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sabato 30 marzo 2019
LUNEDÌ MATTINA SEDUTA DI CONSIGLIO COMUNALE PER APPROVARE IL BILANCIO DI PREVISIONE TRIENNALE E LE TARIFFE DI ASPORTO RIFIUTI
Il documento unico di programmazione (DUP) per il periodo 2019-2021, con approvazione del bilancio di previsione, e la modifica del regolamento relativo alla TARI, annessa all'approvazione delle tariffe di asporto rifiuti a copertura del costo del servizio, saranno i due argomenti principali della seduta del consiglio comunale di Chioggia convocata per lunedì 1° aprile dalle ore 9. Nei restanti temi all'ordine del giorno, i consiglieri si occuperanno di alcune aree da cedere in proprietà o in diritto di superficie, del programma triennale degli incarichi e di confermare il gettone di presenza alle sedute di consiglio e di commissione.
PRESIDIO A FAVORE DELLA SANITÀ PUBBLICA STAMANE DAVANTI L'OSPEDALE, PRESENTE ANCHE IL VICESINDACO VERONESE
Un discreto nucleo di attivisti si è radunato questa mattina davanti all’ospedale di Chioggia, convocato dal Comitato a difesa della sanità pubblica nel Veneziano, per affermare la propria contrarietà al paventato declassamento della struttura, secondo le schede ospedaliere in discussione al consiglio regionale.
Hanno partecipato molti esponenti del PD, dal vicesegretario regionale Lucio Tiozzo alla capogruppo Barbara Penzo, all’ex presidente del consiglio provinciale Mauro Bisto, di Rifondazione Comunista col segretario Francesco Zennaro, l’ex assessore Giorgio Varisco nonché alcuni militanti dei comitati cittadini. Era presente anche il presidente del centro servizi per gli anziani Ortensio Crepaldi e una delegazione del M5S, con il vicesindaco Marco Veronese e i consiglieri Daniele Padoan e Ilaria Lunardi.
Il promotore del comitato, Salvatore Lihard, alle telecamere di Chioggia Azzurra ha ricordato nel concreto i motivi della protesta: «Inaccettabile il passaggio da ospedale di rete (spoke) a ospedale di base, così come la possibile perdita di 55 posti letto in una struttura già al colmo». Domenica mattina dalle ore 11 analoga manifestazione avrà luogo davanti l’ospedale Civile di Venezia, anch’esso a rischio declassamento in sede regionale.
Hanno partecipato molti esponenti del PD, dal vicesegretario regionale Lucio Tiozzo alla capogruppo Barbara Penzo, all’ex presidente del consiglio provinciale Mauro Bisto, di Rifondazione Comunista col segretario Francesco Zennaro, l’ex assessore Giorgio Varisco nonché alcuni militanti dei comitati cittadini. Era presente anche il presidente del centro servizi per gli anziani Ortensio Crepaldi e una delegazione del M5S, con il vicesindaco Marco Veronese e i consiglieri Daniele Padoan e Ilaria Lunardi.
Il promotore del comitato, Salvatore Lihard, alle telecamere di Chioggia Azzurra ha ricordato nel concreto i motivi della protesta: «Inaccettabile il passaggio da ospedale di rete (spoke) a ospedale di base, così come la possibile perdita di 55 posti letto in una struttura già al colmo». Domenica mattina dalle ore 11 analoga manifestazione avrà luogo davanti l’ospedale Civile di Venezia, anch’esso a rischio declassamento in sede regionale.
venerdì 29 marzo 2019
BLITZ DELLE OPPOSIZIONI IN V COMMISSIONE CONSILIARE, MAGGIORANZA K.O.: IL NUOVO PRESIDENTE È BENIAMINO BOSCOLO
La V commissione consiliare permanente ha un nuovo presidente. È Beniamino Boscolo, capogruppo di Forza Italia, eletto oggi pomeriggio dalla nuova maggioranza che si è venuta formando in seno alla commissione Bilancio, Società Partecipate, Finanze, Politiche Comunitarie: il passaggio di Maria Chiara Boccato e Gianluca Naccari dal Movimento 5 Stelle al gruppo misto -e quindi, sostanzialmente, all'opposizione- ha cambiato gli equilibri di forza all'interno, mettendo in minoranza il M5S che amministra la città
E che è rimasto con soli 6 consiglieri nella commissione (tra cui l'ormai ex presidente Elisa Busetto) a fronte degli otto sparsi negli altri gruppi, sufficienti ad eleggere Beniamino Boscolo. Al momento del voto il Movimento 5 Stelle è uscito dall'aula. Con il passaggio di mano della V, sono tre le commissioni presiedute da membri dell'opposizione: le altre due (la I e la VI) sono guidate proprio dagli ex grillini Naccari e Boccato.
Amareggiata Elisa Busetto, suo malgrado protagonista della giornata: «È stato un fatto politico, oltre che di numeri. Le opposizioni hanno sfruttato il momento opportuno per portare a termine il loro obiettivo, ovvero l'ostruzionismo mirato a mandarci a casa». La ex presidente ha rigettato le motivazioni scritte nella mozione di sfiducia: «Non erano vere - continua Busetto - perché non parteggiavo per la maggioranza, né la facevo parlare di più. E nemmeno avevo sedute di commissione in arretrato da convocare». Secondo l'esponente del M5S, «le opposizioni hanno perso di vista l'obiettivo del loro mandato, ovvero la realtà cittadina. Con il vincolo di 2 mandati (che però Di Maio vuole rivedere, ndr) si vede chi è là per fare politica e chi per occupare degli spazi per anni».
E che è rimasto con soli 6 consiglieri nella commissione (tra cui l'ormai ex presidente Elisa Busetto) a fronte degli otto sparsi negli altri gruppi, sufficienti ad eleggere Beniamino Boscolo. Al momento del voto il Movimento 5 Stelle è uscito dall'aula. Con il passaggio di mano della V, sono tre le commissioni presiedute da membri dell'opposizione: le altre due (la I e la VI) sono guidate proprio dagli ex grillini Naccari e Boccato.
Amareggiata Elisa Busetto, suo malgrado protagonista della giornata: «È stato un fatto politico, oltre che di numeri. Le opposizioni hanno sfruttato il momento opportuno per portare a termine il loro obiettivo, ovvero l'ostruzionismo mirato a mandarci a casa». La ex presidente ha rigettato le motivazioni scritte nella mozione di sfiducia: «Non erano vere - continua Busetto - perché non parteggiavo per la maggioranza, né la facevo parlare di più. E nemmeno avevo sedute di commissione in arretrato da convocare». Secondo l'esponente del M5S, «le opposizioni hanno perso di vista l'obiettivo del loro mandato, ovvero la realtà cittadina. Con il vincolo di 2 mandati (che però Di Maio vuole rivedere, ndr) si vede chi è là per fare politica e chi per occupare degli spazi per anni».
ANCHE DA CHIOGGIA SABATO PARTIRÀ UN PULLMAN PER LA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO IL CONGRESSO DELLE FAMIGLIE A VERONA
Anche da Chioggia sale la mobilitazione per partecipare, il pomeriggio di sabato 30 marzo a Verona, alla manifestazione di protesta contro il "Congresso mondiale delle famiglie" organizzato da varie associazioni ultracattoliche e conservatrici. Un pullman è stato organizzato in partenza da piazza Europa a Sottomarina sabato alle ore 11.45, con rientro prima di sera. L'obiettivo dei promotori è avanzare diritti di libertà e di scelta sul proprio corpo, la propria sfera affettiva e l'orientamento sessuale: a rischio infatti è l'applicazione della legge 194 sull'aborto, già minacciata dall'eccessivo numero di obiettori nelle strutture pubbliche, oltre alla questione dell'affido post separazione così come verrebbe modificato dal disegno di legge del parlamentare leghista Simone Pillon.
IL COMUNE LIQUIDA A 540 FAMIGLIE DI CHIOGGIA IL CONTRIBUTO PER L'IMPEGNATIVA DOMICILIARE DI CURA
Il Comune di Chioggia informa la cittadinanza che ha provveduto a liquidare agli aventi diritto l'Impegnativa Domiciliare di Cura (ICD) di tipo B e M - relativamente al II semestre 2018 e al IV trimestre 2018. L'ICD è un contributo della Regione del Veneto, un aiuto economico per l'assistenza delle persone anziane non autosufficienti che abitano il proprio domicilio. I Comuni sono tenuti ad istruire le pratiche relative alle domande delle valutazioni sociosanitarie e chiamati ad effettuare le liquidazioni dei compensi economici alle famiglie beneficiarie. L'Impegnativa di Cura Domiciliare di tipo B (basso) è stata liquidata a favore di 458 famiglie di Chioggia, per un importo totale di 306mila euro (contributo mensile di 120 euro) quale liquidazione del II semestre 2018. L'Impegnativa di Cura Domiciliare di tipo M (medio) è stata liquidata a favore di 81 famiglie della città, per un importo totale di 92400 euro (contributo mensile medio di 400 euri) a liquidazione del IV trimestre 2018.
