La consigliera comunale Alessandra Penzo di Obbiettivo Chioggia lamenta che troppe volte, in consiglio e in commissione, siano accaduti episodi di mancanza di rispetto verso alcuni consiglieri con esternazioni che sono arrivate all’ aggressione verbale .
Presenta quindi un ODG con cui decide di dissociarsi da ogni forma di abuso verbale proponendo modifiche all’attuale regolamento che possano portare a un maggior ordine durante lo svolgimento delle sedute e a un maggior rispetto.
Proprio la Penzo si è sentita vittima di un episodio spiacevole durante una commissione in cui erano intervenuti ospiti rimasti basiti e indignati a causa dell'atteggiamento di un collega.
La scena è stata ripresa dalla diretta streaming e, ritenendo la Penzo che le discussioni debbano essere comunque costruttive, ha ritenuto opportuno informare Sindaco, presidente del consiglio e segretario generale dell’accaduto.
Sottolinea, la Penzo che, stanca di subire alcuni determinati atteggiamenti chiede di essere tutelata e che le sia garantita la possibilità di poter svolgere le proprie funzioni.
Nel regolamento che definisce consigli e commissioni si parla anche del diritto di parola, ricorda la Penzo, che non deve interessare la sfera privata della vita dei consiglieri, e non deve degenerare ne’ offendere l’onorabilità personale.
Dopo due richiami chi fa un uso non corretto del diritto di parola va interdetto della parola fino al termine della discussione in merito al punto discusso, a meno che il consigliere stesso non tenga conto dei richiami e si silenzi, facendo continuare l’assemblea.
Nel regolamento viene specificato che il Presidente del consiglio deve intervenire in caso di discussioni e dialoghi, bloccandoli sul nascere togliendo la parola a chi interviene inopportunamente.
Riassumendo, in un comma viene specificato che a nessuno è permesso interrompere chi sta parlando e gli interventi si devono solo riferire al tema in discussione.
La Penzo chiede quindi che, per far cessare l’atteggiamento che impedisce la normale discussione, si intervenga, e il Presidente ne dia comunicazione al prefetto chiedendo un parere e che dopo il secondo richiamo il consigliere disturbatore venga fatto allontanare dall’aula fino al termine della discussione del punto in oggetto.
Chiede inoltre che in questi casi vengano verbalizzate anche le frasi dette fuori microfono.
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