessandro Ferro – e successivamente attraverso gli uffici ci siamo relazionati con le associazioni di categoria per una prima conta dei danni all'arenile e con Veritas per quanto riguarda i rifiuti spiaggiati. Inoltre è in corso una verifica con i coltivatori di vongole e con gli enti territoriali per le opere di difesa idraulica».
martedì 13 novembre 2018
CONSIGLIERI SENZA GETTONI DI PRESENZA ALLE COMMISSIONI, ENDRI BULLO: "I MOTIVI SONO GIURIDICI, NON ECONOMICI"
Il presidente del consiglio comunale Endri Bullo interviene sulla vicenda che ha visto la segretaria generale del Comune, Michela Targa, inviare una comunicazione a tutti i consiglieri per informarli della mancata erogazione dei gettoni di presenza relativi alle sedute di commissione nel mese di ottobre, per la quale ha polemizzato l'esponente di Forza Italia Beniamino Boscolo. «Ieri pomeriggio in occasione della conferenza dei capigruppo – spiega il presidente Bullo – la segretaria generale ha illustrato in modo analitico le motivazioni giuridiche che stanno alla base della lettera inviata nei giorni scorsi ai consiglieri.
Si è ricordato che, per rendere legittima la corresponsione del gettone di presenza, i lavori delle commissioni consiliari devono avere sempre un nesso funzionale e strumentale con l'operato del consiglio comunale e devono portare a formulare allo stesso delle proposte, nei casi di convocazione delle commissioni su iniziativa o per richiesta fatta dai gruppi consiliari. Si è precisato anche che la temporanea mancata erogazione del gettone non ha nesso con mancanza di liquidità dell'Ente». L'articolo 21 del Regolamento per il funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari del Comune di Chioggia elenca i compiti e le funzioni di queste ultime che, oltre ad essere chiamate ad esprimere pareri sulle proposte di deliberazione di consiglio (nell'ambito del settore di competenza delle commissioni) possono anche approfondire, di loro iniziativa, lo studio di problemi di interesse generale e specifico della città e dell'amministrazione.
La segretaria generale ha fatto presente i più recenti orientamenti della giurisprudenza della Corte dei Conti in merito, richiamando ad esempio la delibera n. 37/2018 della sezione di controllo per il Friuli Venezia Giulia, che ha specificato come: «[…] I “cardini” su cui deve ruotare il funzionamento delle commissioni sono da un lato la stretta, concreta e immediata strumentalità degli esiti dei loro lavori alle esigenze consiliari, in funzione delle quali esse (le commissioni) sono state costituite e dall'altro un'organizzazione e svolgimento dei loro lavori che risulti del tutto coerente con le logiche di contenimento della spesa, che a loro volta richiedono un oculato e ottimale utilizzo dei mezzi e delle risorse a disposizione».
Si è ricordato che, per rendere legittima la corresponsione del gettone di presenza, i lavori delle commissioni consiliari devono avere sempre un nesso funzionale e strumentale con l'operato del consiglio comunale e devono portare a formulare allo stesso delle proposte, nei casi di convocazione delle commissioni su iniziativa o per richiesta fatta dai gruppi consiliari. Si è precisato anche che la temporanea mancata erogazione del gettone non ha nesso con mancanza di liquidità dell'Ente». L'articolo 21 del Regolamento per il funzionamento del consiglio comunale e delle commissioni consiliari del Comune di Chioggia elenca i compiti e le funzioni di queste ultime che, oltre ad essere chiamate ad esprimere pareri sulle proposte di deliberazione di consiglio (nell'ambito del settore di competenza delle commissioni) possono anche approfondire, di loro iniziativa, lo studio di problemi di interesse generale e specifico della città e dell'amministrazione.
La segretaria generale ha fatto presente i più recenti orientamenti della giurisprudenza della Corte dei Conti in merito, richiamando ad esempio la delibera n. 37/2018 della sezione di controllo per il Friuli Venezia Giulia, che ha specificato come: «[…] I “cardini” su cui deve ruotare il funzionamento delle commissioni sono da un lato la stretta, concreta e immediata strumentalità degli esiti dei loro lavori alle esigenze consiliari, in funzione delle quali esse (le commissioni) sono state costituite e dall'altro un'organizzazione e svolgimento dei loro lavori che risulti del tutto coerente con le logiche di contenimento della spesa, che a loro volta richiedono un oculato e ottimale utilizzo dei mezzi e delle risorse a disposizione».