«Si tratta di aiuti fondamentali per le famiglie di Chioggia», commenta l'assessore alle Politiche Sociali Luciano Frizziero. «Grazie alla solerzia degli uffici abbiamo proceduto in tempi brevi con la liquidazione, per permettere a tutte le famiglie di avere a disposizione il contributo spettante prima delle festività pasquali. I numeri di Chioggia sono imponenti: sono quasi 550 le famiglie che hanno in casa persone con vari gradi di non autosufficienza e che si devono organizzare per la loro assistenza. Siamo impegnati nel dare massima attenzione a questi casi e dare i giusti supporti sociali». L'assessore ricorda inoltre che i Servizi Sociali del Comune di Chioggia sono a disposizione per dare informazioni e assistenza a tutti i tipi di bisogno sociale: gli sportelli sono aperti il martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12 nella sede di Palazzo Morosini (corso del Popolo 1327 – tel. 041 5534007/016).
«Si tratta di aiuti fondamentali per le famiglie di Chioggia», commenta l'assessore alle Politiche Sociali Luciano Frizziero. «Grazie alla solerzia degli uffici abbiamo proceduto in tempi brevi con la liquidazione, per permettere a tutte le famiglie di avere a disposizione il contributo spettante prima delle festività pasquali. I numeri di Chioggia sono imponenti: sono quasi 550 le famiglie che hanno in casa persone con vari gradi di non autosufficienza e che si devono organizzare per la loro assistenza. Siamo impegnati nel dare massima attenzione a questi casi e dare i giusti supporti sociali». L'assessore ricorda inoltre che i Servizi Sociali del Comune di Chioggia sono a disposizione per dare informazioni e assistenza a tutti i tipi di bisogno sociale: gli sportelli sono aperti il martedì, mercoledì e giovedì dalle 9 alle 12 nella sede di Palazzo Morosini (corso del Popolo 1327 – tel. 041 5534007/016).
mercoledì 27 marzo 2019
IL FUTURO DELL'ISOLA SALONI TRA CROCIERE E MERCATO ITTICO: SE NE PARLA OGGI IN UN INCONTRO APERTO NELLA SEDE DEL PD DI CHIOGGIA
Prosegue l'iniziativa politica del Partito Democratico di Chioggia. Dopo il successo delle primarie nazionali lo scorso 3 marzo e la controffensiva per le schede ospedaliere, oggi dalle ore 18 la segreteria incontra la cittadinanza nella sede di calle Padovani 20 per dibattere il futuro dell'isola Saloni, tra l'arrivo delle navi da crociera e l'ipotesi di spostamento del mercato ittico.
martedì 26 marzo 2019
ACQUISTO DEL CENTRO CONGRESSI KURSAAL IN LUNGOMARE, PER IL COMUNE NON SE NE PARLA PRIMA DI MAGGIO: "GESTIONE CONDIVISA CON LA OGD TURISTICA"
Il Comune di Chioggia potrà acquisire il centro congressi Kursaal dalla Città Metropolitana solo dopo il 30 aprile, data ultima di approvazione del bilancio consuntivo, previo accertamento dell’avanzo disponibile. Lo ha dichiarato stamane il sindaco Alessandro Ferro, durante la seduta del consiglio comunale, in risposta a un ordine del giorno presentato da Beniamino Boscolo e avente a tema proprio il futuro della struttura sul lungomare di Sottomarina, poi approvato all'unanimità con 20 voti favorevoli. Il primo cittadino ha affermato anche che la procedura ideale investe allo stesso tempo la condivisione fra il Comune e le associazioni di categoria legate al turismo: lo schema prevederebbe una convenzione con l’OGD, l’Organizzazione per la Gestione della Destinazione che vede coinvolte tutte le realtà professionali del settore. «Sarebbe il tavolo naturale e perfetto per la gestione condivisa, anche se ora ha altro a cui pensare», ha detto Ferro. Ove non ci fosse un’intesa in sede di OGD fra tutti gli attori coinvolti, il Comune penserebbe a un bando per l’ingresso di soggetti terzi.
Il sindaco ha comunicato di aver ricevuto due richieste diverse, una dal consorzio di promozione turistica Lidi di Chioggia con l'Associazione Albergatori di Sottomarina (360mila euro per la ristrutturazione, 18mila euro annui per la manutenzione), l’altra da GEBIS, CISA e ASCOM pervenuta il 13 marzo scorso. Esiste anche la possibilità di un comodato d’uso dalla Città Metropolitana, ma occorre che prima questa ne revochi l’alienazione: quindi si tratta di un procedimento più tortuoso. «La volontà dell’amministrazione è confermata – ha concluso Ferro – e l’acquisizione implica una contemporanea assegnazione all’OGD, con l’impegno delle associazioni a ristrutturare e gestire il centro congressi».
Il sindaco ha comunicato di aver ricevuto due richieste diverse, una dal consorzio di promozione turistica Lidi di Chioggia con l'Associazione Albergatori di Sottomarina (360mila euro per la ristrutturazione, 18mila euro annui per la manutenzione), l’altra da GEBIS, CISA e ASCOM pervenuta il 13 marzo scorso. Esiste anche la possibilità di un comodato d’uso dalla Città Metropolitana, ma occorre che prima questa ne revochi l’alienazione: quindi si tratta di un procedimento più tortuoso. «La volontà dell’amministrazione è confermata – ha concluso Ferro – e l’acquisizione implica una contemporanea assegnazione all’OGD, con l’impegno delle associazioni a ristrutturare e gestire il centro congressi».
DOLFIN: "PER L'AMMINISTRAZIONE A CINQUE STELLE IL PONTE SULLA FOSSETTA NON È UNA PRIORITÀ. STANZIATE RISORSE ESIGUE"
L’amministrazione comunale non ha interesse a risolvere il problema del ponte sul canale Fossetta. Lo ha dichiarato il consigliere leghista Marco Dolfin, a seguito di alcune riunioni di commissione durante le quali si sta trattando il bilancio di previsione: «Da quanto possiamo dedurre – afferma Dolfin – alla voce “recupero di infrastrutture, ponti, viadotti” per il 2019 sono stati stanziati solo 100mila euro, mentre per il 2020 si parla di 500mila. Dopo un anno, il recupero del ponte non è una priorità per l’amministrazione, che ha soltanto chiuso la carreggiata al traffico basandosi su una mera perizia a occhio nudo. La stessa assessora Messina venerdì 22 ha giustificato i ritardi e le poche risorse messe a disposizione. Ma le sue risposte non hanno convinto nessuno dell’opposizione, senza contare le dichiarazioni del sindaco Ferro a un gruppo di residenti: secondo lui non ci sono disagi dalla chiusura del ponte…».
Secondo Dolfin, la giunta si occuperà della soluzione solo dal 2021, pure in presenza dei 40 milioni smobilitati dal patto di stabilità: ma i progetti definitivi sono pronti? «Serve intervenire quanto prima – continua l’esponente della minoranza – perché più tempo passa, più la situazione si fa difficile. Ho eseguito un sopralluogo con due tecnici specializzati, i quali hanno operato alcune verifiche, rimarcando la necessità di intervenire tempestivamente». Lo scorso dicembre una determinazione del dirigente del settore Lavori Pubblici, Stefano Penzo, aveva approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica presentato dalla cooperativa di architetti VKA di Mestre: l’analisi ha portato a trovare più conveniente la demolizione delle campate attuali per ricostruire un ponte ex novo. L’importo complessivo dell’intervento ammonterebbe a 1 milione e 286mila euro, si attende nel caso l’incarico di redigere il progetto tecnico, l’appalto per la costruzione materiale e non ultimo lo stanziamento dei fondi.
Secondo Dolfin, la giunta si occuperà della soluzione solo dal 2021, pure in presenza dei 40 milioni smobilitati dal patto di stabilità: ma i progetti definitivi sono pronti? «Serve intervenire quanto prima – continua l’esponente della minoranza – perché più tempo passa, più la situazione si fa difficile. Ho eseguito un sopralluogo con due tecnici specializzati, i quali hanno operato alcune verifiche, rimarcando la necessità di intervenire tempestivamente». Lo scorso dicembre una determinazione del dirigente del settore Lavori Pubblici, Stefano Penzo, aveva approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica presentato dalla cooperativa di architetti VKA di Mestre: l’analisi ha portato a trovare più conveniente la demolizione delle campate attuali per ricostruire un ponte ex novo. L’importo complessivo dell’intervento ammonterebbe a 1 milione e 286mila euro, si attende nel caso l’incarico di redigere il progetto tecnico, l’appalto per la costruzione materiale e non ultimo lo stanziamento dei fondi.
lunedì 25 marzo 2019
MARTEDÌ MATTINA CONSIGLIO COMUNALE, SI PARLERÀ DEL KURSAAL. OGGI LA COMMISSIONE PER APPROVARE LA NUOVA TARI: RESTERÀ INVARIATA?
È stata convocata per domani mattina, martedì 26 marzo dalle ore 9, la seduta del consiglio comunale di Chioggia. Otto argomenti all’ordine del giorno, tutti presentati dalle minoranze e non evasi nelle precedenti sessioni: si va dalla riapertura del Kursaal chiesta da Beniamino Boscolo alla situazione di punta Poli illustrata da Jonatan Montanariello, il quale ha anche inteso di conferire riguardo i progetti della maggioranza per l’isola Saloni. L’esponente democratico chiede che il futuro dell’area, con le ipotesi di spostamento del mercato ittico, venga discusso assieme al comitato dei residenti. Intanto oggi pomeriggio dalle ore 16, sempre in sala consiliare, si riunirà la V commissione per l’approvazione delle tariffe di asporto rifiuti a coprire i costi del servizio nel 2019: stando alle ultime notizie, anche il previsto aumento dell’1% indicizzato ai canoni ISTAT dovrebbe essere rimosso, consentendo così all’amministrazione di mantenere invariate le quote della TARI rispetto allo scorso anno.
sabato 23 marzo 2019
SANITÀ, IL PD LANCIA UN APPELLO A TUTTE LE FORZE POLITICHE E ALLE CATEGORIE ECONOMICHE PER FAR CAMBIARE LE SCHEDE OSPEDALIERE IN REGIONE
Il Partito Democratico di Chioggia ribadisce la propria contrarietà alle indiscrezioni riguardanti le schede ospedaliere in discussione al consiglio regionale, che priverebbero il nosocomio cittadino della qualifica di "spoke", di due primariati e 55 posti letto. In una conferenza stampa aperta tenuta stamane nella sede di calle Padovani, il vicesegretario regionale Lucio Tiozzo e i consiglieri comunali Barbara Penzo e Jonatan Montanariello -pur rispettando la lettera dei primari e l'operato della direzione Dal Ben- hanno confermato i motivi di apprensione, e rilanciano l'azione politica del partito nella sanità, vocata a mantenere l'attuale standard all'ospedale Beata Vergine della Navicella in virtù della distanza dall'hub mestrino dell'Angelo e delle preponderanti presenze turistiche nei mesi più caldi. Tiozzo ha lanciato un appello a tutte le forze politiche locali, alle categorie economiche e ai cittadini a studiare le schede ospedaliere regionali e ad esprimersi: «Non vogliamo essere i primi né i soli in questa battaglia, come in passato ne abbiamo sostenute e vinte come ad esempio quando qualcuno lo voleva spostare di molti km. Il cambio di marcia nato allora è frutto dell'impegno politico che c'era stato all'epoca della legge sociosanitaria regionale, quando inserimmo anche la clausola di eccezione vocata espressamente al mantenimento della qualifica di spoke. Perderla provocherà non nel breve, ma nel medio-lungo periodo il declassamento in tantissimi servizi essenziali». Sabato 30 marzo intanto il Coordinamento a Difesa della Sanità Pubblica manifesterà con un presidio davanti l'ospedale contro il taglio dei posti letto e dei primariati.
venerdì 22 marzo 2019
LA TARI AUMENTERÀ SOLO DELL'1% PER L'ADEGUAMENTO ISTAT, PAROLA DEL SINDACO FERRO. BELLEMO (ASCOT): REGOLARIZZIAMO GLI ALTRI ALLE STESSE CONDIZIONI
Sarà aumentata solo dell’1% la tariffa per l’asporto rifiuti nel Comune di Chioggia. Lo ha dichiarato il sindaco Alessandro Ferro in un articolo apparso nel numero del Gazzettino in edicola oggi: il primo cittadino definisce il lieve aumento come «la peggiore delle ipotesi», quindi c’è ancora la possibilità che la TARI rimanga invariata alle quote dello scorso anno. L’1% sarebbe dovuto, comunque, all’adeguamento al tasso di inflazione calcolato dall’ISTAT. Negli ultimi tempi era stato invece paventato un aumento pari anche al 5% rispetto al 2018. Il sindaco Ferro accredita il contenimento del rincaro alla transazione effettuata fra il Comune e la società che gestisce il villaggio turistico Isamar, che ha portato al versamento di quasi un milione per tributi arretrati. L’amministrazione ora spera di giungere ad accordi anche con gli altri operatori balneari morosi, che hanno fatto mancare alle casse circa 10 milioni: in tal senso si stanno predisponendo convenzioni in linea col nuovo regolamento. Ferro si dice dispiaciuto di aver dovuto spalmare fra i tantissimi utenti virtuosi gli ammanchi dovuti alle morosità di qualche famiglia e soprattutto di qualche azienda.
Sarcastico come sempre Giorgio Bellemo, presidente dei concessionari di ASCOT: «Diamo pure una medaglia e proclamiamo santo chi ha trattenuto, per anni anche comprensibilmente, gli importi TARI ed oggi, a regolamento vigente, versa con un forte sconto. Pagnan santo subito? Ha svolto il suo ruolo da imprenditore, ma per favore un po’ di decenza politica da parte del Comune!». Nota Bellemo: «Uno sconto che, forse, non sarà domani, quando verrà approvato il nuovo regolamento da anni richiesto dalle categorie proprio a fronte di quelle “lamentele” che vengono ora riconosciute. Il punto non è l’aumento dell’1%: la promessa era una riduzione della TARI, o almeno che venisse riportata ex ante pari al 55% per la parte fissa e 45% per la parte variabile. Altri vorrebbero regolarizzare? Certo che sì, alle stesse condizioni. Già nel 2016 abbiamo inviato mail a Veritas e Comune in cui spiegavamo la questione, ma nessuna risposta da parte loro».
Sarcastico come sempre Giorgio Bellemo, presidente dei concessionari di ASCOT: «Diamo pure una medaglia e proclamiamo santo chi ha trattenuto, per anni anche comprensibilmente, gli importi TARI ed oggi, a regolamento vigente, versa con un forte sconto. Pagnan santo subito? Ha svolto il suo ruolo da imprenditore, ma per favore un po’ di decenza politica da parte del Comune!». Nota Bellemo: «Uno sconto che, forse, non sarà domani, quando verrà approvato il nuovo regolamento da anni richiesto dalle categorie proprio a fronte di quelle “lamentele” che vengono ora riconosciute. Il punto non è l’aumento dell’1%: la promessa era una riduzione della TARI, o almeno che venisse riportata ex ante pari al 55% per la parte fissa e 45% per la parte variabile. Altri vorrebbero regolarizzare? Certo che sì, alle stesse condizioni. Già nel 2016 abbiamo inviato mail a Veritas e Comune in cui spiegavamo la questione, ma nessuna risposta da parte loro».
SANITÀ, IL M5S CONTRO GLI ORIENTAMENTI DELLA REGIONE: "DAL BEN AVEVA DETTO IN COMMISSIONE CHE L'OSPEDALE NON SAREBBE STATO DEPOTENZIATO"
Esplode la polemica riguardo le indiscrezioni relative alle schede ospedaliere in discussione al consiglio regionale, che priverebbero Chioggia della qualifica di spoke, di due primariati (Nefrologia e laboratorio Analisi) e di 55 posti letto. Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle non manca di criticare il direttore generale dell’ULSS 3 Serenissima Giuseppe dal Ben, che lo scorso 17 ottobre -durante una seduta della commissione sanità- aveva assicurato che l’ospedale chioggiotto «non sarebbe stato depotenziato»: la posizione del M5S è contraria al taglio dei servizi, afferma il capogruppo Paolo Bonfà.
«Con grande rammarico constatiamo che l’ospedale di Chioggia viene classificato come struttura di base, il che si traduce in tagli di posti letto e nello smantellamento di reparti fondamentali. Presenteremo le istanze della città alla Regione attraverso la consigliera Erika Baldin, dal momento che la giunta regionale non ha tenuto conto della posizione geografica e del collegamento a Mestre solo attraverso la Romea». L’assessore Luciano Frizziero ha convocato d’urgenza il comitato fra i sindaci del Distretto sociosanitario, con Cavarzere e Cona. Domani mattina intanto il Partito Democratico espliciterà il proprio dissenso e il rilancio delle soluzioni già avanzate durante una conferenza stampa nella propria sede in calle Padovani 20, che sarà aperta alla partecipazione del pubblico a partire dalle ore 11.30.
«Con grande rammarico constatiamo che l’ospedale di Chioggia viene classificato come struttura di base, il che si traduce in tagli di posti letto e nello smantellamento di reparti fondamentali. Presenteremo le istanze della città alla Regione attraverso la consigliera Erika Baldin, dal momento che la giunta regionale non ha tenuto conto della posizione geografica e del collegamento a Mestre solo attraverso la Romea». L’assessore Luciano Frizziero ha convocato d’urgenza il comitato fra i sindaci del Distretto sociosanitario, con Cavarzere e Cona. Domani mattina intanto il Partito Democratico espliciterà il proprio dissenso e il rilancio delle soluzioni già avanzate durante una conferenza stampa nella propria sede in calle Padovani 20, che sarà aperta alla partecipazione del pubblico a partire dalle ore 11.30.
giovedì 21 marzo 2019
I PRIMARI DELL'OSPEDALE DI CHIOGGIA: "NESSUN DECLASSAMENTO, POLEMICHE STRUMENTALI"
I primari dell'ospedale di Chioggia hanno sottoscritto una nota di risposta alle critiche pervenute da vari ambienti politici alle schede ospedaliere in discussione al consiglio regionale, che priverebbero il nosocomio lagunare della qualifica spoke, di due primariati (Nefrologia e laboratorio Analisi) e di ben 55 posti letto. «Evidenziamo che non c'è alcun declassamento dell'ospedale di Chioggia e a dirlo non siamo noi, ma i servizi e le professionalità che sono messe in campo quotidianamente e che si toccano con mano in questo ospedale per i propri cittadini», scrivono Pino Rizzo (già primario di Oculistica), Michele Urso (Nefrologia), Salvatore Ramuscello (Chirurgia), Luca Bergamini (Ostetricia e Ginecologia), Gian Paolo Ferrari (Ortopedia), Giorgio Cavallarin (Medicina), Andrea Roncato (Fisiatria e Riabilitazione), Antonella Battuello (Geriatria), Andrea Tiozzo (Pronto Soccorso), Massimo Tedesco (Anestesia e Rianimazione), Alberto Tregnaghi (Radiologia), Carlo Gatti (Oncologia) e Roberto Valle (Cardiologia) in una presa di posizione tanto irrituale quanto autorevole.