IL SINDACO FERRO: "DEI 7 MILIONI CHE IL COMUNE SPENDERÀ ENTRO L'ANNO, 4.5 HANNO USO VINCOLATO DALLA LEGGE SPECIALE". CONFERMATA LA ZTL
Il sindaco Alessandro Ferro torna sulla seduta di commissione di ieri per specificare che, dei 7 milioni che verranno spesi negli interventi di fine anno, 4.5 sono vincolati dalla Legge Speciale a usi specifici, quali le opere d'urbanizzazione primaria e la sistemazione nel dettaglio di ponti, canali e fondamente di competenza comunale. Nel dettaglio, questa la somma degli stanziamenti per novembre e dicembre 2018: 2.3 milioni per anticipare il progetto RE.MO.VE. (recupero periferie e mobilità sostenibile per la Città Metropolitana di Venezia), che a Chioggia riguarda interventi di miglioramento della sicurezza territoriale con il potenziamento dell'illuminazione a led e della videosorveglianza. Poi 2.1 milioni per il restauro dei ponti, 1.5 milioni per la manutenzione straordinaria delle strade, 1 milione per il restauro dell'ex scuola Cini come da accordi di programma con l'Università di Padova, 250mila euro per l'istituzione della Zona a Traffico Limitato; 100mila euro per il sollevamento delle acque bianche nei sottopassi e poi manutenzione per le scuole, il nuovo telo della pescheria al minuto e il ripristino dei bagni pubblici.
STRISCIONE DI CASAPOUND SOTTO IL TEATRO ASTRA: "VENT'ANNI DI COMING SOON". PROTESTA CONTRO GLI SPAZI ABBANDONATI
Nuova azione del nucleo locale di CasaPound, che la scorsa settimana aveva affisso uno striscione al muro di cinta della ex colonia Turati di Sottomarina, recante la scritta “alienare significa vendere, non aspettare E.T.”. La scorsa notte i militanti hanno appeso analogo murales all’ex cinema Astra, fermo da quando c’era la lira: “Vent’anni di… coming soon”, recita lo scarno testo, con riferimento proprio all’attesa infinita per il nuovo teatro. Chiaro l’intento di manifestare visivamente lo sdegno per lo stato in cui sono ridotti non pochi immobili pubblici nella città, acquistati in tempi di vacche grasse e poi non più manutenuti o destinati.
Fra l’altro dell’Astra si è parlato proprio ieri, in commissione consiliare, trattandosi di una delle opere che possono essere completate con l’avanzo di amministrazione di 40 milioni: secondo il consigliere Dolfin la struttura è giunta all’80% del restauro, mentre il dirigente del settore Lavori Pubblici Stefano Penzo ha dichiarato che l’opera procede secondo i tempi fissati. «Abbiamo appreso con interesse - dicono a CasaPound - che sono stati stanziati altri 2 milioni e 210mila euro per i prossimi due anni, finalizzati all'arredamento e agli impianti, tuttavia non vogliamo illuderci. L'anno prossimo saranno passati 20 anni dall'inizio della ristrutturazione, speriamo solo di non doverne aspettare altrettanti. Con questa azione vogliamo ribadire come il tempo degli annunci sia finito: dopo tutti questi anni esigiamo la restituzione della struttura alla città, dopo che in questi anni abbiamo assistito al progressivo abbandono all‘incuria e al degrado più totale, tanto che si sono dovuti murare gli ingressi per evitare che gruppi di sbandati possano bivaccare all‘ interno con tutti i rischi che ne conseguono».
Va inoltre notato che le due azioni di CasaPound sono state effettuate attraverso scritte su rotoli di carta rimovibile, non direttamente sui muri; lo stesso non è accaduto con recentissimi manifesti affissi indebitamente alle pareti del polo scolastico di Borgo San Giovanni, al termine del ponte Cavanis e addirittura sulle pareti esterne del cimitero, il cui imbrattamento è stato segnalato alle forze dell’ordine.
Fra l’altro dell’Astra si è parlato proprio ieri, in commissione consiliare, trattandosi di una delle opere che possono essere completate con l’avanzo di amministrazione di 40 milioni: secondo il consigliere Dolfin la struttura è giunta all’80% del restauro, mentre il dirigente del settore Lavori Pubblici Stefano Penzo ha dichiarato che l’opera procede secondo i tempi fissati. «Abbiamo appreso con interesse - dicono a CasaPound - che sono stati stanziati altri 2 milioni e 210mila euro per i prossimi due anni, finalizzati all'arredamento e agli impianti, tuttavia non vogliamo illuderci. L'anno prossimo saranno passati 20 anni dall'inizio della ristrutturazione, speriamo solo di non doverne aspettare altrettanti. Con questa azione vogliamo ribadire come il tempo degli annunci sia finito: dopo tutti questi anni esigiamo la restituzione della struttura alla città, dopo che in questi anni abbiamo assistito al progressivo abbandono all‘incuria e al degrado più totale, tanto che si sono dovuti murare gli ingressi per evitare che gruppi di sbandati possano bivaccare all‘ interno con tutti i rischi che ne conseguono».
Va inoltre notato che le due azioni di CasaPound sono state effettuate attraverso scritte su rotoli di carta rimovibile, non direttamente sui muri; lo stesso non è accaduto con recentissimi manifesti affissi indebitamente alle pareti del polo scolastico di Borgo San Giovanni, al termine del ponte Cavanis e addirittura sulle pareti esterne del cimitero, il cui imbrattamento è stato segnalato alle forze dell’ordine.