«Chi parla di declassamento, in queste ore, lo fa in maniera strumentale e guardando più alla forma che alla sostanza, senza tener conto di quanto è stato fatto fino ad oggi e quanto si sta facendo in queste ore. L'ospedale di Chioggia infatti in questi anni non ha fatto che aggiornarsi con la ristrutturazione di numerosi servizi (Pronto Soccorso all'avanguardia, le degenze dell'ala ovest dell'ospedale, le sale operatorie e la nuova terapia intensiva con i nuovi ambulatori per la cardiologia riabilitativa, solo per fare degli esempi), con l'ingresso di nuove tecnologie e di nuovi professionisti. Evidentemente chi parla di declassamento non vede che stiamo lavorando ancora sul blocco nord est e nord ovest dove sorgeranno i nuovi studi medici e ambulatori e dove a breve inaugureremo la nuova Oncologia.
Con le nuove schede, il cui iter di approvazione comunque non è ancora concluso, ci si dimentica che a Chioggia saranno realizzati l'ospedale di comunità, l'hospice e che ci sarà la Riabilitazione Neurologica, che troverà spazio al sesto piano, a fianco del servizio di Medicina fisica e riabilitativa. Che viene confermata la attività di Emodinamica e che la Ginecologia di Chioggia è stata scelta tra gli ospedali dell'ULSS 3 come centro per la procreazione medicalmente assistita. Chi parla a sproposito di declassamento dovrebbe invece evidenziare quanto ha avuto Chioggia in questi anni, anche grazie a questa direzione generale e alla Regione coi suoi finanziamenti, quanto si sta ancora facendo e quanto le schede stanno per dare ancora a questo ospedale che non ha mai perso i suoi servizi».
«Chi parla di declassamento, in queste ore, lo fa in maniera strumentale e guardando più alla forma che alla sostanza, senza tener conto di quanto è stato fatto fino ad oggi e quanto si sta facendo in queste ore. L'ospedale di Chioggia infatti in questi anni non ha fatto che aggiornarsi con la ristrutturazione di numerosi servizi (Pronto Soccorso all'avanguardia, le degenze dell'ala ovest dell'ospedale, le sale operatorie e la nuova terapia intensiva con i nuovi ambulatori per la cardiologia riabilitativa, solo per fare degli esempi), con l'ingresso di nuove tecnologie e di nuovi professionisti. Evidentemente chi parla di declassamento non vede che stiamo lavorando ancora sul blocco nord est e nord ovest dove sorgeranno i nuovi studi medici e ambulatori e dove a breve inaugureremo la nuova Oncologia.
Con le nuove schede, il cui iter di approvazione comunque non è ancora concluso, ci si dimentica che a Chioggia saranno realizzati l'ospedale di comunità, l'hospice e che ci sarà la Riabilitazione Neurologica, che troverà spazio al sesto piano, a fianco del servizio di Medicina fisica e riabilitativa. Che viene confermata la attività di Emodinamica e che la Ginecologia di Chioggia è stata scelta tra gli ospedali dell'ULSS 3 come centro per la procreazione medicalmente assistita. Chi parla a sproposito di declassamento dovrebbe invece evidenziare quanto ha avuto Chioggia in questi anni, anche grazie a questa direzione generale e alla Regione coi suoi finanziamenti, quanto si sta ancora facendo e quanto le schede stanno per dare ancora a questo ospedale che non ha mai perso i suoi servizi».
SCHEDE OSPEDALIERE, LA LEGA: "LE PERDITE ALLA DOTAZIONE DI CHIOGGIA SONO DOVUTE A UN DECRETO NEL 2015, NON ALLA VOLONTÀ DELLA REGIONE"
«Le modifiche alla dotazione dell’ospedale di Chioggia sono state stabilite per adeguarle al decreto ministeriale 70 del 2015, e non per una volontà della giunta regionale di togliere all’area un suo diritto». A dichiararlo è il consigliere regionale della Lega Alberto Semenzato, che così risponde alle critiche formulate alle schede ospedaliere licenziate dalla giunta regionale del Veneto nei giorni scorsi. «Il dm 70/2015 prevede che un ospedale “spoke” abbia un bacino di popolazione di 200mila abitanti – continua Semenzato - cosa che non si verifica per Chioggia.
Nella classificazione del piano sociosanitario 2019-2023 però, l’ospedale di Chioggia pur essendo formalmente tra i presidi di base viene comunque annoverato tra gli spoke in quanto presidio territoriale fondamentale per l’attività di emergenza e assistenza per ”evidenti difficoltà infrastrutturali a raggiungere l’hub di riferimento da parte della popolazione” o per l’eccessivo carico durante la stagione turistica. La perdita dei primari di Nefrologia e laboratorio Analisi è dovuta proprio all’adeguamento a questo decreto già citato. Nel caso del laboratorio Analisi, in modo particolare, è stata prevista una forma di centralizzazione sovraziendale. Le nuove schede però confermano altre specificità, come l’Unità sanitaria dipartimentale di malattie del ricambio, con attività di Pneumologia e Neurologia».
Nella classificazione del piano sociosanitario 2019-2023 però, l’ospedale di Chioggia pur essendo formalmente tra i presidi di base viene comunque annoverato tra gli spoke in quanto presidio territoriale fondamentale per l’attività di emergenza e assistenza per ”evidenti difficoltà infrastrutturali a raggiungere l’hub di riferimento da parte della popolazione” o per l’eccessivo carico durante la stagione turistica. La perdita dei primari di Nefrologia e laboratorio Analisi è dovuta proprio all’adeguamento a questo decreto già citato. Nel caso del laboratorio Analisi, in modo particolare, è stata prevista una forma di centralizzazione sovraziendale. Le nuove schede però confermano altre specificità, come l’Unità sanitaria dipartimentale di malattie del ricambio, con attività di Pneumologia e Neurologia».
SCHEDE REGIONALI, L'OSPEDALE DI CHIOGGIA RISCHIA DI PERDERE DUE PRIMARIATI E 55 POSTI LETTO: PROTESTANO PD E M5S
Nubi sull’ospedale di Chioggia. Secondo la bozza delle schede in discussione al consiglio regionale, conseguenti all’approvazione del piano sanitario 2019-2023, il nosocomio clodiense verrebbe a perdere la qualifica di ospedale “spoke”, in rapporto con l’hub dell’Angelo di Mestre, per le dimensioni ridotte del suo bacino d’utenza nella provincia sud, inferiori a 200mila abitanti. A poco sono servite le raccomandazioni del territorio e l’emendamento del gruppo consiliare del PD, che postulano l’importanza di qualificare l’ospedale in virtù della distanza da Mestre, delle difficoltà logistiche imposte per via della Romea e della forte presenza turistica in estate: senza un cambio di direzione in sede regionale, Chioggia sarà ospedale di base, pure mantenendo molti servizi degli “spoke” e in presenza di notevoli investimenti compiuti dalla Regione nella struttura e nella strumentazione. Il che significa rinunciare a due primariati (Nefrologia e laboratorio di Analisi), e soprattutto a 55 posti letto, da 238 a 183.
Contrariato è Lucio Tiozzo, vicesegretario regionale del PD e già capogruppo in consiglio: «Temiamo che l’ospedale Beata Vergine della Navicella venga progressivamente svuotato, perdendo attrazione tra il personale medico. Eliminare il primario di Nefrologia, unico caso in regione, è uno sgarbo nei confronti della città. Chiediamo venga ripristinato e approvato l’emendamento presentato dal gruppo per riclassificare “spoke” l’ospedale di Chioggia».
Arrabbiata è anche la consigliera regionale del M5S Erika Baldin: «Se ci sono peggioramenti lo faremo presente in tutti i modi possibili, e avvieremo grosse battaglie affinché il territorio non perda centralità, assicurando i servizi in specie nelle zone più penalizzate». Dal canto suo il leghista Marco Dolfin ricorda che «Chioggia non è mai stata “spoke”, anche se ne ha le caratteristiche, ma un presidio territoriale fondamentale per l’attività di emergenza e assistenza che svolge durante la stagione turistica. Lo dimostra il fatto che non ha perso nessuna apicalità se non quella del laboratorio analisi, dove è stata prevista una forma di centralizzazione sovraziendale».
Tuttavia stride il fatto che ad esempio Dolo e Mirano abbiano mantenuto la relativa qualifica sebbene distanti solo una dozzina di km dall’Angelo, mentre in tutta la Regione sono iniziate le proteste sindacali, del personale medico e delle associazioni tra i malati per il possibile depauperamento del numero di posti letto nelle strutture pubbliche, a vantaggio di quelle private, accreditate e convenzionate. Nel frattempo ammontano a 500 le firme raccolte da Cittadinanzattiva a Chioggia per chiedere l'istituzione di un servizio autobus diretto tra la città e l'ospedale all'Angelo di Mestre.
Contrariato è Lucio Tiozzo, vicesegretario regionale del PD e già capogruppo in consiglio: «Temiamo che l’ospedale Beata Vergine della Navicella venga progressivamente svuotato, perdendo attrazione tra il personale medico. Eliminare il primario di Nefrologia, unico caso in regione, è uno sgarbo nei confronti della città. Chiediamo venga ripristinato e approvato l’emendamento presentato dal gruppo per riclassificare “spoke” l’ospedale di Chioggia».
Arrabbiata è anche la consigliera regionale del M5S Erika Baldin: «Se ci sono peggioramenti lo faremo presente in tutti i modi possibili, e avvieremo grosse battaglie affinché il territorio non perda centralità, assicurando i servizi in specie nelle zone più penalizzate». Dal canto suo il leghista Marco Dolfin ricorda che «Chioggia non è mai stata “spoke”, anche se ne ha le caratteristiche, ma un presidio territoriale fondamentale per l’attività di emergenza e assistenza che svolge durante la stagione turistica. Lo dimostra il fatto che non ha perso nessuna apicalità se non quella del laboratorio analisi, dove è stata prevista una forma di centralizzazione sovraziendale».
Tuttavia stride il fatto che ad esempio Dolo e Mirano abbiano mantenuto la relativa qualifica sebbene distanti solo una dozzina di km dall’Angelo, mentre in tutta la Regione sono iniziate le proteste sindacali, del personale medico e delle associazioni tra i malati per il possibile depauperamento del numero di posti letto nelle strutture pubbliche, a vantaggio di quelle private, accreditate e convenzionate. Nel frattempo ammontano a 500 le firme raccolte da Cittadinanzattiva a Chioggia per chiedere l'istituzione di un servizio autobus diretto tra la città e l'ospedale all'Angelo di Mestre.
martedì 19 marzo 2019
DEPOSITO DI GPL, RIUNIONE AL MINISTERO: COMITATO E COMUNE, "PERMANE LO STOP ALLE NAVI GASIERE". MA SOCOGAS: "NON SERVE VARIANTE A PIANO REGOLATORE"
Si è svolta stamane nella sede del Ministero per lo Sviluppo Economico in viale Molise a Roma la riunione di riesame dell'autorizzazione interministeriale concessa nel 2015 al progetto per il deposito di gpl in Val da Rio, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che autorizza il termine dei lavori di edificazione. Presenti per il Comune di Chioggia il sindaco Ferro, l'assessore all'ambiente Veronese e il presidente del consiglio Bullo, poi Roberto Rossi, Mario Gianni e altri esponenti del comitato No Gpl, i vertici aziendali e legali della società Costa Bioenergie di Fidenza, rappresentanti della Regione, dell'Autorità di Sistema Portuale, della Città Metropolitana.
Al termine del rendez-vous tecnico, soddisfatto Rossi: «Ci è stato presentato un documento sottoscritto dal dirigente generale del MISE, che testimonia come l'autorizzazione che egli ha firmato nel 2015 riguarda ciò che accade nel solo perimetro del deposito, non quindi l'attracco delle navi gasiere. È stata confermata dai dirigenti ministeriali anche la necessità di addivenire a una variante al piano regolatore portuale, con implicazioni ambientali e di sicurezza per la vicinanza al centro abitato. Ne sosteniamo la necessità fin dall'inizio. Il MIT attiverà quindi una procedura di studio che coinvolge l'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico settentrionale, la Capitaneria di Porto di Chioggia e il Comune, nel senso auspicato dal comitato. Al momento quindi il deposito non può entrare in funzione, i tre serbatoi restano vuoti» e i tempi paiono quantomeno allungarsi, anche se la sentenza della giustizia amministrativa di secondo grado indica che l'autorizzazione del 2015 è onnicomprensiva. Anche il Comune commenta l'incontro, confutando l'onnicomprensività dell'autorizzazione: «La variante al piano regolatore portuale - spiega l'assessore Veronese - non può essere bypassata, comportando anche la valutazione d'impatto ambientale, poiché si tratterebbe di adeguare il traffico petrolifero a un porto che a tutt'oggi è commerciale, essendo in vigore il piano portuale Gottardo approvato dal Ministero nel 1981. Un iter complesso che non può prescindere dalle prescrizioni della Legge Speciale per Venezia». Il presidente Bullo è rimasto «sorpreso dalla durezza di Costa Bioenergie in questo confronto tra enti. L'impresa si è fatta forza della sentenza del Consiglio di Stato, che però -come ci aspettavamo- non comprende il transito delle navi gasiere nel porto». Conclude il sindaco: «Condivido le posizioni del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la partita è ancora aperta. Le autorizzazioni che attualmente l'azienda possiede non sono sufficienti affinché il deposito entri in funzione, inoltre la sicurezza del porto va regolamentata, per le ditte che ci lavorano e per il centro abitato che sul porto si affaccia».
Dal canto suo, Socogas riferisce come «i Ministeri, pur “politicamente” contrari, hanno preso atto -e non poteva essere altrimenti- della lapidaria sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato la totale e piena legittimità sia della realizzazione del deposito, che dell’esistenza dell‘autorizzazione all’esercizio dell’attività. Resta da definire il procedimento amministrativo da seguirsi per garantire la sicurezza della navigazione, conseguente al transito delle navi gasiere. Attorno a quest’ultimo punto permangono opinioni giuridiche diverse, posto che -secondo la società- per tali fini non è necessaria una variante del piano regolatore del porto. Costa Bioenergie sta ormai completando i lavori e confida di iniziare nel breve periodo la selezione per l’assunzione del personale necessario per la migliore conduzione del deposito; nel frattempo avvierà le necessarie azioni risarcitorie per il ristoro dei danni subiti e per i tutti i ritardi dovuti a iniziative e comportamenti finalizzati ad ostacolare l’avvio dell’attività».
Al termine del rendez-vous tecnico, soddisfatto Rossi: «Ci è stato presentato un documento sottoscritto dal dirigente generale del MISE, che testimonia come l'autorizzazione che egli ha firmato nel 2015 riguarda ciò che accade nel solo perimetro del deposito, non quindi l'attracco delle navi gasiere. È stata confermata dai dirigenti ministeriali anche la necessità di addivenire a una variante al piano regolatore portuale, con implicazioni ambientali e di sicurezza per la vicinanza al centro abitato. Ne sosteniamo la necessità fin dall'inizio. Il MIT attiverà quindi una procedura di studio che coinvolge l'Autorità di Sistema Portuale dell'Adriatico settentrionale, la Capitaneria di Porto di Chioggia e il Comune, nel senso auspicato dal comitato. Al momento quindi il deposito non può entrare in funzione, i tre serbatoi restano vuoti» e i tempi paiono quantomeno allungarsi, anche se la sentenza della giustizia amministrativa di secondo grado indica che l'autorizzazione del 2015 è onnicomprensiva. Anche il Comune commenta l'incontro, confutando l'onnicomprensività dell'autorizzazione: «La variante al piano regolatore portuale - spiega l'assessore Veronese - non può essere bypassata, comportando anche la valutazione d'impatto ambientale, poiché si tratterebbe di adeguare il traffico petrolifero a un porto che a tutt'oggi è commerciale, essendo in vigore il piano portuale Gottardo approvato dal Ministero nel 1981. Un iter complesso che non può prescindere dalle prescrizioni della Legge Speciale per Venezia». Il presidente Bullo è rimasto «sorpreso dalla durezza di Costa Bioenergie in questo confronto tra enti. L'impresa si è fatta forza della sentenza del Consiglio di Stato, che però -come ci aspettavamo- non comprende il transito delle navi gasiere nel porto». Conclude il sindaco: «Condivido le posizioni del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la partita è ancora aperta. Le autorizzazioni che attualmente l'azienda possiede non sono sufficienti affinché il deposito entri in funzione, inoltre la sicurezza del porto va regolamentata, per le ditte che ci lavorano e per il centro abitato che sul porto si affaccia».
Dal canto suo, Socogas riferisce come «i Ministeri, pur “politicamente” contrari, hanno preso atto -e non poteva essere altrimenti- della lapidaria sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato la totale e piena legittimità sia della realizzazione del deposito, che dell’esistenza dell‘autorizzazione all’esercizio dell’attività. Resta da definire il procedimento amministrativo da seguirsi per garantire la sicurezza della navigazione, conseguente al transito delle navi gasiere. Attorno a quest’ultimo punto permangono opinioni giuridiche diverse, posto che -secondo la società- per tali fini non è necessaria una variante del piano regolatore del porto. Costa Bioenergie sta ormai completando i lavori e confida di iniziare nel breve periodo la selezione per l’assunzione del personale necessario per la migliore conduzione del deposito; nel frattempo avvierà le necessarie azioni risarcitorie per il ristoro dei danni subiti e per i tutti i ritardi dovuti a iniziative e comportamenti finalizzati ad ostacolare l’avvio dell’attività».
venerdì 15 marzo 2019
IN 300 STAMANE IN PIAZZA PER LA MANIFESTAZIONE STUDENTESCA E AMBIENTALISTA CONTRO IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE E IL DEPOSITO DI GPL
Erano poco meno di 300 gli studenti degli istituti superiori che questa mattina hanno manifestato in corso del Popolo per il Climate Strike, l’iniziativa globale lanciata dalla 16enne svedese Greta Thunberg allo scopo di sensibilizzare verso il cambiamento climatico e il surriscaldamento del pianeta.
Partiti alle ore 8.30 dal liceo Veronese, i ragazzi sono arrivati in piazza a tempo di musica, fermandosi davanti al municipio dove hanno srotolato striscioni e pronunciato interventi di condanna ai disastri ambientali. La manifestazione ha avuto anche risvolti locali con gli appelli lanciati dall’associazione Verde Vento Veneto e dal collettivo Fuoriluogo contro la costruzione del deposito di gpl in Val da Rio.
Partiti alle ore 8.30 dal liceo Veronese, i ragazzi sono arrivati in piazza a tempo di musica, fermandosi davanti al municipio dove hanno srotolato striscioni e pronunciato interventi di condanna ai disastri ambientali. La manifestazione ha avuto anche risvolti locali con gli appelli lanciati dall’associazione Verde Vento Veneto e dal collettivo Fuoriluogo contro la costruzione del deposito di gpl in Val da Rio.
giovedì 14 marzo 2019
VERTENZA TARI, ACCORDO COMUNE-ISAMAR: ANCORA BOTTA E RISPOSTA TRA BONFÀ (M5S) E BENIAMINO BOSCOLO (FORZA ITALIA)
Il capogruppo consiliare del M5S Paolo Bonfà risponde alle accuse della minoranza e a quelle, giudicate «strumentali» del presidente di ASCOT Giorgio Bellemo relative all'accordo con Isamar per la vertenza TARI. «Il lavoro compiuto dall'assessore Stecco apre la strada alla risoluzione del problema con tutti i soggetti che possono e devono rientrare dal loro insoluto», afferma Bonfà. «Di certo non si tratta di una sanatoria o di uno sconto, visto che viene detratta la parte dell'imposta variabile in proporzione ai formulari dello smaltimento dei rifiuti, e che quindi corrisponde all'effettiva parte di servizio di cui le stesse aziende non hanno usufruito». L'abbattimento del fondo di dubbia esigibilità, che andrebbe a ridursi con le cifre che gli operatori andrebbero a versare, permetterebbe all'amministrazione in primo luogo di non alzare l'imposta alle utenze domestiche come fatto in passato, con la prospettiva di poterla addirittura ridurre: «Siamo convinti - continua Bonfà - che il regolamento vada rivisto e che vadano rivisti i coefficienti, come siamo anche convinti che nello stesso debba essere contemplata la possibilità del ritiro delle licenze commerciali se venisse disatteso ulteriormente il pagamento dell'imposta, come successo altrove». Non si tratterebbe quindi di una «illuminazione nella via di Damasco», come ha dichiarato il presidente di ASCOT, ma di un aut aut dell'amministrazione grillina.
«Questa transazione, che prelude alla modifica del regolamento TARI - conclude il capogruppo - permetterà all'amministrazione anche quest’anno (come nei due anni precedenti) di non aumentare la tassa ai cittadini, oltre ad essere la base per risolvere definitivamente i problemi delle altre categorie. Se gli utenti morosi inizieranno a regolarizzare i pagamenti, tutti i cittadini potranno beneficiare della riduzione delle tariffe».
A Bonfà replica Beniamino Boscolo: «Poteva rispondere in consiglio comunale. Troppo facile farlo il giorno dopo nei media, come al solito. Si tratta di una sanatoria invece, e di uno sconto: in primo luogo si va in deroga al regolamento, con una convenzione ad hoc per una singola impresa. Il regolamento che si vuole applicare sarà di fatto retroattivo, come sta scritto nero su bianco in delibera. In secondo luogo, si tratta di uno sconto perché, pur non avvalendosi del servizio di Veritas, Isamar ha avuto riduzioni dovute alla distanza dai contenitori e per l'estensione territoriale, e nella conciliazione non sono stati scartate le agevolazioni della variabile (che non usufruiscono e non pagano). Inoltre la quota fissa, mai messa in discussione dalla politica né dalla giurisprudenza, viene fatta pagare per gli anni dal 2014 al 2017 senza applicare sanzioni o more per il ritardo di pagamento. Allora chi fino ad oggi ha pagato la quota fissa che premio merita? Il Movimento 5 Stelle dimostra per l'ennesima volta che fanno i deboli con i forti e i forti con i deboli: alle elezioni dovevano essere il cambiamento che si voleva vedere, a forza di parlare di etica, onestà e trasparenza non hanno avuto il tempo per praticarle. Finalmente, dopo due anni e mezzo che denunciamo una modifica del regolamento, si inizia a parlarne, e finalmente si cerca anche di risolvere questa annosa problematica dei pagamenti. Attenzione però: lo stesso trattamento ricevuto da Isamar oggi deve essere applicato anche per gli altri, e saremo vigili che le regole siano uguali per tutti e non solo con i forti!».
A Bonfà replica Beniamino Boscolo: «Poteva rispondere in consiglio comunale. Troppo facile farlo il giorno dopo nei media, come al solito. Si tratta di una sanatoria invece, e di uno sconto: in primo luogo si va in deroga al regolamento, con una convenzione ad hoc per una singola impresa. Il regolamento che si vuole applicare sarà di fatto retroattivo, come sta scritto nero su bianco in delibera. In secondo luogo, si tratta di uno sconto perché, pur non avvalendosi del servizio di Veritas, Isamar ha avuto riduzioni dovute alla distanza dai contenitori e per l'estensione territoriale, e nella conciliazione non sono stati scartate le agevolazioni della variabile (che non usufruiscono e non pagano). Inoltre la quota fissa, mai messa in discussione dalla politica né dalla giurisprudenza, viene fatta pagare per gli anni dal 2014 al 2017 senza applicare sanzioni o more per il ritardo di pagamento. Allora chi fino ad oggi ha pagato la quota fissa che premio merita? Il Movimento 5 Stelle dimostra per l'ennesima volta che fanno i deboli con i forti e i forti con i deboli: alle elezioni dovevano essere il cambiamento che si voleva vedere, a forza di parlare di etica, onestà e trasparenza non hanno avuto il tempo per praticarle. Finalmente, dopo due anni e mezzo che denunciamo una modifica del regolamento, si inizia a parlarne, e finalmente si cerca anche di risolvere questa annosa problematica dei pagamenti. Attenzione però: lo stesso trattamento ricevuto da Isamar oggi deve essere applicato anche per gli altri, e saremo vigili che le regole siano uguali per tutti e non solo con i forti!».
I VERTICI DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE IN VISITA A ROMA DAL MINISTRO TONINELLI: PRESTO UNO STUDIO DI FATTIBILITÀ RELATIVO ALLA NUOVA ROMEA
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli oggi ha incontrato il sindaco Alessandro Ferro, il presidente del consiglio comunale Endri Bullo, il vicesindaco Marco Veronese ed il presidente della 4^ commissione consiliare Daniele Padoan nella sede del Ministero in piazzale Porta Pia a Roma. Eraresente anche la consigliera regionale Erika Baldin. «Oggetto dell'incontro sono stati i maggiori problemi della città – spiega il sindaco – dalla presenza del deposito di gpl in Val da Rio alla mancanza di collegamenti viari e ferroviari sicuri ed efficienti. A tal proposito, prossimamente presenteremo al MIT uno studio di fattibilità relativo alla strada Romea. In merito alla crocieristica, il ministro Toninelli ha ribadito di essere in attesa di ricevere dall'Autorità Portuale di Sistema analogo studio di fattibilità di tre progetti, uno dei quali riguarda Chioggia, per poi arrivare ad una sintesi. Abbiamo dato la disponibilità per lo sviluppo del porto clodiense in questo senso, data la vocazione turistica di Chioggia e l'opportunità di rilancio per l'economia locale. Se questa sarà l'indicazione finale del Ministero, avremo tempo e possibilità di individuare le circostanze più appropriate a livello tecnico e di condividere il tema con la cittadinanza e le categorie interessate».
CONSIGLIO COMUNALE, BAGARRE IN AULA: ARRIVANO I CARABINIERI
Bagarre ieri sera in consiglio comunale, arrivano anche i carabinieri. Attorno alle ore 20 la discussione si stava arenando, con gli esponenti dell’opposizione che protraevano i propri interventi oltre i tempi consentiti dal regolamento: al che il presidente Endri Bullo ha provato a far votare la chiusura della seduta, che si stava dilungando dalle 9 del mattino. Le minoranze sempre più furenti si sono rivolte alla segretaria generale Michela Targa per conoscere se sia ammissibile operare in tal senso: nel clima concitato fra chi urlava più forte, la segretaria ha cercato di cogliere l’attenzione di Bullo, il quale -secondo i consiglieri di minoranza- le si è rivolto in modo brusco, chiedendo di esaurire la conta dei voti e poi esprimersi. Proprio in quel frangente, la consigliera Romina Tiozzo della lista “Chioggia è libera” ha chiesto via telefono l’intervento dei carabinieri, arrivati poco dopo con due pattuglie quando in sala erano già istituzionalmente presenti gli agenti della polizia locale.
A bocce ferme, molti riconoscono che la situazione è stata esagerata dal surriscaldamento degli animi, anche se c’è chi come Marco Dolfin asserisce che «siccome l’assessore ha parlato 25 minuti, non si può pretendere di zittire i consiglieri» mentre lo stesso presidente Bullo si riserva di adire i carabinieri per valutare la possibile interruzione di pubblico servizio a carico dell’opposizione. Certo è che una brutta pagina è stata scritta, con presenze inedite in sala consiliare e la derubricazione del ruolo della polizia locale, che per statuto avrebbe dovuto essere interpellata per prima. Inoltre, chiunque abbia modo di partecipare all’assemblea o di seguirla in streaming si rende conto che spesso tutti i tempi vengono dilatati, anche solo per ribadire concetti già espressi con la pretesa di avere l’ultima parola. Che questa volta è stata dei carabinieri.
A bocce ferme, molti riconoscono che la situazione è stata esagerata dal surriscaldamento degli animi, anche se c’è chi come Marco Dolfin asserisce che «siccome l’assessore ha parlato 25 minuti, non si può pretendere di zittire i consiglieri» mentre lo stesso presidente Bullo si riserva di adire i carabinieri per valutare la possibile interruzione di pubblico servizio a carico dell’opposizione. Certo è che una brutta pagina è stata scritta, con presenze inedite in sala consiliare e la derubricazione del ruolo della polizia locale, che per statuto avrebbe dovuto essere interpellata per prima. Inoltre, chiunque abbia modo di partecipare all’assemblea o di seguirla in streaming si rende conto che spesso tutti i tempi vengono dilatati, anche solo per ribadire concetti già espressi con la pretesa di avere l’ultima parola. Che questa volta è stata dei carabinieri.
mercoledì 13 marzo 2019
TARI, IL COMUNE FA SCONTI A ISAMAR. MINORANZE ASTENUTE SULLA "SANATORIA", SARCASTICA ASCOT: "SINDACO SULLA VIA DI DAMASCO"
La seduta del consiglio comunale stamattina ha approvato, con quindici voti favorevoli (la maggioranza a 5 Stelle più Marcellina Segantin di ChioggiaViva) e sette astensioni della minoranza -tra cui Gianluca Naccari che ha fatto il suo "esordio" tra i banchi opposti- l'accordo di conciliazione tra il Comune e la società Isa, che gestisce il villaggio turistico di Isamar. L'intesa riguarda la soluzione pro parte della vertenza Tari, che da anni vede impegnata l'amministrazione al fianco di Veritas nel recupero delle spettanze fisse e variabili della tariffa di asporto rifiuti, non pagata da oltre quaranta concessionari balneari fra Sottomarina e Isolaverde. Sintomatico che nessun consigliere di opposizione, presenti in forze ora che gli equilibri sono più livellati, abbia votato contro al protocollo: segno della volontà di chiudere anche politicamente la partita con un'apertura di credito ai negoziati bilaterali.
L'accordo prevede, nello specifico, che Isa verserà a Veritas e al Comune di Chioggia la Tares 2013 (306.989,10 euro comprensivi di interessi e sanzioni), anno in cui Veritas svolgeva ancora il servizio recupero rifiuti per la società; ed altri 673.108,34 euro (in luogo di un milione e 200mila euro circa dovuti) per gli anni dal 2014 al 2017 riferiti alla parte fissa della tariffa, in forza del riconoscimento della riduzione del 100% della parte variabile, avvenuto con sentenza della Commissione Tributaria Provinciale lo scorso ottobre.
Il pagamento delle somme sopra indicate, per un totale di 980.097,44 euro dovrà avvenire in un'unica soluzione entro e non oltre 5 giorni dalla sottoscrizione dell'accordo, mentre il pagamento delle somme dovute a titolo di TARI per l'anno 2018 dovrà essere corrisposto entro il 1° agosto. «Per evitare ulteriori lunghi contenziosi da esiti incerti – commenta l'assessore ai Tributi Daniele Stecco – l'amministrazione determina così delle entrate tributarie sicure, in tempi certi ed immediati, e l'abbandono da parte della controparte di ogni azione di ricorso. Un primo passo per avviare quel percorso necessario per alleggerire negli anni la Tari». Questa operazione comporterà la riduzione di circa 200mila euro del Fondo crediti di dubbia esigibilità, obbligatorio per far fronte all'incertezza del credito vantato nei confronti dei contribuenti insolventi.
Ricordato che le sentenze alla Commissione Tributaria per ora sono state praticamente tutte favorevoli a Veritas, nella seduta di stamane il sindaco Ferro ha detto che Isamar rappresenta un unicum nel suo genere, anche per dimensioni della concessione e giro d'affari (circa dieci volte gli altri operatori): l'accordo quindi si configura come un'eccezione, con gli stessi avvocati della multiutility partecipata che hanno suggerito di addivenire a una soluzione bonaria.
Facendo riferimento a una frase del primo cittadino («l'accordo è quanto di meglio può offrire la politica»), il consigliere Beniamino Boscolo parla invece di sanatoria, in quanto l'intesa modifica il regolamento in funzione retroattiva: «Il M5S ha sempre accusato altri di sanatorie», ha detto Boscolo nell'annunciare la sua astensione. Già in commissione, l'esponente di Forza Italia aveva istillato però il dubbio: se le imprese balneari scelgono altre aziende concorrenti per l'asporto rifiuti, e Veritas si accontenta di ridurre o di non esigere la quota variabile -ovvero il 35%- come nel caso di Isamar, chi pagherà il contratto di servizio con Veritas? Non si esclude un ricorso alla Corte dei Conti.
Sarcastico il presidente di ASCOT Giorgio Bellemo: «La via di Damasco è sovraffollata, mi fa sorridere che prima i 5 Stelle dicevano "revochiamo le concessioni", ieri invece erano felicissimi di questo accordo e di avere i soldi. Non è però una loro vittoria, hanno trascinato la vicenda fino a qua per poi soccombere alle ragioni di Isamar. Ma questo deve valere per tutti, anche per coloro che si sono rivolti ad altri operatori! Mancano 5-6 cause legali, prima di discuterle fanno questa transazione perché forse possono perdere le cause, adesso che la sentenza dice che la parte variabile non può essere scontata se non del 100%. Senza contare che questa amministrazione ha rinnovato a Veritas il contratto per ben vent'anni...».
L'accordo prevede, nello specifico, che Isa verserà a Veritas e al Comune di Chioggia la Tares 2013 (306.989,10 euro comprensivi di interessi e sanzioni), anno in cui Veritas svolgeva ancora il servizio recupero rifiuti per la società; ed altri 673.108,34 euro (in luogo di un milione e 200mila euro circa dovuti) per gli anni dal 2014 al 2017 riferiti alla parte fissa della tariffa, in forza del riconoscimento della riduzione del 100% della parte variabile, avvenuto con sentenza della Commissione Tributaria Provinciale lo scorso ottobre.
Il pagamento delle somme sopra indicate, per un totale di 980.097,44 euro dovrà avvenire in un'unica soluzione entro e non oltre 5 giorni dalla sottoscrizione dell'accordo, mentre il pagamento delle somme dovute a titolo di TARI per l'anno 2018 dovrà essere corrisposto entro il 1° agosto. «Per evitare ulteriori lunghi contenziosi da esiti incerti – commenta l'assessore ai Tributi Daniele Stecco – l'amministrazione determina così delle entrate tributarie sicure, in tempi certi ed immediati, e l'abbandono da parte della controparte di ogni azione di ricorso. Un primo passo per avviare quel percorso necessario per alleggerire negli anni la Tari». Questa operazione comporterà la riduzione di circa 200mila euro del Fondo crediti di dubbia esigibilità, obbligatorio per far fronte all'incertezza del credito vantato nei confronti dei contribuenti insolventi.
Ricordato che le sentenze alla Commissione Tributaria per ora sono state praticamente tutte favorevoli a Veritas, nella seduta di stamane il sindaco Ferro ha detto che Isamar rappresenta un unicum nel suo genere, anche per dimensioni della concessione e giro d'affari (circa dieci volte gli altri operatori): l'accordo quindi si configura come un'eccezione, con gli stessi avvocati della multiutility partecipata che hanno suggerito di addivenire a una soluzione bonaria.
Facendo riferimento a una frase del primo cittadino («l'accordo è quanto di meglio può offrire la politica»), il consigliere Beniamino Boscolo parla invece di sanatoria, in quanto l'intesa modifica il regolamento in funzione retroattiva: «Il M5S ha sempre accusato altri di sanatorie», ha detto Boscolo nell'annunciare la sua astensione. Già in commissione, l'esponente di Forza Italia aveva istillato però il dubbio: se le imprese balneari scelgono altre aziende concorrenti per l'asporto rifiuti, e Veritas si accontenta di ridurre o di non esigere la quota variabile -ovvero il 35%- come nel caso di Isamar, chi pagherà il contratto di servizio con Veritas? Non si esclude un ricorso alla Corte dei Conti.
Sarcastico il presidente di ASCOT Giorgio Bellemo: «La via di Damasco è sovraffollata, mi fa sorridere che prima i 5 Stelle dicevano "revochiamo le concessioni", ieri invece erano felicissimi di questo accordo e di avere i soldi. Non è però una loro vittoria, hanno trascinato la vicenda fino a qua per poi soccombere alle ragioni di Isamar. Ma questo deve valere per tutti, anche per coloro che si sono rivolti ad altri operatori! Mancano 5-6 cause legali, prima di discuterle fanno questa transazione perché forse possono perdere le cause, adesso che la sentenza dice che la parte variabile non può essere scontata se non del 100%. Senza contare che questa amministrazione ha rinnovato a Veritas il contratto per ben vent'anni...».
IL COMUNE PUÒ ASSUMERE A TEMPO INDETERMINATO NUOVI AGENTI DI POLIZIA LOCALE: LO DICE LA CORTE DEI CONTI
La Corte dei Conti autorizza le amministrazioni comunali a procedere a nuove assunzioni di personale in forza al corpo di polizia locale. La deliberazione n.4/2019 infatti, ribadisce sì la necessità che i nuovi assunti vadano a coprire le cessazioni dell'anno precedente in rapporto di turn over, ma chiarisce anche che le capacità dei Comuni per la polizia locale -a tempo indeterminato- sono state ampliate nel biennio scorso ai fini di rafforzare il controllo del territorio e la sicurezza urbana. Lo ricorda alla giunta Ferro il consigliere Marco Dolfin, dopo l'inaugurazione della sede ai Saloni durante la quale il dirigente Michele Tiozzo ha fatto presente il forte fabbisogno di uomini e mezzi a disposizione del corpo.
La Corte stessa non esclude finanziamenti da altri enti pubblici e senza oneri a carico del Comune; ma anche le associazioni di categoria chioggiotte potrebbero contribuire all'assunzione di personale destinato alla polizia locale, secondo una convenzione predisposta dalla Prefettura. In alcune località della Riviera romagnola e marchigiana, infatti, i contributi delle imprese turistiche hanno derogato ai limiti di spesa imposti ai Comuni dalle norme nazionali, favorendo una miglior copertura del territorio nei mesi estivi.
La Corte stessa non esclude finanziamenti da altri enti pubblici e senza oneri a carico del Comune; ma anche le associazioni di categoria chioggiotte potrebbero contribuire all'assunzione di personale destinato alla polizia locale, secondo una convenzione predisposta dalla Prefettura. In alcune località della Riviera romagnola e marchigiana, infatti, i contributi delle imprese turistiche hanno derogato ai limiti di spesa imposti ai Comuni dalle norme nazionali, favorendo una miglior copertura del territorio nei mesi estivi.
martedì 12 marzo 2019
DOMANI MATTINA CONSIGLIO COMUNALE, FRA I 17 ARGOMENTI L'IPOTESI DI ACCORDO CON ISAMAR PER LA VERTENZA TARI
È stata convocata per domani mattina, mercoledì 13 marzo dalle ore 9, la seduta del consiglio comunale di Chioggia. All'ordine del giorno 17 argomenti, ovvero tutte le interpellanze, mozioni e interrogazioni delle minoranze che sarebbero state discusse lo scorso 26 febbraio, ma che sono saltate per l'assenza polemica delle opposizioni stesse. A seguito di quell'assemblea, il consigliere Gianluca Naccari è passato dal Movimento 5 Stelle al gruppo misto. Fra i temi della seduta di domani, il futuro dell'arena Duse, il ruolo dell'amministrazione nell'OGD turistica, il porto, gli eventi, il Kursaal, punta Poli, l'ex corderia dei "canevini" e l'abuso edilizio nelle vasche di acquacoltura realizzate a ridosso della Romea. In extremis verrà portata alla discussione del consiglio l'ipotesi di conciliazione con Isamar per quanto riguarda la vertenza della TARI non pagata.
lunedì 11 marzo 2019
DOLFIN (LEGA) CONTRO LA GIUNTA 5 STELLE IN MERITO AL PONTE SULLA FOSSETTA, VERSO UN SIT-IN DI PROTESTA IN LOCO?
Il consigliere comunale leghista Marco Dolfin interviene sulla questione del ponte che attraversa il canale della Fossetta, e che nei progetti dell'amministrazione comunale andrà distrutto per essere sostituito. «Sentire le considerazioni del sindaco è assai desolante, per non dire allucinante»: non adopera mezze misure l'esponente dell'opposizione. «Già l'estate scorsa venivano annunciate imminenti demolizioni del ponte, e la successiva realizzazione della nuova struttura. Non solo: durante i lavori della 4^ commissione il 25 ottobre scorso, il Comune annunciava che aveva affidato ad un'impresa padovana l'incarico di stilare i documenti inerenti agli studi preliminari di progettazione del futuro ponte.
Dei quali peraltro era già in possesso, con tanto di analisi relativa alla fattibilità: l'importo previsto sarebbe di un milione e 170mila euro. Un anno è trascorso dalla chiusura del ponte, e anche per quest'anno niente si farà. Par di capire che siamo a un punto morto, senza idee: è normale tutto questo? Un quartiere lasciato allo sbando, lavori di Veritas che ritardano, la città privata di un'arteria secondaria ma importante e funzionale... e pensare che ci sono 40 milioni in cassa! Cosa aspettano a spenderli?». Secondo Dolfin, il sindaco e l'assessora ai Lavori Pubblici dovrebbero «venire in consiglio comunale e ammettere pubblicamente le proprie colpe nella mala gestione del problema»: il leghista pensa a un sit-in di protesta in loco, contattando i residenti della Fossetta.
Dei quali peraltro era già in possesso, con tanto di analisi relativa alla fattibilità: l'importo previsto sarebbe di un milione e 170mila euro. Un anno è trascorso dalla chiusura del ponte, e anche per quest'anno niente si farà. Par di capire che siamo a un punto morto, senza idee: è normale tutto questo? Un quartiere lasciato allo sbando, lavori di Veritas che ritardano, la città privata di un'arteria secondaria ma importante e funzionale... e pensare che ci sono 40 milioni in cassa! Cosa aspettano a spenderli?». Secondo Dolfin, il sindaco e l'assessora ai Lavori Pubblici dovrebbero «venire in consiglio comunale e ammettere pubblicamente le proprie colpe nella mala gestione del problema»: il leghista pensa a un sit-in di protesta in loco, contattando i residenti della Fossetta.
INAUGURATA STAMATTINA AI SALONI LA NUOVA SEDE DELLA POLIZIA LOCALE: PER IL PIENO ORGANICO SERVIREBBERO 30 AGENTI IN PIÙ
Dopo quasi un mese dal trasloco, è stata inaugurata stamane la nuova sede della Polizia Locale di Chioggia all’isola Saloni. La cerimonia è concomitante all’82° anniversario dalla ricostituzione del corpo di Polizia Locale in città, e dopo gli onori militari con alzabandiera e corona di alloro al monumento ai caduti, le onoranze di celebrazione si sono spostate ai Saloni, dove hanno conferito i vertici dell’amministrazione e il dirigente del corpo, Michele Tiozzo.
La nuova sede della Polizia Locale ha circa tre volte la metratura in termini di spazi per uffici rispetto alla storica Loggia dei Bandi, almeno dieci volte in più come spazi logistici (per esempio è triplicato il numero dei servizi igienici, docce, spogliatoi e magazzini). Il dirigente Tiozzo ringrazia la giunta per «averci dato questa alternativa reale, che negli anni non si è mai presentata» e chiede collaborazione affinché vengano finiti gli ultimi dettagli, come la schermatura delle finestre, «interventi che comunque non compromettono l’operatività».
Il comandante ha poi ricordato il collega Mauro Boscarato recentemente scomparso, e presentato alcuni risultati dell'attività operativa della Polizia Locale nel territorio, in vari settori: «Solo al centralino riceviamo 30mila telefonate all'anno da parte dei cittadini, a cui cerchiamo di dare risposta puntuale. Sono dati che ci danno soddisfazione, ma non nascondiamo che la situazione ci vede in sofferenza in termini numerici: la videosorveglianza può fare tanto, ma per una città turistica dovremmo in media essere 75 persone, ovvero 30 persone in più».
L'anno scorso ad esempio sono state staccate oltre 17 mila contravvenzioni per il codice della strada, anche derivanti dalle sanzioni degli ausiliari del traffico e dai dispositivi per la riduzione della velocità: «C’è bisogno di legalità diffusa – ha concluso il sindaco Alessandro Ferro – e sono gli stessi cittadini a chiederlo, per vivere in una città rispettosa e civile».
La nuova sede della Polizia Locale ha circa tre volte la metratura in termini di spazi per uffici rispetto alla storica Loggia dei Bandi, almeno dieci volte in più come spazi logistici (per esempio è triplicato il numero dei servizi igienici, docce, spogliatoi e magazzini). Il dirigente Tiozzo ringrazia la giunta per «averci dato questa alternativa reale, che negli anni non si è mai presentata» e chiede collaborazione affinché vengano finiti gli ultimi dettagli, come la schermatura delle finestre, «interventi che comunque non compromettono l’operatività».
Il comandante ha poi ricordato il collega Mauro Boscarato recentemente scomparso, e presentato alcuni risultati dell'attività operativa della Polizia Locale nel territorio, in vari settori: «Solo al centralino riceviamo 30mila telefonate all'anno da parte dei cittadini, a cui cerchiamo di dare risposta puntuale. Sono dati che ci danno soddisfazione, ma non nascondiamo che la situazione ci vede in sofferenza in termini numerici: la videosorveglianza può fare tanto, ma per una città turistica dovremmo in media essere 75 persone, ovvero 30 persone in più».
L'anno scorso ad esempio sono state staccate oltre 17 mila contravvenzioni per il codice della strada, anche derivanti dalle sanzioni degli ausiliari del traffico e dai dispositivi per la riduzione della velocità: «C’è bisogno di legalità diffusa – ha concluso il sindaco Alessandro Ferro – e sono gli stessi cittadini a chiederlo, per vivere in una città rispettosa e civile».